Niente di nuovo sul fronte texano. Durante la conferenza stampa
congiunta con il presidente americano George Bush, il presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi non propone, non giudica e soprattto
non parla né straparla, ma si limita a sottoscrivere le affermazioni
del suo alleato. «Con il presidente Bush abbiamo trovato una
visione comune su tutti gli argomenti affrontati», ha affermato
lapidario il premier italiano.
Nel ranch texano di Crawford
Berlusconi si è dilungato esclusivamente in complimenti e
ringraziamenti nei confronti degli Stati Uniti e della sua attuale
amministrazione, sottolineando come sia necessario rafforzare la
cooperazione tra Usa e Italia per debellare la cultura della divisione
che ha caratterizzato i legami tra gli alleati d’Oltreoceano
e l’Europa, soprattutto negli ultimi tempi.
«Ritorno in Italia,
ritorno in Europa – ha continuato Berlusconi – con un
convincimento che già avevo, ma che, grazie a questa visita
si è rafforzato: far prosperare la cultura dell'unione, della
coesione e non cultura della divisione, non deve mai vincere l'egoismo,
il narcisismo, la divisione». E ancora una sequela di ringraziamenti
ossequiosi: «Grazie per il suo invito, per avermi fatto venire
ancora una volta in un Paese che amo, a parlare con un caro amico
delle cose che ci preoccupano insieme, la libertà, la democrazia,
la giustizia, lo sviluppo».
Bush aveva appena ricordato
che la guerra contro il terrorismo non è terminata e che
l’Iran e la Siria sono nel mirino dell’intelligence
americana per il loro appoggio ai terroristi e il premier italiano
ha ben pensato di cogliere l’occasione per ringraziare gli
Usa per il loro impegno negli affari internazionali. «Questa
occasione è ancora una volta la possibilità per me
di rappresentare a lei, signor Presidente, e agli Stati Uniti la
riconoscenza del mio Paese di chi sa di dovere la propria libertà
e il proprio benessere all'intervento coraggioso e generoso degli
Stati Uniti».
Infine la sorpresa per gli
impegni di Bush: «Sono rimasto impressionato dal carico di
responsabilità che cade sulla figura del presidente degli
Stati Uniti». Si stupisce Silvio oltre che delle responsabilità,
della quantità di argomenti di politica internazionale affrontati
nella riunione, che oggi si è svolta nel ranch di proprietà
della famiglia Bush. «Ho pensato che sarebbe davvero importante
per i cittadini occidentali - ha aggiunto Berlusconi - sapere con
quanta attenzione, spirito di sacrificio e generosità il
Presidente segua tutti gli sviluppi nel mondo che possono portare
una minaccia alla pace e alla stabilità».
E anche Bush ha colto al
volo l'occasione per ricordare al mondo il ruolo fondamentale giocato
dagli Stati Uniti sullo scena internazionale: «C'è
gente in Iraq che odia il pensiero della libertà. - ha concluso
il presidente - Sono i sostenitori di Saddam che vogliono restare
al potere appoggiando il terrorismo. Ho spiegato al presidente Berlusconi
che siamo pazienti, forti e risoluti e risolveremo questo problema
insieme e certamente più aiuto avremo meglio è e più
lo apprezzeremo».
È perché no? Anche con l’aiuto del suo più
fedele e meno critico alleato.
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