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articolo tratto da "l'Unità" del 31 gennaio 2002
 
Altra intervista di Berlusconi: "Non mi dimetto anche se condannato e vendo due reti Rai"

 

 

 


La politica con le interviste. L'altro giorno su Le Figaro, l'attacco ai giudici e alla Rai. Oggi un'altra lunga intervista, stavolta d un settimanale, Le Point, sempre francese. I temi? Neanche a dirlo: giustizia e televisioni. Tutto già sentito, tutto già letto. Con l'aggiunta che il premier, parlando del processo Sme-Ariosto, dice che una condanna non è possibile "perchè le accuse si basano sul nulla... e anche se fossi condannato non darei le dimissioni".
Il tutto annegato in una lunga serie di frasi fatte. Come quelle sull'Europa: "Gli italiani hanno una vera religione dell'Europa. Perciò non riesco a capire come si possa pensare che l'Italia e il presidente del Consiglio siano freddi o addirittura contro l'Europa. Sono favorevole all'allargamento dell'Unione europea o più esattamente a ciò che chiamerei la riunificazione dell'Europa".
Ma è solo un intervallo. A Berlusconi preme soprattutto parlare delle tv. Ed infatti sono queste le risposte su cui si dilunga di più: "Le mie ricette per la Rai? Una delle tre reti deve restare pubblica e non deve avere una gestione di parte. Le altre due saranno privatizzate quando si sarà rimesso ordine nei loro bilanci, ora è impossibile metterle sul mercato. Sarebbe una svendita". Vendere ma a chi? Lui - "e gli italiani", aggiunge - non si opporrebbero all'acquisto da parte di Rupert Murdoch. Comnunque, aggiunge, la vendita sarà effettuata applicando "le leggi europee sulle gare d'appalto".
Poi, dice la sua su Mediaset e sul conflitto di interessi. Berlusconi sostiene di non aver venduto Mediaset perchè i suoi figli non hanno voluto e spiega. "Da quando ho abbandonato la direzione del gruppo non ho telefonato una sola volta ai dirigenti, per evitare ogni conflitto di interesse. E quando c'è stato un rischio di ambiguità ho sempre agito contro gli interessi del mio gruppo in modo che le cose fossero chiare. Ho dovuto così rinunciare alla tv a pagamento, a giornali, ho dovuto vendere una catena di grandi magazzini. La Fininvest non è uno strumento di propaganda".


  tratto da "l'Unità" del 31 gennaio 2002
 

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