aprile 2002
In linea
di principio non è anticostituzionale che lo schieramento
che ha ottenuto la maggioranza in parlamento proceda all'occupazione
di enti e agenzie varie, Rai compresa. E' quello che si chiama "spoils
system", usato anche in altri paesi. E' vero che i vincitori
potrebbero dare prova di fair play tenendo conto di una minoranza
che conta quasi la metà degli elettori, ma non si può
chiedere buona educazione e sensibilità democratica a chi
ha deciso di usare in modo spregiudicato una forza elettorale ottenuta
legalmente. D'altra parte abbiamo avuto per anni una radiotelevisione
interamente controllata dalla Democrazia cristiana, dove si misuravano
addirittura i centimetri di pelle femminile esposti e non si assumevano
redattori comunisti o socialisti, e il paese se l'è cavata
benissimo, anzi, una televisione cosiddetta di regime ha prodotto
la generazione più contestataria del secolo.
L'unico inconveniente è che il capo
del governo possiede le altre televisioni private, e lo "spoils
system" conduce a un monopolio quasi totale dell'informazione
(mentre se Bush mette dei repubblicani in tutti i gangli del potere,
rimane una fetta consistente di giornali, televisioni, radio indipendenti
a controllare il suo operato).
Un incoveniente aggiunto è che il padrone
di tutte queste reti ha una nozione (come dire?) abbastanza autoritaria
del proprio ruolo padronale, come è stato dimostrato dall'invito
che ha appena rivolto ai suoi direttori designati affinché
liquidassero alcuni giornalisti che non gli vanno a genio. Questo
è il fatto nuovo, nuovo rispetto agli usi degli altri paesi
democratici e delle costituzioni scritte quando fenomeni del genere
erano imprevedibili.
Questo fatto nuovo, certamente scandaloso,
richiede una risposta nuova da parte dell'elettorato non consenziente.
Si è visto che i girotondi e le manifestazioni di piazza
per questo servono poco: ovvero, servono a rinsaldare il senso d'identità
di una opposizione smarrita, ma dopo (se questa identità
è reale) si deve andare oltre - anche perché, detto
in termini tecnici, il governo dei girotondi se ne sbatte, ed essi
non convincono l'elettorato governativo a cambiare idea. Quale mezzo
di protesta efficace rimane dunque a quella metà degli italiani
che non si sentono rappresentati dal nuovo sistema televisivo?
Questi italiani sono tanti, alcuni milioni
hanno già manifestato il loro dissenso, ma altri ancora sarebbero
pronti a manifestarlo, se vedessero un modo veramente efficace.
Rifiutarsi di guardare la televisione e di ascoltare la radio? Sacrificio
troppo forte, anche perché, anzitutto, è legittimo
che voglia guardarmi alla sera un bel film, e di solito non mi chiedo
quali siano le idee del padrone di una sala cinematografica, e in
secondo luogo è utile conoscere le opinioni e il modo di
dare le notizie del partito al governo (se pure ci fosse una trasmissione
sulla Resistenza gestita solo da Feltri, Er Pecora e Gasparri, ho
diritto e desiderio di sapere cosa pensano e dicono queste persone).
Infine, anche se fosse possibile, rifiutarsi di guardare tutte le
televisioni sarebbe un poco come castrarsi per far dispetto alla
consorte, perché si sceglierebbe, per opporsi alla maggioranza,
di entrare a far parte di una minoranza totalmente all'oscuro di
tutto.
Di quale forza effettiva può disporre
l'Italia che non accetta il monopolio televisivo? Di una potente
forza economica. Basterebbe che tutti coloro che non accettano il
monopolio decidessero di penalizzare Mediaset rifiutandosi di comperare
tutte le merci pubblicizzate su quelle reti.
