TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

Portorico: miracolo di fiori e stigmate

Di Omar Moschettoni
 

 

Simara, una giovane portoricana, è protagonista di un inspiegabile miracolo; dai suoi capelli e dal suo ventre sbocciano fiori che emanano un penetrante profumo di rosa.

E’ credenza presso il popolo cristiano che la donna conosciuta come Maria, "La Madre di Gesù", non abbia mai abbandonato i suoi "figli adottivi" e che, di tanto in tanto, si mostri a questo mondo sofferente per trasmettere un messaggio e confermare così che quell’amore e quella protezione materna sono sempre presenti, specialmente nei momenti difficili. La "Signora Celeste" sceglie uno o più veggenti per rivelare ciò che attraverso di loro desidera trasmettere alla moltitudine. Spesse volte questi messaggi sono accompagnati da fenomeni straordinari, come le estasi, le visioni, le guarigioni e i miracoli. Per questo motivo, intorno ai "prescelti", si riuniscono gruppi di persone "obbligando" la religione ufficiale (Chiesa Cattolica) ad intervenire per riconoscere la "manifestazione mariana" o per mantenere la prudenza di fronte al fenomeno.

Quando la Chiesa dà la sua approvazione, l’esperienza di pochi si trasforma in un evento di portata mondiale e i luoghi delle apparizioni diventano mete di pellegrinaggio, come nel caso di Lourdes, Fatima o Medjugorie.

Al contrario, se la stessa Chiesa decide che è opportuno procedere con cautela, ritengo persino superfluo affermare che, anche se supportata da prove, "l’esperienza divina" in questione sarà conosciuta da una ristretta cerchia di persone.

E’ certamente giusto che la Chiesa sia prudente di fronte ad esperienze mistiche di questo tipo, perché, è risaputo, che molte di queste non provengono da una fonte divina, ma sono piuttosto il prodotto di una patologia psicologica o nascono da motivazioni per nulla spirituali.

Ma come si fa a valutare la veridicità o meno di tali esperienze?

Quando la Chiesa raccomanda la prudenza, è sempre per proteggere i fedeli da una "credulità popolare" o perché spera di nascondere messaggi forse troppo scomodi?

Analizziamo il caso di Simara, una giovane portoricana di ventiquattro anni, sposata, madre di un bambino e sordo-muta. Lei afferma di aver visto la Vergine, di aver ricevuto un messaggio e nel suo corpo porta i segni delle stimmate.

Tutto cominciò nel 1991 quando fu accusata di aver commesso un furto e fu arrestata. Durante il processo cominciò a sentire i primi sintomi di sofferenza: le sembrò di avvertire il peso della croce sulle sue spalle e comparvero i segni delle prime stimmate. Questo potrebbe essere spiegato come la reazione psicologica di una personalità debole: condannata ingiustamente, la ragazza, identificandosi nell’espressione di massima sofferenza del Cristo somatizza le ferite della crocifissione sul suo corpo.

Si, potrebbe essere una conclusione abbastanza logica, ma, di fronte al miracolo che seguì l’apparizione delle piaghe ogni spiegazione psicologica o scientifica perde di significato: dai suoi capelli e dal suo ventre sbocciano fiori che emanano un penetrante profumo di rosa.

Simara, dopo alcune settimane, fu assolta e dichiarata innocente, ma, il fenomeno delle stimmate e il "miracolo dei fiori" continuarono a manifestarsi. Le ferite si aprirono, in seguito, anche sul dorso delle mani, sulle ginocchia, sui piedi, al costato sinistro e sulla fronte e, in particolari occasioni, a tali segni si aggiunse quello della corona di spine.

Queste stigmate, simili a piccoli graffi a forma di croce, non sono sempre visibili, ma per il fatto che provocano un dolore costante possono essere considerate permanenti. La "Domenica delle Palme" del 1993, durante un pellegrinaggio, Simara chiese a quella "Donna", che lei identifica con la Vergine Maria, di darle un segno per poter dimostrare ai portoricani che la sua esperienza era autentica.

Il meraviglioso "Essere" le ordinò di scattare una foto al cielo: in una bellissima cornice di nubi apparve l’immagine di una donna con il capo coperto da un manto. La figura fotografata è in molto simile a quella della famosa Vergine di Medjugorie (Jugoslavia).

Miracoli

Su consiglio della "Signora Celeste", una o due volte alla settimana, si riuniva, in casa di Simara, un gruppo di preghiera. Durante questi incontri si manifestava, generalmente, il "miracolo dei fiori". Nel corso di una di quelle riunioni la madre della stigmatizzata donò ad ognuno dei presenti un petalo dei bellissimi fiori che sbocciavano tra i capelli della figlia dicendo: "Quando avete un problema non vi sentite abbandonati, prendete questo petalo, rivolgetevi alla Madre Divina e lei vi ascolterà".

Una signora che era presente quella notte, aveva una nuora che soffriva di asma. Un giorno la giovane fu portata d’urgenza in ospedale in seguito ad un attacco ma, la folle corsa risultò inutile: giunti a destinazione i medici constatarono la morte per asfissia della donna.

La suocera non si rassegnava e ricordando le parole della madre di Simara entrò nella camera mortuaria e, prendendo il petalo chiese alla Vergine: "Madre, falla tornare in vita".

Con sorpresa dei presenti la nuora, cominciò a dare segni di vita e in poco tempo guarì totalmente dalla sua malattia.

Le tante prove straordinarie che avvalorano l’esperienza della ragazza hanno "allarmato" la Chiesa cattolica che le ha proibito di riunire in casa sua i gruppi di preghiera e di divulgare i messaggi che dice di ricevere dalla Madre Celeste. Ma tutto questo per quale motivo?

Forse perché i messaggi contengono accuse alla Chiesa, forse perché preannunciano un futuro poco felice per questa millenaria istituzione e per la situazione mondiale in generale?

Non ci sarebbe da meravigliarsi se la risposta fosse proprio questa, quella di tenere la gente nell’ignoranza è una prerogativa delle istituzioni di potere che temono di perdere il loro "controllo". Sta a noi quindi decidere di ragionare con la nostra testa e liberarci dalla schiavitù del dogma.

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