UNA DIFFERENZA DURATA DUE SECOLI

Augustin Parmentier, medico ufficiale dell'esercito francese alla metà del Settecento, fu uno fra  i primi a rendersi conto della straordinaria ricchezza alimentare rappresenta delle patate : a suo giudizio questo costitutivo un ottimo rimedio per superare le tremende carestie di quegli  anni ed erano molto buone da mangiare. La diffidenza verso le patate, a quell' epoca, era ancora molto radicata in tutta EUROPA: erano state importate dall'America da un paio di secoli, ma sconsideratamente erano state giudicate un cibo adatto solo alla plebe .

LA PROPAGANDA DI PARMENTIER

Eppure il primo impatto degli europei non era stato cosi negativo: quando infatti Pizarro conquistò il Perù, assaggiò la preziosa papas e non la trovò affatto malvagia. Tuttavia coloro che in seguito apprezzarono il tubero furono davvero pochi e i pregiudizi particolarmente radicati - tanto che in essa si individuò addirittura il principale veicolo di diffusione dell'epidemia di lebbra. La mancanza di pane, e reiterati inviti di Parmentier, che dava l'esempio coltivando le patate e cibandosene, finirono però  per vincere questi assurdi preconcetti, e dal 1770 circa la patata iniziò a guadagnarsi il posto d'onore che ancora oggi  occupa nelle nostre mense.

LE PROPRIETà OFFICINALI

Dopo la  sua definitiva diffusione i medici iniziarono a sfruttare le proprietà calmanti delle foglie per nevralgie e reumatismi, mentre il tubero fu impiegato soprattutto per malattie renali e viscicali. 
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