E' difficile? No, basta tenere un foglietto
vicino al telecomando e annotarsi le merci pubblicizzate. Si raccomandano
i filetti di pesce Aldebaran? Ebbene al supermercato si compreranno
solo i filetti di pesce Andromeda. Si pubblicizza la medicina Bub
all'acido acetilsalicilico? Dal farmacista si compera un preparato
generico che contiene egualmente acido acetilsalicilico e che costa
meno. Le merci a disposizione sono tante e non costerebbe nessun
sacrificio, solo un poco di attenzione, per acquistare il detersivo
Meraviglioso e la pasta Radegonda (non pubblicizzati su Mediaset)
invece del detersivo Stupefacente e della pasta Cunegonda.
Credo che se la decisione fosse mantenuta anche
solo da alcuni milioni di italiani, nel giro di pochi mesi le ditte
produttrici si accorgerebbero di un calo nelle vendite, e si comporterebbero
di conseguenza. Non si può avere niente per niente, un poco
di sforzo è necessario, se non siete d'accordo col monopolio
dell'informazione dimostratelo attivamente.
Allestite banchetti per le strade per raccogliere
le firme di chi s'impegna, non a scendere in piazza una volta sola
ma a non mangiare più pasta Cunegonda. E chissà che
sforzo! Si può fare benissimo, basta avere voglia di dimostrare
in modo assolutamente legale il proprio dissenso, e penalizzare
chi altrimenti non ci darebbe ascolto. A un governo-azienda non
si risponde con le bandiere e con le idee, ma puntando sul suo punto
debole, i soldi. Che se poi il governo-azienda si mostrasse sensibile
a questa protesta, anche i suoi elettori si accorgerebbero che è
appunto un governo-azienda, che sopravvive solo se il suo capo continua
a far soldi.
Questa forma di protesta sarebbe assolutamente
legale. E' illegale incendiare un McDonald, ma in una rubrica di
arte culinaria si può benissimo invitare i lettori a non
mangiare i Big Mac e a preferire, che so, i Burger's King, così
come li si avverte che il tale ristorante non è all'altezza
dei suoi prezzi. Un critico cinematografico ha il diritto di raccomandare
ai propri lettori di non andare a vedere un film che egli giudica
orribile.
Qualcuno a cui ho parlato di questa idea mi
ha detto: "Ti accuseranno di luddismo, di minare il mercato,
di danneggiare aziende." Per nulla. Io non consiglio di non
comperare più filetti di pesce, bensì di non comperare
quelli che fanno pubblicità sulle reti Mediaset. Il mercato
della pasta continuerebbe a fiorire come prima, salvo che invece
che cinque chili di pasta Radegonda e cinque chili di pasta Cunegonda
si venderebbero sette chili di pasta Radegonda e tre di pasta Cunegonda.
Se la pasta Cunegonda non avverte un calo di vendite, può
continuare a fare pubblicità sulle reti Mediaset, altrimenti
può farla sulle reti Rai (e spero che Baldassarre mi ringrazi).
E' luddismo distruggere le macchine, non incitare
a usare, tanto per dire, auto diesel invece che auto a benzina.
Da più di vent'anni io non uso più l'automobile in
città e invito tutti a fare altrettanto per non incrementare
l'inquinamento - e contribuisco però all'incremento dei mezzi
pubblici. Ricordo che negli anni sessanta si era diffusa la voce
che una certa marca di benzina finanziava un movimento politico
da cui alcuni di noi dissentivano, e in autostrada semplicemente
evitavamo di fermarci ai punti di rifornimento di quella marca e
facevamo il pieno dieci chilometri prima o venti chilometri dopo.
Non per questo (e neanche se lo avessero fatto tutti) è diminuita
la libera circolazione automobilistica.
Era forse luddismo e attentato alle industrie
e ai commerci avvertire che non bisognava più acquistare
prodotti spray che potevano contribuire al buco nell'ozono? La gente
ha cominciato a manifestare sensibilità in proposito e le
aziende produttrici si sono adeguate. Tutti continueremmo a essere
ottimi consumatori, tranne che saremmo consumatori selettivi - il
che è indice di maturità e motore di sviluppo economico.
A nuove forme di governo, nuove forme di risposta
politica. Questa sì che sarebbe opposizione.
Vediamo quanti italiani si sentono di farla.
Altrimenti la smettano di lamentarsi, e si tengano il monopolio
dell'informazione.
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