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di Gail Edmondson
BRUXELL - Business Week (del 22 ottobre 2001) scrive: dopo l'11
settembre, c'è un Paese che marcia in direzione opposta all'Occidente:
è l'Italia del Cavaliere. Ecco la traduzione italiana dell'articolo
E' il grande giro di vite. Dagli attacchi dell'11
settembre contro gli Usa, stati e governi in America ed Europa si
sono precipitati a dare nuovo impulso alla cooperazione internazionale
nel campo delle inchieste penali, a condividere informazioni sui
conti correnti usati dalle reti terroristiche e a rendere più
severe le leggi contro il riciclaggio e gli altri reati finanziari.
Eppure, con grande costernazione delle sue autorità giudiziarie,
c'è un Paese che sta marciando in direzione opposta: l'Italia.
E a guidare la carica è niente di meno che il suo Presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il 3 ottobre il governo di Berlusconi
ha approvato una legge che renderà più difficile per
i magistrati italiani investigare su flussi finanziari internazionali
sospetti. Un altro provvedimento, approvato il mese scorso, depenalizzerà
parzialmente il falso in bilancio, abbreviando i termini per la
prescrizione, e riducendo sensibilmente le pene per i colpevoli.
I sostenitori di Berlusconi in Parlamento sostengono che la nuova
legge che limita l'uso di prove raccolte a cavallo delle frontiere,
proteggerà gli indagati da persecuzioni basate su documenti
falsi.
Ma non è un segreto che la legge beneficerà
anche e in maniera diretta Berlusconi, provocando il deragliamento
dei processi avviati contro i lui per frode fiscale, falso in bilancio
e corruzione. E infatti parti del controverso provvedimento sono
stati scritte dai suoi ex avvocati difensori. Oltre ad essere Presidente
del Consiglio Berlusconi è l'uomo più ricco d'Italia,
con un impressionante collezione di attività nel campo dei
media. Una pacchia per chi si fa beffe della legge. Alcuni dei suoi
partner in affari vedranno anche i loro processi andare a fondo,
visto che i procedimenti sono imperniati su prove fornite da autorità
straniere. Uno di questi ruota intorno a fondi neri per 20 milioni
di dollari usati, secondo l'accusa, da un socio in affari di Berlusconi
per corrompere dei giudici romani. Le nuove misure però sono
anche un aiuto a terroristi, mafiosi, e semplici autori di reati
finanziari. Magistrati inquirenti di Svizzera, Francia, Germania,
Gran Bretagna e Italia temono che la nuova regolamentazione in tema
di collaborazione giudiziaria interfrontaliera possa rendere più
difficile per le autorità italiane combattere il crimine
internazionale, compreso il sostegno finanziario ai terroristi,
caratterizzato da una crescente complessità.
Tanto per iniziare la legge potrebbe limitare
l'utilizzo delle prove contro un gruppo di otto sospetti seguaci
di Osama Bin Laden arrestati in aprile nella zona a nord di Milano,
sotto inchiesta per associazione a delinquere, traffico d'armi e
uso di documenti falsi. Ma non basta: dato che la legislazione è
retroattiva, sostengono i magistrati italiani, circa 2000 processi
sono a rischio. I politici italiani spesso si comportano come se
fossero al di sopra della legge e gli italiani tendono a passar
sopra agli eccessi e alla corruzione dei loro leader. Ma con un'
Europa sempre più unita politicamente ed economicamente ,
il comportamento tutto a proprio vantaggio di Berlusconi e la cinica
tolleranza dei suoi compatrioti appaiono sempre più fuori
luogo. I funzionari europei sostengono che la nuova legge italiana
è in conflitto con una Convenzione europea che risale al
1959, per non citare le direttive dell'Unione Europea e delle Nazioni
Unite contro il terrorismo attualmente in lavorazione. "Siamo
preoccupati che l'applicazione della legge italiana possa rallentare
la cooperazione giudiziaria internazionale", dice Heinrich
Koller, direttore dell'Ufficio federale di giustizia di Berna. Berlusconi
si è rumorosamente vantato di essere il più fedele
alleato europeo dell' America. Ma su ogni fronte il Premier italiano
sembra un partner equivoco. Il 26 settembre, con i suoi commenti
a ruota libera ha quasi silurato lo sforzo statunitense per dare
vita a un'ampia coalizione anti-terrorismo.
Parlando a una conferenza stampa a Berlino,
Berlusconi ha sostenuto che la civiltà occidentale è
superiore a quella dell'Islam e che è "destinata a occidentalizzare
e conquistare nuovi popoli". Anche se le sue parole hanno avuto
una buona accoglienza tra gli elettori italiani anti- immigrati,
hanno sollevato l'indignazione dei leader arabi e causato le proteste
dei politici occidentali. A quel punto Berlusconi ha negato di aver
fatto le osservazioni incriminate denunciando assurdamente di essere
vittima di una cospirazione di sinistra" volta a distorcere
il senso delle sue parole". Decenni di corruzione hanno minato
in maniera rilevante la fiducia degli italiani nelle loro istituzioni
democratiche. Nella abile ma insincera campagna elettorale di quest'anno
Berlusconi ha insistito nel dire che avrebbe modernizzato l'Italia,
a partire dal sistema giudiziario. Eppure il suo comportamento,
da quando ha assunto l'incarico in giugno, smentisce la promessa.
Nonostante avesse garantito il contrario, ha dimostrato di non voler
vendere alcuna della sue società nel settore dei media o
di risolvere altrimenti l'evidente conflitto di interessi tra il
suo ruolo di politico e quello di uomo d'affari. Ora, impegnandosi
così assiduamente per proteggere i propri interessi, Berlusconi
può anche favorire quelli di Bin Laden e dei suoi seguaci.
Le nuove leggi renderebbero più difficile provare le sospette
transazioni dei terroristi o del primo ministro.
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