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In questultimo
periodo si è molto parlato di cibi transgenici e tutti avrete sicuramente sentito parlare
della sorprendente protesta di Seattle che ha addirittura messo in crisi un importante
incontro internazionale. Ma cosa significa cibi transgenici? Che importanza hanno? Sono
nocivi oppure no? Credo che la gente non sia del tutto informata su questo argomento,
forse perché non lo ha capito, forse perché non si è soffermata a ragionarci su più di
tanto. Vorrei sottolineare alcune cose puntando, in particolar modo, non al problema
morale, che altri sono molto più adatti di me ad affrontare, ma ai risvolti sociali,
politici e storici che ne conseguono. Per essere corretti dobbiamo attenerci alle
dichiarazioni, e non alle illazioni o supposizioni che ruotano intorno al tema del
transgenico.
La scienza del secolo che è appena terminato ci ha regalato una tale tecnologia che
sembra aver messo in ombra la scienza stessa: le grandi conquiste scientifiche sembrano
perdersi dietro il grande progresso tecnologico a tal punto che qualche scienziato, come
per esempio il nostro Zichichi, si affretta a distinguere la scienza dalla tecnologia,
come se fossero due cose nettamente separate, come se la seconda non fosse frutto della
prima ma, magari, di valenti ed industriosi artigiani! Ma lasciamo anche questo argomento
ad approfondimenti maggiori. Fatto si è che la straordinaria tecnologia è riuscita a
penetrare il meccanismo della natura, a carpire la struttura dellimpianto genetico
di una singola cellula vivente (vegetale o animale) e a manipolarla cambiando, togliendo
ed aggiungendo i geni. Ma che significa tutto ciò? A che pro? Per ottenere quali
risultati?
I fautori del transgenico.
Le affermazioni di coloro che sono a favore del transgenico sono molto attraenti e
sicuramente puntano alla risoluzione di grandi problemi che affliggono lumanità.
Riassumiamo. La bioingegneria (così si chiama tutta quella tecnica accennata sopra) è
una vera scienza (! ) e pertanto come tale deve essere usata a favore dellumanità;
quindi la sua bontà dipende dalluso. Anzi, qualcuno asserisce che sarà possibile
in futuro, aggiungendo ai vegetali geni umani che prevengono certe malattie, sconfiggere
le malattie stesse e quindi salvaguardare la salute. Inoltre, attraverso una corretta
manipolazione è possibile rendere le coltivazioni inattaccabili da insetti e malattie
parassitarie ottenendo così non solo una produzione sicura, ma anche abbondante.
Cè chi assicura inoltre che sarà possibile, in breve tempo, la coltivazione di
terreni aridi o desertici: basta cambiare qualche gene responsabile dellassorbimento
idrico! Naturalmente la bioingegneria è da usare anche nella produzione di
carne. Ciò significa: correggere la protezione cromosomica degli animali da
malattie, infezioni o altri fattori che possano causare morie tra il bestiame;
costruire prototipi di animali sempre più sani e robusti dalla carne di
qualità migliore dellattuale; accelerare le reazioni tra i vari geni
della crescita per avere animali da macellare più velocemente e quindi una
maggiore quantità di cibo. La fame nel mondo sarà presto un ricordo, secondo i
transgenisti, anche perché oramai gli scienziati agiscono alla luce del sole, con
trasparenza (è terminata lepoca dei Frankestein !) e sotto il controllo dei governi
e degli organismi internazionali che, pubblicando di volta in volte le grandi innovazioni,
rendono le scoperte transgeniche di dominio pubblico, senza monopoli né frontiere.
La realtà è molto diversa.
Cera una volta il DDT... dice il volantino di unassociazione
contraria al transgenico. Chi non ricorda, perché ha visto foto, filmati, oppure perché
lo ha vissuto direttamente, i soldati americani che irroravano abbondantemente di DDT
bimbi, donne e uomini vessati dai pidocchi? Nelle case ognuno aveva la propria
pompetta irroratrice contro le zanzare eppure, dopo circa trentanni, si
scopre che il DDT è cancerogeno e viene proibito. Certamente questo non è un caso
isolato, basti ricordare i fatti di cronaca riguardanti certi medicinali somministrati
alle gestanti o il famoso, innocuo, sonnifero di produzione giapponese...
