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Nomadi: «Così noi emiliani rinasceremo»
18 settembre 2012
Genova. L’Emilia rinasce con la musica. Il concerto di Bologna del 25 giugno ha raccolto 3 milioni e 200 mila euro.
Sabato prossimo ci sarà lo show a Campovolo, con 150 mila biglietti già venduti: un sold out milionario.
«Mai come oggi bisogna volersi bene» ammonisce» Beppe Carletti, leader dei Nomadi, che ha organizzato l’evento bolognese e sarà con Ligabue,
Tiziano Ferro e Zucchero, fra gli altri, nel gran de spazio di Reggio Emilia. Fra l’altro, lui e Ligabue sono quelli che la tragedia l’hanno
vissuta sulla propria pelle, uno a Novellara e l’altro a Correggio. I Nomadi, intanto, escono con l’album di inediti “Terzo tempo”: inno
alla fratellanza e sfida a un certo bigottismo, al punto che nel video di “Ancora ci sei” ci sono una coppia gay, una ragazza islamica,
una mamma e che allatta e un bacio al ventre di una donna incinta. Il tutto sullo sfondo di una panchina che fa riposare più generazioni.
Carletti come va in Emilia?
«La situazione ormai si sta normalizzando».
Così in fretta?
«Ci vorranno anni perché tutto si risolva ma nessuno sta a guardare».
Lei meno di tutti...
«Sabato con il presidente della regione Errani sono stato a Carpi e a Mirandola. Abbiamo portato oltre un milione di euro
per ricostruire aree ospedaliere danneggiate».
Velocissimi.
«Pronti e via. Gli ospedali sono importanti come le scuole. Anche perché da lì, purtroppo, passano persone di ogni età e non solo bambini».
Vi siete rimboccati le maniche.
«Come si dice dalle nostre parti: le abbiamo fatte su».
Altrove no?
«Ad aprile sono stato all’Aquila ed è stato fatto poco. Ci vado ogni anno a consegnare piccole borse di studio e dunque ho una buona percezione».
La prendono per un’autorità...
«Assolutamente no. Ma sanno tutti che sono una persona concreta».
L’Emilia ha più voglia di fare?
«Direi che è più reattiva. All’Aquila spesso è la burocrazia che fa frenare».
Quanto avete incassato col concerto di Bologna?
«Un milione e 197 mila euro in biglietti. Nel complesso 3,2 milioni».
Si dice la gestione delle entrate per sms non sia controllabile...
«Il presidente Errani ha detto che garantisce lui».
A Campovolo, invece, ci sono state polemiche sugli esclusi.
«A Bologna abbiamo scelto di invitare solo emiliani. Ma siamo in tanti. Parecchi si sono lamentati. Cito per tutti Iva Zanicchi».
Davvero ha avuto problemi?
«Qualche attrito c’è stato. Ma li ho appianati. Sono concreto o no?».
A Campovolo prevede liti?
«Là non sono parte dell’organizzazione. Perché lo chiede a me?».
Perché qualcosa saprà sicuro...
«Le invidie ci sono sempre. Posso dirle che se venisse Francesco Guccini lo accoglieremo a braccia aperte».
Voi aprirete la serata?
«Non è detto».
Come no? Non siete il legame fra due eventi benefici?
«Si ma ci sono anche questioni tecniche. Noi siamo solo in cinque...».
Che significa?
«Zucchero ha con sé 12 elementi, è un po’ complicato farli esibire a concerto in corsa. Potrebbe iniziare lui. Ne stanno parlando».
Pausini in maternità da forfait.
«Ho saputo. Spiace che non ci sia ma sono felice per lei».
Sabato vorrebbe sul palco Augusto Daolio?
«Sarebbe bello. È sempre stato uno fuori dalla regole, al suo posto avremo Cristiano Turato, il nuovo vocalist».
Ma che direbbe Daolio davanti a 150mila persone?
«Le stesse parole pronunciate la prima volta che siamo entrati in classifica: non facciamo troppo successo che io voglio continuare a girare per strada».
Intanto il video di “Terzo tempo” sta provocando polemiche, se le aspettava?
