intervista a Armando Spataro
ROMA Altro che rogatorie, falso in bilancio e mandato di arresto
europeo. Il peggio doveva ancora venire e, puntuale, è arrivato.
Con la forza del ciclone che il provvedimento del ministro Castelli
sul giudice Brambilla ha già provocato. Decisione «di
una gravità inaudita che non ha precedenti».
Armando Spataro, membro togato del Consiglio
superiore della magistratura, nei lunghi anni passati a Milano come
magistrato che ha indagato su terrorismo e mafia ne ha viste di
tutti i colori, ma cose così mai.
«E a questo punto - dice - mi chiedo
che senso abbia anche per i componenti del Csm prendere parte alle
inaugurazioni dellAnno giudiziario».
Nel senso che boicotterete le cerimonie?
«E una decisione che
valuterò con gli altri consiglieri, ma certo in un clima
così è difficile far finta di nulla».
Perché lei giudica «di una
gravità inaudita» la decisione del ministro Castelli
sul giudice Brambilla?
«Perché il ministro
ha reagito ad un atto proprio (la decisione del 19 ottobre scorso
che prorogava di tre mesi la funzione del giudice Brambilla nel
processo Sme, ndr) che oggi si ritiene illegittimo, non ripristinandolo
nelle forme corrette, ma ponendolo nel nulla e disponendo limmediato
trasferimento del giudice. Così facendo il ministro interviene
in un processo in corso. E cè altro ancora».
Dica.
«La decisione del Guardasigilli
è illogica ed anche errata nella parte in cui si afferma
che la proroga del trasferimento del giudice Brambilla sarebbe possibile
per legge per un periodo massimo di tre mesi, mentre larticolo
10 dellordinamento giudiziario parla di sette mesi. La verità
è che ancora una volta siamo di fronte a provvedimenti che
non rispondono ad interessi generali, e che sono sospettabili di
essere ispirati da interessi particolari».
Sta dicendo che un ministro Guardasigilli
ha preso carta e penna e scritto quel provvedimento per favorire
alcuni imputati del processo Sme?
«Dico che ancora una volta
siamo di fronte a scelte illogiche, poi ognuno ne tragga le conclusioni
che crede. Riflettano i cittadini che hanno a cuore le sorti della
giustizia nel nostro Paese sul fatto che quel provvedimento era
in possesso degli avvocati di imputati eccellenti prima che dei
giudici competenti».
Il ministro giustifica il provvedimento
dicendo che la proroga era stata firmata da un dirigente la cui
reggenza dellufficio era stata bocciata dalla Corte dei Conti,
e che quindi quellatto era nullo.
«E che vuol dire? Quel reggente
avrà firmato altre decine di atti, altre proroghe e applicazioni,
le annulliamo tutte bloccando così processi ed altre attività
importanti? Tutto ciò è semplicemente assurdo. Non
è con provvedimenti di questo tipo che si concorre al buon
andamento della giustizia. Decisioni del genere vanno esattamente
nella direzione opposta».
Il processo Sme è finito?
«Assolutamente no: tecnicamente
si può andare avanti. Il Presidente della Corte di appello
di Milano può usare lo strumento dellapplicazione del
giudice Brambilla, conformemente a quanto prevedono le disposizioni
del Consiglio superiore della magistratura».
Lesatto contrario di quanto afferma
il ministro Castelli nel provvedimento.
«Lo scorso 19 ottobre, il presidente
della Corte di Appello di Milano aveva inviato al Csm un quesito
sulla praticabilità dello strumento dellapplicazione,
e noi fornimmo indicazioni su una serie di precedenti che ne confermavano
la validità. Voglio dire che il Presidente non aveva disposto
lapplicazione solo perché era intervenuta la proroga
decisa e firmata dal ministro della Giustizia, ma anche perché
cera stata una decisione del Csm».
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