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di
Antonello Caporale,
La Repubblica
I
consiglieri arrestati esigevano somme in cambio di atti dovuti
Nelle telefonate dicevano: "Qui siamo tutti affamati"
BARI - Tutto si può dire tranne che i tangentisti
di Bari rivolgano richieste esose. Anzi i prezzi, veramente, sono
molto popolari, tanto che la piazza pugliese appare un discount
o quasi, alla portata dei costruttori meno abbienti, o di quelli
giovani, con la società ancora in fase di start up. Un consigliere
comunale barese, benchè di Forza Italia, dunque del partito
di maggioranza relativa, non vale più di cinquemila euro.
Sempre se è vero ciò che dice l'accusa, persino al
capogruppo del partito, il signor Giuseppe Gonnella temporaneamente
obbligato dalla legge a non uscire di casa, tutte le telefonate,
e gli appuntamenti e i colloqui, e i pensieri per gestire la soluzione
cara al costruttore, il signor Lorenzo De Santis, hanno fruttato
meno di una tredicesima.
C'è da dire, perché
i verbali parlano chiaro, che i tangentisti di Forza Italia e non
solo, persino quelli dell'Udc, ammesso sempre che abbiano preso
la mazzetta ("qui siamo tutti affamati" hanno comunque
ricordato negli incontri intercettati) lo hanno fatto seguendo scrupolosamente
criteri legali. Anzitutto i soldi non li volevano in assegni, "perché
- spiegavano - la legge punisce queste cose", e soprattutto
garantivano al costruttore - che al giudice ha riferito di una "cupola"
regnante in municipio - la soluzione del problema soltanto dopo
il conforto legale degli uffici comunali, cioè "solo
se i pareri dell'ufficio urbanistica sono favorevoli".
Peccato che il sindaco della città - si chiama Simone Di
Cagno Abbrescia ed è sempre molto presente in municipio,
e se non lo trovate in municipio provate nella hall del suo albergo
- non abbia saputo niente, e infatti ha detto che nulla sa e nulla
vuol sapere e questa storia non gli interessa affatto. Anche in
queste vicende sporche del piano regolatore, dove un costruttore
molto noto e conosciuto ha bisogno - per lottizzare - di oliare
un po' i meccanismi, gli uomini, tutti, hanno dimostrato di avere
in qualche modo un'anima e anche un'etica. Quando l'imprenditore
ha invitato cortesemente il politico (affamato) a contare i soldi:
"conta bene che ci sono cento euro in più", l'affamato,
e qui sta la gentilezza, la cortesia e la voglia di correttezza,
gli ha risposto: "Ti do la mia parola d'onore che se sta qualcosa
in più...".
L'onore politico è
stato salvato dalla Procura persino al premier che, purtroppo, ha
fatto visita alla città di Bari - per un incontro con i capi
di Stato dell'altra sponda dell'Adriatico - proprio martedì
scorso, mentre i carabinieri stavano arrestando gli amici di partito.
Gli arresti sono stati rinviati ed il Procuratore aggiunto Dinapoli,
autore delle indagini, è felicissimo della scelta: "Non
volevamo dare la stura a polemiche strumentali. Se nessuno parla
di complotto giudiziario è perché gli incontri e le
dazioni sono state filmate, intercettate, totalmente documentate".
Appena Silvio Berlusconi è ritornato a Roma, a cinque uomini
politici (tre in carica, due ex) è stato notificato un ordine
di arresto domiciliare. Meno stress e più comfort per tutti.
Dopo che i giudici hanno
concluso la prima parte del proprio lavoro, è toccato ai
partiti, specialmente a quelli di centrodestra, fare alcune considerazioni.
Ad Alleanza nazionale la vicenda è piaciuta così poco
che, per bocca del segretario regionale Salvatore Tatarella, ha
detto: la prima urgenza "è di azzerare tutto".
Un bel rimpasto in giunta: ripulire, riordinare e riprendere il
cammino. Forza Italia qualche dubbio lo cova sul comportamento del
partito di Fini. Infatti Salvatore Mazzaracchio, assessore regionale
alla Sanità e coordinatore forzista pugliese, da uomo franco
qual è si è interrogato: il pagatore della tangente,
il signor De Santis, da "costruttore esperto" avrebbe
potuto rivendicare i suoi diritti "avvicinando i dirigenti
dei partiti".
A Bari sanno tutti che De
Santis flirta con An. E pensano i tanti Mazzaracchio di Forza Italia:
tu stai con Alleanza nazionale, hai amicizia in alto loco e che
fai? Vieni a bussare non alla porta del tuo amico ma a quella di
fianco, alla nostra? Vieni a bussare, ma prima passi dai carabinieri.
Vieni a bussare, però registri tutto. O è un complotto,
o poco ci manca che lo diventi.
Ecco, il dubbio che in Puglia
An tenti di far male, e Forza Italia per poco più di venticinquemila
euro si trovi, insieme all'Udc di Pierferdinando Casini, ad annaspare
in un mare di buste, bustarelle, buste offerte e ricevute o, secondo
l'ultima versione del mediatore d'affari, mai richieste per gli
uomini politici. Adesso c'è da stare con gli occhi bene aperti,
perché De Santis non è l'unico imprenditore in città
e gli arrestati sono una piccola parte del consiglio comunale. E
se il procuratore Dinapoli volesse, mettiamo, personalmente verificare
che in municipio gli "affamati" sono solo cinque e non
di più?
La
Repubblica, 23.05.2003
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