«Lo dice per i gay? Il mondo cambia, non possiamo nasconderci».
Ma mettere una coppia gay in un video è sempre rischioso: siamo in Italia, c’è il Vaticano.
«Quando il regista me lo ha detto non ho avuto dubbi. Gli ho risposto: vai! Le dirò di più: è una coppia vera, non sono attori.
Quando si sfiorano le labbra è amore non finzione».
Poi ci sono la donna islamica, la donna che allatta e quella incinta cui il compagno bacia il ventre.
«Sì, “Ancora ci sei” invita tutte le generazioni a volersi bene».
Sempre più difficile nell’era del computer.
«Vero, sta lì a picchiare tutto il giorno sulla tastiera. Non sai con chi parli. Vince il menefreghismo». Lei ha anche la soluzione?
«Essere più uomini, meno tecnologici, riscoprire la pacca sulle spalle».
Davvero basta tecnologia?
«Serve, ma riprendiamo a volerci bene guardandoci negli occhi».
Danilo Sacco lascia i Nomadi
24 novembre 2011
Il cantante Danilo Sacco ha deciso di lasciare i Nomadi. L'annuncio improvviso che arriva durante il tour, che sta vedendo
impegnato il gruppo nelle principali località italiane.
In una nota diramata su Facebook dallo staff del gruppo si legge che “Beppe, Daniele, Cico, Massimo, Sergio, Maurizio e tutto
lo staff prendono atto ora della decisione di Danilo di lasciare il gruppo. Le motivazioni di questa scelta sono solo dentro di lui.
Gli auguriamo buona fortuna. Siamo comunque tutti insieme a dirvi che la storia dei Nomadi continua più forte che mai”.
Danilo Sacco era diventato voce solista nel 1993 dopo la prematura scomparsa del carismatico co-fondatore Augusto Daolio.
Il 22 maggio 2009, durante un altro tour della band, Sacco era stato ricoverato all’ ospedale di Asti per un infarto e aveva subito
un intervento di angioplastica primaria. Per diversi mesi le canzoni del gruppo vennero cantate da Sergio Reggioli,
Massimo Vecchi e Cico Falzone.
Poi il ritorno sul palco di Sacco, nato nel ’65 proprio mentre Beppe Carletti e Daolio davano alle stampe il primo,
misconosciuto 45 giri dei Nomadi (due brani Donna, la prima donna e Giorni tristi), sul finire dell’estate 2009 non
è di certo di buon auspicio.
Prima le difficoltà fisiche di rimanere in scena per più di un’ora, poi le dure parole indirizzate
al leader della band Beppe Carletti: “ I Nomadi sono un’azienda, non una famiglia, e tutti noi siamo dipendenti di Beppe Carletti.
È giusto che sia così. (…) Però, di spazio per i tuoi sogni, nessuno.
Ora devo riprenderli in mano. (…) Mi sto preparando a una vita con più Danilo Sacco e meno Nomadi”.
Spiazzante e risoluta, la lenta separazione dai Nomadi si fa sempre più chiara. Diciotto anni dopo e con un tour in atto (a Borgotaro –
Parma, il 3 dicembre è già esaurito; per Bologna il 15 dicembre non ci sono quasi più biglietti) Sacco sul suo sito web,
seguendo il modello del social rocker Vasco Rossi, posta una lunga lettera intitolata Oggi.
Le ultime righe, quasi un poema cavalleresco, un Cyrano alla Guccini, confermano la voglia di diventare solista: “Vorrei ringraziare
tutti i miei meravigliosi compagni Nomadi, per ciò che abbiamo condiviso e realizzato in anni ed anni di musica.
Sono stati i migliori compagni che un uomo potesse sognare di avere. Comincia una nuova vita. Una nuova avventura.
Dovrò riflettere molto. Passerà un po’ di tempo prima che ci rivedremo ma il ricordo che avrò di tutti Voi mi accompagnerà per sempre.
Questa è una promessa. Questo è un giuramento. Miei Capitani, io vi saluto. E mi inchino davanti a tutti voi. Amici o nemici che siate. Grazie”.