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di
Andrea Carugati
BOLOGNA. Se i simboli contano qualcosa, quello
compiuto dal sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca, è un
vero e proprio sfregio alla memoria delle vittime dell’eccidio
di Marzabotto. Il sindaco ha infatti deciso di nominare l’assessore
e deputato di An Enzo Raisi (nonché segretario provinciale
del partito di Fini) come rappresentante del Comune nella Fondazione
Scuola di pace di Monte Sole, nata lo scorso dicembre e presieduta
da Vittorio Prodi. A nulla sono quindi valsi gli appelli lanciati
dai familiari delle vittime, dai tre sindaci dei paesi martiri,
Marzabotto, Grizzana e Monzuno e dallo stesso Prodi.
I familiari, appena Raisi
ha reso pubblica la sua candidatura, circa due mesi fa, avevano
chiesto a Guazzaloca di ripensarci. Con una lettera in cui invitavano
l’assessore di An «a chiedere pubblicamente perdono,
come si è sentito in dovere di fare il presidente della repubblica
tedesca Johannes Rau». Il centrodestra bolognese, però,
seguendo l’impulso del deputato forzista Fabio Garagnani,
ha preferito alzare il tono dello scontro: e ha approvato in consiglio
comunale un documento in cui nazismo e fascismo vengono trattati
alla stregua di uno dei tanti mali che colpiscono l’umanità.
E il valore della Resistenza sminuito dalla confusione con i gulag,
le foibe, le dittature dell’est europeo.
Così la Fondazione
Scuola di pace di Monte Sole è nata monca, senza il rappresentante
del Comune di Bologna. Fino a mercoledì sera, quando Guazzaloca
ha scritto al presidente Prodi indicando la nomina dell’assessore
di An. Una decisione che vanifica i ripetuti proclami di antifascismo
lanciati da Guazzaloca nagli anni scorsi. I familiari delle vittime
sono infuriati: «Consideriamo la nomina di Raisi una grave
offesa fatta ai nostri martiri ed esprimiamo la nostra indignazione
- scrivono Franco Lanzarini, Walter Cardi, Francesco Pirini, Ardilio
Paselli e Ferruccio Laffi-. Avevamo richiesto a Guazzaloca di non
nominare un rappresentante di An in consiglio di amministrazione:
giudichiamo la scelta del Comune di Bologna una grave mancanza di
rispetto verso i 216 bambini, i 145 ultrasessantacinquenni, le 345
donne, i 138 partigiani e i 5 sacerdoti, tutti innocenti, vittime
dell’affermazione della razza superiore con la collaborazione
dei fascisti». Ciò che preoccupa i familiari è
anche il presupposto politico alla base di questa nomina, cioè
l’ordine del giorno revisionista approvato dal centrodestra
in Comune: «Se il contributo che si intende portare alla Scuola
di pace - scrivono i familiari - corrisponde ai contenuti dell’ordine
del giorno votato dalla maggioranza di palazzo d’Accursio
e degli interventi che ne hanno accompagnato la discussione, dove
si dà mandato di riscrivere la storia di Monte Sole, rispondiamo
che quando qualcuno recentemente ha provato a riscriverla è
stato giudicato e condannato per calunnia».
I tre sindaci dei Comuni
martiri, insieme a Vittorio Prodi e al presidente del Comitato per
le onoranze ai Caduti di Marzabotto Dante Cruicchi, giudicano «grave
e sbagliata, seppur legittima, la nomina di Raisi». «Non
si tratta solo dell’assoluta indifferenza per l’appello
rivolto da alcuni familiari delle vittime, ma della volontà
di non tenere in nessun conto la storia delle comunità poste
tra il Setta e il Reno, una storia tragica a cui si risponde con
l’imposizione di una presenza non condivisa». «Da
parte del Comune di Bologna - spiegano - siamo di fronte non alla
ricerca di un confronto vero con quello che è accaduto a
Monte Sole, ma al tentativo di riscrivere il senso di quella storia.
Da parte nostra questo tentativo non troverà alcuna sponda».
Dure anche le reazioni del
segretario provinciale dei Ds Salvatore Caronna e di tutti i capigruppo
dell’opposizione in consiglio comunale. «Il sindaco
ha nominato, facendo una precisa scelta politica e culturale, la
figura più di parte che potesse esserci per un’istituzione
delicata e importante come la Fondazione di Monte Sole, cedendo
ai diktat di un partito della sua coalizione» dice Caronna.
«Il sindaco esce dal
silenzio sulla guerra e sulle manifestazioni di pace per ribadire
l’indicazione di Raisi alla scuola di Monte Sole, che è
appunto intitolata alla pace - scrivono i quattro capigruppo dell’opposizione-.
Non poteva essere più evidente la lontananza dalla diffusa
opinione della città e, così, la totale sottomissione
a una logica spartitoria tra le forze politiche della destra».
Anche il senatore Ds ed ex
sindaco di Bologna Walter Vitali giudica «grave» la
nomina di Raisi: «È un atto che offende la memoria
delle vittime di Marzabotto. Rispettare l’opinione espressa
dai familiari era un’attenzione che il sindaco avrebbe dovuto
e potuto dimostrare. Così non è stato».
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