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il
governo come avanspettacolo |
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di
Furio Colombo
Noi un po' ci siamo abituati. I nostri connazionali (ormai dobbiamo
dire così) degli altri Paesi europei un po' meno. Ma quando
padron Berlusconi ti guarda e ride, mentre sta seduto accanto a Chirac
serissimo, quando dà al capo dello Stato francese piccoli pugni
sul braccio (Chirac reagisce spostandosi un po'), quando dice: "rapporti
eccellenti tra noi due, se non ci credete chiedetelo a lui",
e lui passa avanti senza raccogliere, sul momento ti puoi anche divertire.
Poi, da italiano, provi imbarazzo.Abbiamo un governo da avanspettacolo,
un tipo di trattenimento che non esiste più e che consisteva
nel raccontare barzellette e montare scenette un po' pesanti ma comiche
per far passare il tempo prima del film. Il misto di comicità
dell'avanspettacolo era costituito da vistose bugie (così clamorose
che tutti se ne accorgevano e ridevano) dal rapporto fra un capocomico
che fingeva il ruolo serio, e da una spalla che faceva la parte dello
stupido, uno che non rideva mai, ma faceva ridere, da una serie di
sketch in cui si alternavano il cattivo, il tradito, lo spaccone,
il gagà, il seduttore, l'imbranato. Nella nostra Italia quotidiana
il capocomico è un vero professionista, tanto che intona con
proprietà canzoni al summit francese, fra lo stupore degli
astanti.Gli fa da spalla Bossi, un Obelix ingrugnato che un giorno
alza la voce sull'immigrazione "da stroncare" e un altro
giorno annuncia che la "devolution" è lì dietro
l'angolo, arriva adesso, arriva domani, arriva dopo.Poi il pubblico
ride. Forse pensa che dopo viene il film. I cittadini, infatti, hanno
diritto di immaginare che sia in corso un intenso lavoro dietro il
cielo di cartapesta tipo Truman Show che accompagna dovunque il simpatico
primo ministro in versione Carlo Dapporto. Eccone una immagine. Alcuni
deputati leghisti vanno a piantare la bandiera del "Sole delle
Alpi" nello stanzino in cui i parlamentari ritirano la posta.
E poi lo fanno sapere con orgoglio al loro giornale, "La Padania",
affermando che: "anche in America fanno così, la bandiera
degli Stati accanto a quella a stelle e strisce". Qui il pubblico
dovrebbe ridere perché non è vero. In nessun edificio
federale è consentito esporre bandiere degli Stati americani,
che comunque sono Stati veri, non invenzioni infantili tipo la Padania.Ma
sentite come racconta la fine della storia il giornale leghista, nell'articolo
intitolato "Un Sole delle Alpi a Montecitorio": "Infatti,
dopo che in Aula è intervenuto lo stesso presidente della Camera
Pier Ferdinando Casini per ricordare che il tricolore è uno
solo, il vessillo padano è stato rimosso". L'effetto comico
è tutto in quell'"infatti". Ma non c'è neanche
il tempo di apprezzarlo perché il deputato leghista Cè,
intanto, sta rilasciando la seguente dichiarazione: "Amato ha
una formazione culturale non adatta per guidare la Convenzione europea".Neanche
lui fa in tempo a raccogliere gli applausi perché torna alla
ribalta Bossi, più cupo che mai. Si rende conto che deve superare
se stesso ed esclama: "qui, se non mi danno la devolution salta
tutto!". In quel momento, però, il ministro Gasparri sta
prendendo a schiaffi un attivista del suo partito, dell'Università
di Tor Vergata, che gli ha organizzato un incontro con gli studenti
infiltrato da chiassosi no global. Il migliore attore non protagonista
Taormina sta giurando che non si ritirerà mai dalla doppia
funzione di vice ministro dell'Interno e di avvocato dei boss. E intanto
il nuovo votatissimo sindaco di Palermo annuncia: "Non porta
bene parlare sempre di mafia. Noi siamo di quelli che pensano positivo".L'effetto
comico - a quanto pare - in Italia funziona. Ma come, certi film di
Franchi e Ingrassia che andavano benissimo nei circuiti locali ma
non si esportavano, l'effetto comico funziona meno, molto meno in
Europa. C'è stata, fin dall'inizio, una lunga serie di recensioni
negative ai tour internazionali della Compagnia Berlusconi. Adesso,
però, i critici europei dello spettacolo italiano si indignano.
Dalla Svizzera il Capo del Dipartimento federale di Giustizia e Polizia
fa sapere che niente di quello che i partecipanti italiani hanno detto
dopo l'incontro tra le delegazioni dei due Paesi sulla delicata materia
delle rogatorie (nuova legge blocca-processi) risponde a verità.
Quasi ogni paragrafo della dichiarazione del dottor Koller, capo del
Dipartimento, inviata al nostro giornale, comincia con la frase: "E'
da smentire categoricamente...".A quella voce, certo autorevole,
se ne aggiungono due dalla Francia. Sono il presidente e il relatore
della commissione d'Inchiesta sul riciclaggio di danaro della Assemblea
Nazionale francese. Dicono: "l'entrata in vigore della legge
italiana sulle rogatorie segna una data funesta per tutti coloro che
si adoperano nella lotta contro l'infiltrazione della criminalità
e il riciclaggio del danaro sporco". I parlamentari francesi,
poco preoccupati della serie di scenette e battute che vanno forte
da noi sul cosidetto "giustizialismo", rendono omaggio "al
coraggio e alla tenacia dei magistrati italiani incaricati della lotta
contro la criminalità organizzata". E dicono, senza tentare
neppure un sorriso: "Siamo costernati e tristi per il grave colpo
inferto dalla maggioranza dei parlamentari italiani alla lotta contro
la criminalità finanziaria, nel momento in cui la tragica attualità
ci porta a rafforzare mezzi e collaborazione per questo combattimento".
Si fa sentire, subito dopo, il Parlamento europeo. Con toni ancora
più aspri descrive un'Italia che il governo Berlusconi ha messo
fuori dall' Europa su tre percorsi cruciali: il mandato di cattura
europeo, la mancata nomina di giudici italiani nel gruppo anti-frode,
la legge sulle rogatorie che isola l'Italia e rende impermeabili alle
prove internazionali i suoi processi.E' bene che lo sappiano gli elettori
italiani così coinvolti nello spettacolo locale. Fuori di qui
nessuno ride. E' bene che lo tengano presente coloro che vorrebbero
dedicarsi, insieme a Berlusconi, a convegni sulle malefatte di Tangentopoli.
Gli altri spettatori, nel teatro Europa, sono tutti presi dalle malefatte
di questi giorni. A meno che non diate ragione a Berlusconi quando
dice: "è solo fango comunista". |
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