TORINO
- Un Silvio Berlusconi come sempre a tutto campo, quello che si
presenta - tra gli applausi - sul palco torinese di Confindustria.
Il premier, con una mossa a sorpresa, straccia le 26 pagine del
suo discorso, e dice alla platea di voler trasformare il suo intervento
in un botta e risposta con i suoi interlocutori: "Fatemi domande
birichine", chiede agli imprenditori presenti (tra cui Umberto
Agnelli). Ne segue un fiume di dichiarazioni sugli argomenti più
vari, con alcuni passaggi destinati a fare impennare la polemica
politica: come quello in cui il capo del governo definisce "di
ispirazione sovetica" alcuni passaggi della nostra Costituzione.
Un'opinione che non può
certo passare inosservata. Ma il presidente del Consiglio parla
anche d'altro: dall'annuncio di una "Maastricht del Welfare"
nel semestre di presidenza italiana della Ue, alla difesa dei "pianisti"
in Parlamento; dalla futura abolizione dell'Irap al fatto che la
Camere saranno convocate già la prossima settimana per esprimersi
sull'invio di truppe in Iraq.
La Costituzione "sovietica". Ecco le precise parole di
Berlusconi: "Mi sono più volte anche pubblicamente lamentato,
del fatto che la nostra legge fondamentale dà alle imprese
poco spazio". E ancora: "La formulazione dell'articolo
41 e seguenti risente delle implicazioni sovietiche che fanno riferimento
alla cultura e alla costituzione sovietica da parte dei padri che
hanno scritto la Costituzione". Lui non cita il contenuto dell'articolo
41; ma per i lettori che vogliono farsi un'idea, riportiamo il testo
integrale: "L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale
o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla
dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli
opportuni perché l'attività economica pubblica e privata
possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".
La difesa dei "pianisti".
Per il premier, i parlamentari che durante il voto schiacciano anche
i pulsanti dei banchi dei compagni assenti non fanno nulla di male:
"Ho visto che c'è stato scandalo per i cosiddetti pianisti.
Non c'è nulla di scandaloso. Per quanto riguarda l'aula,
il singolo gruppo vota per il numero dei componenti del suo gruppo:
Se qualcuno è in disaccordo, deve essere presente, per dare
il suo voto contrario".
Lacci e lacciuoli alle riforme.
Berlusconi risponde con battuta alle lamentele degli imprenditori
sul ritardo delle riforme promesse: su questo tema, dice, "non
abbiamo fatto un solo passo indietro. La prossima volta le difficoltà
si possono superare se darete a Silvio Berlusconi e a Forza Italia
il 51% dei consensi. Allora il percorso sarà più agevole".
Comunque per realizzarle non basterà una legislatura, ammette.
Per poi definire "una fatica di Sisifo" i passaggi necessari
a trasformare una proposta in legge: "Ho solo il potere di
essere paziente, la situazione attuale non mi dà potere alcuno,
posso solo proporre decreti al Parlamento".
La Maastricht del Welfare.
"Nei sei mesi di presidenza europea, vogliamo arrivare a un
accordo con gli altri 14 Paesi per una Maastricht del Welfare. Il
problema dell'invecchiamento della popolazione è generale,
tutti gli Stati stanno facendo conti per verificare gli incrementi
di capacità di spesa da affrontare". In questo contesto,
"l'Italia si ritrova con un sistema che non si può più
mantenere così come è oggi".
L'allargamento dell'Unione.
Una "grande Europa", che dopo l'allargamento a venticinque,
estenda ancora i propri confini dalla Turchia alla Moldavia, dalla
Russia fino a Israele: questa l'idea del presidente del Consiglio.
Che, aggiunge, nel corso del semestre di presidente farà
"76 viaggi all'estero". Mentre, a proposito della crisi
in Medio Oriente, Berlusconi ribadisce che l'Italia vuole ospitare
i colloqui iraelo-palestinesi.
La guerra in Iraq. Il premier
annuncia: "In settimana chiederemo al Parlamento il via libera
per le forze di sicurezza" italiane da inviare nel paese del
Golfo persico. Poi ribadisce la legittimità dell'intervento
angloamericano.
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