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da la Repubblica, 2 luglio 2003




 
il duello verbale Schultz - Berlusconi

 

 

 


Il premier al capogruppo Spd: "Stanno preparando un film
sui campi di concentramento, la proporrò per il ruolo di kapò"
Il tedesco: "Difficile accettare che un Presidente del consiglio
risponda con questi toni durante un dibattito"



STRASBURGO - Critica il premier, Martin Schulz, europarlametare tedesco capo della delegazione Spd a Strasburgo. Non è il solo in questa calda mattinata dell'insediamento del semestre italiano. Ma sono le sue parole quelle che al premier sembrano bruciare di più. Perché, di fatto, lo accusano di sedere su quella poltrona solo grazie alle lungaggini burocratiche della sua vicenda giudiziaria. E nella sua replica davanti all'Europarlamento al completo, con il sorriso sulle labbra, dopo aver elencato le bellezze dell'Italia il sole e i musei, è a Martin Schulz che il premier lancia un attacco senza precedenti, scatenando la bagarre tra gli eurodeputati.

"Signor Schultz - dice Berlusconi rivolto all'esponente socialdemocratico - in Italia c'è un produttore che sta preparando un film sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo di kapò". Nell'aula scende il ghiaccio. Ma per poco. Poi si scatena la bagarre. Gianfranco Fini diventa cereo, guarda Buttiglione, seduto alla sinistra, si morde le mani. Si alza. Schulz rimane di ghiaccio. L'aula esplode. Il presidente dell'Europarlamento Pac Cox cerca di ripportare la calma e dà la parola al tedesco offeso. E' duro questa volta il leader dell'Spd: "Il mio rispetto per le vittime del fascismo mi impedisce di rispondere, ma è difficile accettare che un Presidente del consiglio usi questi toni quando si trova al centro di un dibattito".

A questo punto Berlusconi ha chiesto nuovamente di parlare e, senza giri di parole, è tornato all'attacco: "Schulz nel suo intervento mi ha offeso gravemente sul piano personale, gesticolando e con un tono di voce che questo sì non è ammissibile in un parlamento. Non ritiro quanto ho detto con ironia sul signor Schulz, se lui non ritira le offese personali che mi ha rivolto. Io - ha detto rivolgendosi al capogruppo Spd - avevo risposto con ironia, lei invece ha parlato solo con cattiveria".

Poi il premier tenta di mettere a posto le cose, a modo suo. "Ho detto che era perfetto per la parte, l'ho detto sorridendo alludendo al suo tono di voce imperativo e al suo gesticolare. Una battuta ironica - insiste - che fosse perfetto per la parte, non ho nessun dubbio nel riconfermarlo".

La questione è stata chiusa da un intervento di Cox che, rivolgendosi a tutti, ha detto: "Deploro il tono dell'ultima parte della discussione, un tono increscioso".

Il presidente dell'Europarlamento: "Solidarietà a Martin Schulz"
Il Pse: "Ha aperto una crisi istituzionale offendendo il Parlamento"

BERLUSCONI: "CHIEDO SCUSA AL POPOLO TEDESCO"
Baron Crespo: "Parole troppo vaghe serve un atto ufficiale"

STRASBURGO - Il presidente dei socialisti europei Enrique Baron Crespo che dichiara "si è aperta una crisi istituzionale, Berlusconi ha offeso il Parlamento", il presidente del Parlamento europeo Pat Cox che denuncia il "senso di grave offesa di molti parlamentari per le parole di Berlusconi"te del Parlamento europeo e la stampa estera che torna ad attaccare. Il premier italiano, isolato anche dagli alleati di governo, Lega esclusa, stretto all'angolo è costretto a chiedere scusa "se ho offeso il popolo tedesco". E Baron Crespo che risponde: "Non basta". Poche ore sono bastate per legittimare i timori di chi riteneva quello italiano un semestre di presidenza "difficile" visto che l'esordio è una vera e propria bufera istituzionale.

