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Il premier al capogruppo Spd: "Stanno preparando un film
sui campi di concentramento, la proporrò per il ruolo di
kapò"
Il tedesco: "Difficile accettare che un Presidente del consiglio
risponda con questi toni durante un dibattito"
STRASBURGO - Critica il premier, Martin Schulz,
europarlametare tedesco capo della delegazione Spd a Strasburgo.
Non è il solo in questa calda mattinata dell'insediamento
del semestre italiano. Ma sono le sue parole quelle che al premier
sembrano bruciare di più. Perché, di fatto, lo accusano
di sedere su quella poltrona solo grazie alle lungaggini burocratiche
della sua vicenda giudiziaria. E nella sua replica davanti all'Europarlamento
al completo, con il sorriso sulle labbra, dopo aver elencato le
bellezze dell'Italia il sole e i musei, è a Martin Schulz
che il premier lancia un attacco senza precedenti, scatenando la
bagarre tra gli eurodeputati.
"Signor
Schultz - dice Berlusconi rivolto all'esponente socialdemocratico
- in Italia c'è un produttore che sta preparando un film
sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo
di kapò". Nell'aula scende il ghiaccio. Ma per poco.
Poi si scatena la bagarre. Gianfranco Fini diventa cereo, guarda
Buttiglione, seduto alla sinistra, si morde le mani. Si alza. Schulz
rimane di ghiaccio. L'aula esplode. Il presidente dell'Europarlamento
Pac Cox cerca di ripportare la calma e dà la parola al tedesco
offeso. E' duro questa volta il leader dell'Spd: "Il mio rispetto
per le vittime del fascismo mi impedisce di rispondere, ma è
difficile accettare che un Presidente del consiglio usi questi toni
quando si trova al centro di un dibattito".
A questo punto Berlusconi ha chiesto nuovamente di parlare e, senza
giri di parole, è tornato all'attacco: "Schulz nel suo
intervento mi ha offeso gravemente sul piano personale, gesticolando
e con un tono di voce che questo sì non è ammissibile
in un parlamento. Non ritiro quanto ho detto con ironia sul signor
Schulz, se lui non ritira le offese personali che mi ha rivolto.
Io - ha detto rivolgendosi al capogruppo Spd - avevo risposto con
ironia, lei invece ha parlato solo con cattiveria".
Poi il premier
tenta di mettere a posto le cose, a modo suo. "Ho detto che
era perfetto per la parte, l'ho detto sorridendo alludendo al suo
tono di voce imperativo e al suo gesticolare. Una battuta ironica
- insiste - che fosse perfetto per la parte, non ho nessun dubbio
nel riconfermarlo".
La questione
è stata chiusa da un intervento di Cox che, rivolgendosi
a tutti, ha detto: "Deploro il tono dell'ultima parte della
discussione, un tono increscioso".
Il presidente
dell'Europarlamento: "Solidarietà a Martin Schulz"
Il Pse: "Ha aperto una crisi istituzionale offendendo il Parlamento"
BERLUSCONI: "CHIEDO SCUSA AL POPOLO TEDESCO"
Baron Crespo: "Parole troppo vaghe serve un atto ufficiale"
STRASBURGO
- Il presidente dei socialisti europei Enrique Baron Crespo che
dichiara "si è aperta una crisi istituzionale, Berlusconi
ha offeso il Parlamento", il presidente del Parlamento europeo
Pat Cox che denuncia il "senso di grave offesa di molti parlamentari
per le parole di Berlusconi"te del Parlamento europeo e la
stampa estera che torna ad attaccare. Il premier italiano, isolato
anche dagli alleati di governo, Lega esclusa, stretto all'angolo
è costretto a chiedere scusa "se ho offeso il popolo
tedesco". E Baron Crespo che risponde: "Non basta".
Poche ore sono bastate per legittimare i timori di chi riteneva
quello italiano un semestre di presidenza "difficile"
visto che l'esordio è una vera e propria bufera istituzionale.
