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da www.dsonline.it, 2 luglio 2003




 
Disastroso esordio di Berlusconi a Strasburgo.
Fassino: un vero e proprio 8 settembre dell’Italia in Europa

 

 

 

di Federico Mercuri, www.dsonline.it

Giornata convulsa a Strasburgo in occasione dei lavori dell’Europarlamento dedicati all’illustrazione delle linee guida della Presidenza di turno italiana dell’Unione europea. Berlusconi si è prodotto in una serie di polemiche e di aggressioni verbali soprattutto nei confronti del vice presidente del Gruppo Socialista, il tedesco Schultz e di tutti i parlamentari definiti, in un aula in tumulto, “turisti della democrazia”.

Alle affermazioni di Berlusconi Fassino da Roma ha così replicato: “Adesso nessuno potrà più dire che l’opposizione aggredisce Berlusconi. E’ il Presidente del Consiglio che ha dimostrato, anche oggi, di essere incapace di accettare il confronto con qualsiasi interlocutore, in Italia come in Europa, dimostrando la sua totale assenza di qualsiasi cultura democratica. Berlusconi dimostra di essere capace di una sola cosa: aggredire, in Italia e in Europa, chiunque non la pensi come lui. Siamo avviliti della pessima immagine dell’Italia offerta dal Presidente del Consiglio. Se il buongiorno si vede dal mattino, il semestre di Presidenza italiana rischia di essere un vero calvario”.

Fassino ha poi aggiunto: "Un vero e proprio 8 settembre dell’Italia in Europa. Nel giorno dell’apertura del semestre di presidenza italiana della UE, Berlusconi ha inferto un colpo terribile alla credibilità del nostro Paese. Un danno che rischia di compromettere l’efficacia della Presidenza Italiana. Una pagina tanto più desolante perchè scritta di proprio pugno dal Presidente del Consiglio. Sarà compito dell’Ulivo e del Centrosinistra riscattare la credibilità italiana in Europa e ridare prestigio e funzione internazionale al nostro paese”.

Ecco cosa è successo. Nel suo intervento Schultz aveva indicato come problemi di rilievo agli esordi della Presidenza italiana, il conflitto di interessi: “Il virus del conflitto di interessi non deve estendersi al livello europeo”, le dichiarazioni xenofobe di Bossi: “Ogni minima dichiarazione di Bossi è più grave di quelle per cui furono decise a suo conto sanzioni contro l’Austria”, e il mandato di cattura europeo: “Cosa ne pensa del mandato di cattura europeo, di una procedura europea, non pensa che il suo paese ha un tantino bisogno di riforme?”

Le parole del vice presidente del Gruppo Socialista hanno indignato Berlusconi che nella sua replica non è riuscito a contenere il disappunto, accusando il tedesco con pesanti offese: “In Italia stanno preparando un film sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo di kapò”. A nulla è servita poi la tardiva giustificazione del Premier italiano giunta nella successiva conferenza stampa: “stavo scherzando”, “non ritiro le mie dichiarazioni se lui non le ritira”, dopo la presa d’atto dello stesso Schultz: “Il rispetto delle vittime del fascismo e del nazismo mi impedisce di commentare le sue parole. Mi chiedo però se chi è capace di certe cose può essere in grado di svolgere una funzione pubblica”.

Attoniti hanno assistito alla scena il Presidente della Commissione europea Romano Prodi e il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini, che hanno rilasciato lapidarie dichiarazioni. Prodi ai giornalisti che gli chiedevano se questo non fosse un bel giorno per l’Italia rispondeva “No, di certo non avete visto il mio sorriso”. Fini: “Non condivido l’ostinazione con cui il presidente Berlusconi ha difeso le sue parole… era molto meglio chiedere scusa”.

Anche il segretario dell’Udc Marco Follini, raggiunto telefonicamente ha reagito così alla notizia: “Non condivido e faccio fatica a capire”.

Pat Cox, Presidente dell’Europarlamento ha definito l’accaduto “al di là delle norme generali".

“Le parole di Silvio Berlusconi aprono una crisi inter-istituzionale tra europarlamento e Consiglio UE”. Questo il commento di Enrique Baron Crespo, capogruppo del Pse, agli eventi di oggi. “Il presidente del Consiglio italiano ha descritto molti deputati come turisti della democrazie. Non si può continuare a lavorare come se fosse niente. Ci siamo sentiti feriti perché la lotta al nazismo fa parte dei nostri valori fondamentali dell’Ue. Abbiamo anche dato a Berlusconi – conclude Baron Crespo – la possibilità di scusarsi, ma lui non l’ha fatto”.

   

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