torna alla sezione "esteri"
torna alla home page

scrivici
mailing list
guestbook
links
aiutaci
info
ringraziamenti
 

(da la repubblica del 5 marzo 2002)




 
Bruxelles contro Bossi: "Dichiarazioni sorprendenti"

 

 

 

Il portavoce della Commissione critica il leader
leghista che aveva parlato di Europa "fascista"

Ma il Senatur insiste: "Sono smandrappati"
Buttiglione: "Ha raggiunto il limite"

BRUXELLES - "Le dichiarazioni di Bossi sono sorprendenti". Arriva da Bruxelles la critica al leader leghista. Dopo gli attacchi e gli insulti lanciati dal palco del congresso del Carroccio, il portavoce della Commissione europea ribatte alle accuse e parla di "rammarico" di fronte alle dichiarazioni forti del Senatur. Accostare l'Europa al fascismo, come aveva fatto Bossi, è "sorprendente". E seppure Bruxelles precisi "che queste dichiarazioni non costituiscono una violazione del trattato Ue da parte dell'Italia", è facile immaginare che la credibilità del governo non ne esca certo rafforzata.

"L'uso di questa parola è ovviamente motivo di rammarico e speriamo che non sia ripetuta", ha detto il portavoce della Commissione, Jonathan Faull, rispondendo ad un giornalista che aveva notato come Bossi abbia attaccato la Ue usando la parola "fascismo". "Non è una parola che siamo abituati a sentire - ha detto ancora il portavoce - è sorprendente trovarla usata in discorsi politici nell'Unione Europea del 2002. Ma non penso - ha aggiunto - che di per se stessa costituisca una violazione del Trattato o di valori fondamentali".

Alla domanda se il presidente del Consiglio Berlusconi debba "prendere le distanze" dal suo ministro, Faull ha risposto: "Non ho ragione di credere che il primo ministro sia d'accordo con queste affermazioni. Non gli ho mai sentito dire qualcosa del genere".

Ma intanto Bossi non accenna a placarsi. E a nulla servono i tentativi di Berlusconi che attribuisce le posizioni del leader leghista alle sue intemperanze caratteriali. Una tesi che non convince nemmeno gli alleati centristi del governo. Peraltro sonoramente fischiati durante il congresso del Carroccio. Non a caso oggi, sul Messaggero, Rocco Buttiglione, ministro centrista delle Politiche comunitarie, avverte: "Ci sono dei limiti oltre cui non possiamo andare, altrimenti diamo l'impressione di non credere nell'Europa. Quel limite è stato raggiunto". E dall'Ulivo arrivano le richieste di dimissioni di Bossi. Dal leader dei Sdi, Enrico Boselli, al capogruppo del Pdci, Marco Rizzo, è un coro. Con Pierluigi Castagnetti, presidente della Margherita alla Camera, che dice: "Solo le dimissioni del ministro delle Riforme possono ripristinare un minimo di credibilità internazionale del nostro governo".

   

motore di ricerca italiano

 

 

 

informazioni scrivici! torna all'home page torna indietro