TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

L'opinione dello storico

Di Flavio Ciucani

 

 

GESÙ E GLI ESSENI

Da molti anni si dibatte sul rapporto tra il gruppo ebraico degli esseni e la predicazione di Gesù. Non credo si sia ancora giunti ad una risposta definitiva anche perché, e di questo sono fermamente convinto, molte prove storiche giacciono sepolte sotto la polvere del tempo mentre altre sono volutamente celate all’opinione pubblica. Per circa vent’anni, la Chiesa Cattolica ha studiato, in un clima di massima riservatezza, il contenuto dei rotoli di Qumran senza dare la possibilità a nessun esperto, cristiano o ebreo che fosse, di accedere alle scritture. Ma questo perché? Quale scottante verità è racchiusa nei Manoscritti del Mar Morto e perché gli esseni e i loro scritti incutono tanto timore?

PERCHÉ NASCONO?

Ho letto con attenzione l’escursus storico del dott. Hesemann in relazione alla nascita degli esseni e l’ho trovato estremamente corretto. La conclusione però, presenta, a mio avviso, alcune lacune. Stando a quanto riferito dal dott. Hesemann gli esseni costituirebbero una setta chiusa dedita ad una politica tipicamente reazionaria e fondamentalista. Ed è proprio su questo punto che ritengo sia necessario un chiarimento. La scelta di un gruppo di uomini di allontanarsi dalle diatribe politiche dei sadducei e dei farisei non significa necessariamente una chiusura. Entrambe le fazioni politico - religiose avevano infatti dimenticato: la profanazione del Tempio da parte dei seleucidi, non ebrei; che durante la rivolta gli esseni erano al fianco dei maccabei; che questi però si fecero corrompere dall’usurpatore seleucida Alessandro Bolas accettando cariche onorifiche; che proprio i pii, i santi “gli hasidim”, i quali si erano fatti trucidare per difendere il Tempio, non avevano più voce in un capitolo ridondante di affari politici ed economici. Da questa situazione nacque la necessità di gruppi di sacerdoti e non, di trovare rifugio nel deserto per conservare puro il sentimento religioso ormai tradito e per prepararsi all’avvento del regno promesso e quindi alla nuova età dell’oro.

RAPPORTI COL MONDO POLITICO

Le comunità religiose che vivevano ai confini delle città erano tutt’altro che chiuse. I loro membri non si dedicavano esclusivamente alla meditazione e allo studio delle Sacre Scritture, ma erano degli ottimi conoscitori di astrologia, di medicina naturale e di pranoterapia e usavano l’argilla e le erbe per curare le malattie. Inoltre, contrariamente a quanto si vuol far credere, non erano la via mediana tra il pensiero politico - religioso dei sadducei e dei farisei. Infatti gli esseni, al tempo di Gesù, erano più vicini ai farisei di quanto non si pensi. Condividevano la loro abilità nelle pratiche occulte, le conoscenze in campo astrologico e, come loro, si consideravano gli intermediari tra l’uomo e Dio. Credevano all’esistenza degli angeli e dei demoni, al destino, alla trasmigrazione delle anime e alla resurrezione dei morti. Erano persino d’accordo, sul piano politico, a non convivere con forme di potere nemico (e non si pensi solo ai romani ma anche ad Erode Antipa, che non era di razza ebraica) ; ma mentre i farisei orientavano i loro sforzi ad appoggiare vane riforme, gli esseni erano convinti che la libertà poteva essere raggiunta solo attraverso un movimento di estremo rigore i cui centri, aperti a chi avesse voglia e volontà, erano le comunità esseniche del deserto.


LE COMUNITÀ E GLI ESSENI


E’ certamente vero che la comunità vera e propria aveva regole ferree. Ai vertici della gerarchia spirituale della religione essena vi era “il Maestro” la cui successione non ci viene precisata. Ma è anche vero che i veri e propri “eremiti” per vocazione (e questo non viene mai sottolineato abbastanza) erano solo dodici, che affiancati da tre sacerdoti, gestivano il lavoro missionario dei figli d’Israele e mantenevano viva la fiamma della fede tra le coppie di sposi, di tradizione essena, che vivevano all’interno dei “ghetti”. Infatti ne “La Regola della Comunità” si legge: “Nel consiglio della comunità ci saranno dodici membri, e tre sacerdoti profondamente versati nella Legge, che dovranno lavorare in verità, giustizia, rettitudine, amore e umiltà. Persisteranno nella fede con inflessibile devozione espiando i peccati con la pratica della giustizia e patendo l’afflizione...”. Dopo due anni di fedele dedizione e tirocinio la nuova Leadership era riconosciuta a pieno titolo e poteva essere addentrata al Maestro “... nella conoscenza di tutte le cose segrete a Lui svelate”. Come già detto gli esseni si dedicavano molto agli studi delle Sacre Scritture e della natura. Alle loro scuole aderivano molti giovani ebrei, data la consuetudine, protrattasi fino al 1700 anche in Europa, di potersi scegliere un rabbi (maestro). Inoltre avevano centri o luoghi d’incontro anche all’interno delle città.