Berlusconi, dopo l'attacco
a Martin Schulz, in una riunione a porte chiuse degli eurodeputati
del Ppe accenna ad una marcia indietro, delle scuse, quelle che
gli erano state chieste da Fini e, in modo ufficiale nella sua veste
di capogruppo del Pse, da Baron Crespo. "Le accuse di Schulz
erano offensive e inaccettabili. Ho risposto in maniera ma chiedo
scusa se ho offeso il passato storico e la sensibilità di
un popolo", si è limitato a dire il premier italiano.
E, mettendo l'accento sull'ironia, ha aggiunto: "In Italia,
- ha detto ancora Berlusconi - girano da anni storielle sull'olocausto
perché gli italiani sanno ridere anche di una tragedia come
quella". "Scherzare" su tragedie come quella, nel
tentativo di "superarle". Basterà questo per calmare
l'indignazione dei parlamentari europei, dai socialdemocratici ai
liberali, dai Verdi ai comunisti?.
La Spd, il partito di Schulz, stigmatizza: "Non sono ammesse
ironie sul nazismo". Baron Crespo, intanto, aveva chiesto scuse
"formali". "Il problema non è tra il Pse e
Berlusconi - ha detto il leader dei deputati socialisti a Strasburgo
- ma tra il Parlamento europeo e il Consiglio. Ci vogliono scuse
formali". Se Berlusconi non presenterà le sue scuse,
il Pse - ha annunciato Baron Crespo - chiederà al presidente
del Parlamento europeo di chiedere al prossimo consiglio straordinario
della Ue (quello di apertura della Conferenza intergovernativa)
di inserire la vicenda al primo punto dell'ordine del giorno dei
lavori del vertice. "Oltre ad un insulto a tutte le vittime
del fascimo e del nazismo - ha detto Baron Crespo - quello di Berlusconi
è un insulto ai principi essenziali della democrazia e non
avrei alcuna difficoltà che la questione venisse inserita
al primo punto dell'ordine del giorno del prossimo consiglio straordinario".
Dunque la mezza marcia indietro
di Berlusconi non basta, le parole pronunciate da Silvio Berlusconi
alla riunione del Ppe, "non cambiano nulla", ha detto
Crespo. "Le scuse di Berlusconi sono vaghe, le sue parole non
servono a risolvere la crisi istituzionale che si è aperta
tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue", ha aggiunto Baron
Crespo. "Le dichiarazioni del premier italiano di stamattina
hanno aperto un conflitto istituzionale che va regolato per via
istituzionale, in modo ufficiale".
Baron Crespo ha precisato
che il suo gruppo non intende paralizzare i lavori del Parlamento,
"ma non si può continuare a lavorare come se non fosse
successo niente". Il deputato socialista ha detto di avere
avuto già contatti informali con gli altri gruppi e che domani
solleverà formalmente la questione durante la conferenza
dei capigruppo. L'incidente, ha aggiunto, può essere superato,
ma in mancanza di scuse formali "ho timori che questo episodio
possa avvelenire il clima generale". "La nostra linea
- ha concluso - è che non vogliamo che la presidenza italiana
fallisca, ma non possiamo accettare che si manchi di rispetto ai
diritti fondamentali che sono alla base dell'Unione e della vita
delle istituzioni europee".
E, dopo un tentativo di mediazione
andato a vuoto, anche Pat Cox, il liberaldemocratico presidente
del Parlamento di Strasburgo irrigidisce la sua posizione. "Le
dichiarazioni di Berlusconi - ha detto il presidente degli eurodeputati
- hanno creato un senso di grave offesa tra molti membri del Parlamento
europeo. In queste circostanze, Martin Schulz ha tutta la mia simpatia
e solidarietà. Spero che Berlusconi avrà presto un'opportunità
per chiarire la vicenda".
"Sono anche fortemente
- ha aggiunto Cox - convinto che il Parlamento europeo non è
la sede per il proseguimento di polemiche nazionali: una posizione
che spero tutti i partecipanti nei nostri dibattiti rispetteranno
in futuro". Cox ribadisce, quindi, la necessità di un
ritorno ad un clima sereno e la forte volontà del parlamento
affinché la presidenza italiana della Ue sia un successo,
superando "la distrazione odierna non necessaria e molto spiacevole".
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