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Brambilla
resta (per ora) al proprio posto |
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Castelli manda a Milano l'ispettore e annuncia provvedimenti disciplinari
sui giudici
Salta il piano di Castelli: il giudice Guido Brambilla è stato
applicato «a tempo pieno» al collegio giudicante del processo
Sme da oggi al 31 ottobre 2002.
Intanto il ministro della Giustizia, l'ingegner Castelli, non va all'inaugurazione
dell'anno giudiziario e manda al suo posto il capo degli ispettori
e annuncia una verifica sulle dichiarazioni del procuratore della
Repubblica di Milano, Gerardo D'Ambrosio per vedere se esse richiedono
l'avvio di un procedimento disciplinare. «Non accetto lezioni
dalle toghe di Milano». Dice il ministro in una intervista esclusiva
con Bruno Vespa che uscirà domani su «Panorama».
Poi difende la sua decisione di anticipare lo spostamento del giudice
Guido Brambilla, giudice a latere del processo Sme-Ariosto, che vede
coinvolti Previti e Berlusconi, nell'ufficio di magistrato di sorveglianza
sulle carceri. «Penso che alla fine dice lingegnere
saranno i giudici amministrativi del Tar, ai quali è
prevedibile che ricorrano i difensori degli imputati, a decidere se
ho assunto decisioni giuste o sbagliate».
Quanto al procuratore della Repubblica di Milano Gerardo D'Ambrosio,
il guardasigilli aggiunge: «Ha parlato di 'notte della democrazia'.
Ha usato toni apocalittici che appartengono alla lotta politica. Mi
ha attribuito intenzioni pesantissime. Dovrò rispondere chiedendo
ai miei uffici di acquisire ancora una volta le sue dichiarazioni
per vedere se esse richiedono l'avvio di un procedimento disciplinare.
Lo faccio a malincuore, ma non ho altra scelta».
La decisione di Castelli sembra confermare quanto dichiarato da Giuliano
Pisapia, parlamentare del Prc e avvocato di parte civile nel processo
Sme, che ironizzando aveva osservato che forse la scelta di Castelli
di mandare al suo posto Giovanni Schiavon serve «per accelerare,
anziché i processi, i provvedimenti disciplinari nei confronti
dei magistrati...».
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