I NAZARENI

Avveniva molto spesso che i rabbi o “il Maestro” incontrassero tra i discepoli dei ragazzi di particolare talento : essi erano forti di carattere, intelligenti, dotati di spirito di devozione e carisma. Dovevano superare un periodo di preparazione durante il quale venivano attestate le loro capacità e in base alle quali avrebbero ricevuto una precisa missione. All’età di circa trent’anni questi ragazzi, divenuti adulti, dopo un digiuno di quaranta giorni e quaranta notti, ricevevano una sorta di “ordinazione”. Per tre anni non si potevano radere né tagliarsi i capelli, indossavano una tunica bianca, non portavano con sé denaro, non avevano fissa dimora ed erano intenti solo a portare a compimento la loro missione. E le missioni erano sempre rischiose perché dovevano sensibilizzare i cuori della gente, additare la cattiveria di personaggi pubblici, potenti e pericolosi. Allo scadere dei tre anni, se erano sopravvissuti, erano liberi da ogni legame, potevano sposarsi, avere figli, lavorare, condurre una vita normale pur mantenendo la fede essena. Costoro erano chiamati Nazareni.

UNA STRANA CERIMONIA

Abbiamo già detto di come gli esseni studiassero la natura e si servissero di essa per curare e guarire. Essi erano per regola astemi, ma non disdegnavano il succo d’uva. Eppure ne “La Regola Messianica” che rappresenta un’appendice de “La Regola della Comunità” di Qumran leggiamo di una strana cerimonia che, forse, si svolgeva nel mese di novembre o di dicembre quando il grano nuovo era abbastanza secco e quindi pronto ad essere macinato e il vino novello era pronto nelle botti. Ritengo, data la loro preparazione in campo astronomico, che questa cerimonia dovesse svolgersi nel corso del solstizio d’inverno e cioè a fine dicembre. “Quando si riuniranno... quando la tavola sarà imbandita per mangiare e il vino novello... per bere, non sia permesso a nessuno prendere prima del sacerdote il primo frutto del pane e del vino ; perché spetta (a lui ndr.)... benedire il primo frutto del pane e del vino e sarà lui il primo a stendere le mani sul pane”.

GESÙ ERA ESSENO ?

Non credo di poter affermare che Gesù fosse un esseno, credo fermamente però che una educazione essena abbia segnato fortemente la Sua predicazione e la Sua vita pubblica. Le citazioni che seguono invitano sicuramente alla riflessione : “... Terrò segreti gli insegnamenti della Legge agli uomini di menzogna, li diffonderò invece tra coloro che hanno scelto la via”, “... darò giustizia e comprensione agli oppressi, forza e coraggio ai cuori affranti, discernimento e illuminazione agli spiriti incerti...”, oppure “... amin o tutti i figli della Luce e odino tutti i figli dell’Oscurità...” e “... a nessuno renderò male, ma lo perseguiterò con il bene...”. Queste ed altre frasi ancora, contenute nei papiri di Qumran, sono in molto simili a quelle riportate nel Vangelo. I riti che precedevano i miracoli e le guarigioni, la frequente imposizione delle mani sui malati, la raccomandazione alla povertà ci presentano la figura di un Gesù molto vicino alla tradizione essena. Sorge infine spontanea una domanda: perché gli esseni, come gruppo religioso, scomparvero del tutto sul finire del primo secolo d.C., proprio nel fiorire del Cristianesimo? Ciò si spiegherebbe benissimo se credessimo nell’adesione in massa di questo movimento nelle fila di coloro che riconobbero in Gesù il Salvatore delle scritture. Posso quindi affermare che se Gesù non era un esseno, gli esseni divennero cristiani.

FINE PRIMA PARTE
(nel prossimo numero gli eccezionali contenuti dei manoscritti segreti di Qumran).

I manoscritti del Mar Morto di Michael Hesemann

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