Tutti ritirati dal mercato dopo anni di utilizzo e dopo aver procurato ingenti danni alla
salute dei pazienti e, in alcuni casi, aver portato al decesso! Ma, ci si chiederà, non
esistono garanzie della non nocività dei cibi transgenici? No! Assolutamente no! Non è
un caso che le compagnie assicuratrici degli Stati Uniti non abbiano accettato di coprire
con polizze superiori ad un anno le industrie produttrici di cibi transgenici. Inoltre
già lallarme è stato lanciato, con prove inconfutabili, dal prof. Bourguet,
dellIstituto Nazionale di Ricerche Agronome di Parigi: il mais manipolato
geneticamente al fine di non essere attaccato da un parassita, non solo aveva una forza
limitata contro il parassita in questione ma il suo polline uccideva altri insetti e
farfalle (la monarca ad esempio) che nulla centrano con il mais! Quindi esistono
effetti collaterali, non previsti, che colpiscono gli animali e già questo dovrebbe
bastare a dare il senso della poca affidabilità della ricerca effettuata prima di
produrre il mais. Ma il bello sta che, nonostante le prove fornite dallIstituto
Agronomo francese, al quale si sono accodati altri valenti centri di ricerca, la
produttrice del mais contestato, la Monsanto, non ha affatto smesso di produrre questo
alimento ritenuto nocivo. Allora il discorso sulla salute dove va a finire?
Soluzioni per non risolvere
Naturalmente è estremamente evidente che linteresse economico dei singoli o delle
multinazionali è il vero motivo della produzione di cibi transgenici. Perché, ci si
chiederà, non è una cosa buona eliminare il male e perfezionare ciò chè bene?
Certamente, è nella natura stessa dellanimo umano, anzi... dovrebbe essere. Ma in
questo momento gli interessi di mercato sono troppo importanti per pensare a quelli del
genere umano. E le biotecnologie sono oggi la più alta espressione di questi interessi
dettati dai gruppi economici dominanti, determinati ad essere sempre più competitivi e a
guadagnare di più. Non si spiegherebbe perché, per esempio, l80% delle specie
vegetali, autorizzate alla coltivazione dalle sedi competenti del governo degli Stati
Uniti, siano state geneticamente manipolate per resistere agli erbicidi, dando così il
via libera alluso spropositato di detti veleni chimici prodotti molto spesso, guarda
caso, dalle stesse ditte che hanno il brevetto delle coltivazioni. Ancora una volta, la
terra e la natura stessa vengono usate come si fa con una fabbrica, dove quello che conta
è la produttività. Altro che lotta per la vita! Diventa inoltre estremamente pericolosa
la stessa idea che si sta tentando di far passare: la fame e la morte per fame
dipenderebbero da un semplice fattore tecnico. La malnutrizione dipende da volontà
economiche e politiche e non dal fatto che il pianeta è diventato troppo piccolo: non
stanno forse aumentando i poveri anche nei paesi ricchi, dove cè la più alta
concentrazione di eccedenza alimentare? E non è forse vero che sono proprio le stesse
nazioni ricche che, per non perdere questo primato di abbondanza, spingono altri popoli a
deforestare, a desertificare, ad incentivare la distruzione degli equilibri naturali della
terra per continuare a produrre il surplus per i ricchi? Non è forse vero che dove
maggiore è il morso della fame tanto più i ricchi occidentali vendono armi?
A questo punto non è più lecito domandarsi se a qualcuno potrebbe servire il cibo
transgenico. Sembra proprio che in questo momento le biotecniche facciano più proseliti
di quanti ne meriterebbero, proprio come un falso profeta.
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