Berlusconi, dopo l'attacco a Martin Schulz, in una riunione a porte chiuse degli eurodeputati del Ppe accenna ad una marcia indietro, delle scuse, quelle che gli erano state chieste da Fini e, in modo ufficiale nella sua veste di capogruppo del Pse, da Baron Crespo. "Le accuse di Schulz erano offensive e inaccettabili. Ho risposto in maniera ma chiedo scusa se ho offeso il passato storico e la sensibilità di un popolo", si è limitato a dire il premier italiano. E, mettendo l'accento sull'ironia, ha aggiunto: "In Italia, - ha detto ancora Berlusconi - girano da anni storielle sull'olocausto perché gli italiani sanno ridere anche di una tragedia come quella". "Scherzare" su tragedie come quella, nel tentativo di "superarle". Basterà questo per calmare l'indignazione dei parlamentari europei, dai socialdemocratici ai liberali, dai Verdi ai comunisti?.

La Spd, il partito di Schulz, stigmatizza: "Non sono ammesse ironie sul nazismo". Baron Crespo, intanto, aveva chiesto scuse "formali". "Il problema non è tra il Pse e Berlusconi - ha detto il leader dei deputati socialisti a Strasburgo - ma tra il Parlamento europeo e il Consiglio. Ci vogliono scuse formali". Se Berlusconi non presenterà le sue scuse, il Pse - ha annunciato Baron Crespo - chiederà al presidente del Parlamento europeo di chiedere al prossimo consiglio straordinario della Ue (quello di apertura della Conferenza intergovernativa) di inserire la vicenda al primo punto dell'ordine del giorno dei lavori del vertice. "Oltre ad un insulto a tutte le vittime del fascimo e del nazismo - ha detto Baron Crespo - quello di Berlusconi è un insulto ai principi essenziali della democrazia e non avrei alcuna difficoltà che la questione venisse inserita al primo punto dell'ordine del giorno del prossimo consiglio straordinario".

Dunque la mezza marcia indietro di Berlusconi non basta, le parole pronunciate da Silvio Berlusconi alla riunione del Ppe, "non cambiano nulla", ha detto Crespo. "Le scuse di Berlusconi sono vaghe, le sue parole non servono a risolvere la crisi istituzionale che si è aperta tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue", ha aggiunto Baron Crespo. "Le dichiarazioni del premier italiano di stamattina hanno aperto un conflitto istituzionale che va regolato per via istituzionale, in modo ufficiale".

Baron Crespo ha precisato che il suo gruppo non intende paralizzare i lavori del Parlamento, "ma non si può continuare a lavorare come se non fosse successo niente". Il deputato socialista ha detto di avere avuto già contatti informali con gli altri gruppi e che domani solleverà formalmente la questione durante la conferenza dei capigruppo. L'incidente, ha aggiunto, può essere superato, ma in mancanza di scuse formali "ho timori che questo episodio possa avvelenire il clima generale". "La nostra linea - ha concluso - è che non vogliamo che la presidenza italiana fallisca, ma non possiamo accettare che si manchi di rispetto ai diritti fondamentali che sono alla base dell'Unione e della vita delle istituzioni europee".

E, dopo un tentativo di mediazione andato a vuoto, anche Pat Cox, il liberaldemocratico presidente del Parlamento di Strasburgo irrigidisce la sua posizione. "Le dichiarazioni di Berlusconi - ha detto il presidente degli eurodeputati - hanno creato un senso di grave offesa tra molti membri del Parlamento europeo. In queste circostanze, Martin Schulz ha tutta la mia simpatia e solidarietà. Spero che Berlusconi avrà presto un'opportunità per chiarire la vicenda".

"Sono anche fortemente - ha aggiunto Cox - convinto che il Parlamento europeo non è la sede per il proseguimento di polemiche nazionali: una posizione che spero tutti i partecipanti nei nostri dibattiti rispetteranno in futuro". Cox ribadisce, quindi, la necessità di un ritorno ad un clima sereno e la forte volontà del parlamento affinché la presidenza italiana della Ue sia un successo, superando "la distrazione odierna non necessaria e molto spiacevole".


   

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