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Di
solito mi potete trovare seduto in un angolino di un bar mentre palesemente
fingo di leggere il giornale…sono quello che il cameriere guarda
di traverso e che qualche signora di mezz’età scambia per
un maniaco. È il motivo che mi induce a cambiare spesso i miei
luoghi di appostamento: come si fa a spiegare alla polizia che sei solo
curioso? Quelli indagano, scavano, chiamano il fisco…non ci voglio
nemmeno pensare!
Invero è strano come talvolta un vizio o la semplice maleducazione
si possano rivelare utili, se non addirittura proficui.
Io mi siedo e osservo la gente. Talora, se possibile, ascolto ciò
che dice e come lo dice.
Ieri ero seduto in una piccola caffetteria di Padova, quando sono entrati
un ragazzo e una ragazza, ambedue sorridenti e pieni di vita. Si sono
seduti al tavolo adiacente al mio e io, come mio solito, ho lasciato perdere
il pallido resoconto del giornale per tuffarmi nei colori vivi e assoluti
della vita reale. Nella mia mente lui era Demostene e lei Clodia.
Dialogo
sopra i due Massimi Sistemi del mondo
[Entrano
Clodia e Demostene, si avvicinano ad un tavolo e Clodia fa per sedersi.
Al tavolo accanto, un uomo sta distrattamente leggendo il giornale.]
CLODIA:
Ci sediamo qui?
DEMOSTENE: Si, va bene, è un luogo abbastanza appartato.
CLODIA: Hai paura di essere visto da qualcuno in particolare?
DEMOSTENE: Cosa?!? No, no…ma potrei sempre soffrire di agorafobia,
non trovi?
CLODIA: Visto come ti piace stare tra le ragazze ne dubito.
DEMOSTENE: Le belle ragazze sono sempre un’eccezione.
CLODIA: Solo quelle belle?
DEMOSTENE: La bellezza nella vita è tutto!
[Entra
il cameriere e la conversazione momentaneamente si interrompe.]
CAMERIERE:
Avete già deciso?
DEMOSTENE: Io prendo un cappuccio e una brioche.
CLODIA: Per me un caffè.
[Il
cameriere scrive sul taccuino ed esce di scena. La conversazione riprende.]
CLODIA:
…E così la bellezza sarebbe tutto…
DEMOSTENE: Certo! Tu non lo pensi?
CLODIA: Mi sembra a dir poco riduttivo.
DEMOSTENE: Scusa, tendo a dimenticare che voi donne di un uomo guardate
solo l’intelligenza…che sia sui venti - venticinque centimetri!
CLODIA [sorride]: Da cosa deriva tutto questo cinismo? Ti ha
mollato la ragazza?
DEMOSTENE: Avessi una ragazza…Comunque non è cinismo…
CLODIA: Scusa, tu come lo chiami?
DEMOSTENE: Beh, magari sono uno scettico…
CLODIA: Scettico o cinico…è la stessa cosa. Sempre pessimista
sei!
DEMOSTENE: Sono realista. Comunque era una battuta.
CLODIA [sorride…è bella quando sorride]: Spero proprio…o
la ragazza non la troverai mai! …Quindi non pensi che la bellezza
sia tutto?
[Entra il cameriere e la conversazione si interrompe di nuovo. Vengono
serviti il caffè, il cappuccio e la brioche. Demostene paga per
tutti e due. Esce il cameriere.]
CLODIA: Non dovevi.
DEMOSTENE: Lo so.
CLODIA [Lo fulmina con lo sguardo, poi sorride]: Che commento
carino!
DEMOSTENE: Grazie, ho sempre amato la retorica…Dicevi?
CLODIA: Quindi non pensi che la bellezza sia tutto…
DEMOSTENE: No, non lo penso. Stavo scherzando. La bellezza è importante…ma
è anche soggettiva ed effimera. Voglio dire…ti è mai
capitato di rimanere incantata di fronte ad un quadro o affascinata da
un libro? Di osservare con stupore la magnificenza di un tramonto? Di
toccare la perfezione di un filo d’erba? Immagino di si…E
non è forse vero che in quei momenti ne hai sentito la bellezza
fin nel profondo? Non è forse vero che hai vissuto, seppure per
un attimo, la bellezza come un assoluto? A me è capitato molte
volte. Ne rimani talmente preso che ti pare di aver capito tutto, di aver
trovato ciò per cui vivere. Ma non è qualcosa a cui puoi
aggrapparti…se compri quel quadro, prima o poi vi troverai dei difetti…se
rileggi quel libro troppe volte, alla fine lo accantonerai…se aspetti
un altro tramonto, prima o poi ti stancherai di aspettare…se cogli
quel filo d’erba, prima o poi appassirà. Dubito che la bellezza
esista in sé. Siamo noi che, con il nostro modo di pensare, di
agire, di valutare, con le nostre emozioni del momento, con l’ardore
ritrovato o sopito diamo un giudizio sul mondo che ci circonda o, meglio,
sugli aspetti che di questo ci interessano. Sarebbe squallido e assolutamente
poco saggio sposare una ragazza solo per la sua bellezza…Ti immagini?
A quarant’anni ti accorgerai che non ti piace più, i desideri
ci saranno ancora tutti…e tu hai la più pallida idea di quanto
costi mantenere un’amante?
CLODIA: No, non ho mai avuto esperienze in questo campo. Comunque non
ti facevo così profondo.
DEMOSTENE: Una pillola di saggezza, eh? Non so…forse non ci credo
nemmeno io.
CLODIA: Scusa?
DEMOSTENE: Beh…con le mie opinioni ci andrei cauto…ogni volta
che ne sparo una finisco col dimenticare un aspetto importante…
CLODIA: Al massimo hai sparato una boiata…Ora che ci penso questo
ti capita abbastanza spesso!
DEMOSTENE: Grazie! [Nota che Clodia deve ancora toccare il caffè
e punta il dito contro la tazzina] Ehi, penso tu sia l’unica
persona che conosco che beve il caffè freddo.
CLODIA: Freddo e nero come l’abisso.
DEMOSTENE: Attenta…quando si guarda troppo a lungo nell’abisso,
alla fine l’abisso guarda in te.
CLODIA: Bella…è tua?
DEMOSTENE: No…Nietzsche. Solo perché era pazzo non significa
che non possa aver detto delle cose carine.
CLODIA: Dì la verità… aspettavi da una vita di poter
inserire ‘sta frase in una conversazione, eh? Comunque immagino
sia vero. Ma non ho paura dell’abisso…mi è solo passata
la voglia di caffè!
DEMOSTENE: Ma brava! Guarda che non ci ho versato il curaro…
CLODIA [sorride]: Ah, no? E chi me lo assicura?
DEMOSTENE [anche lui sorride]: Puoi averne la certezza…per
certe cose uso il cianuro. [si fa serio] Perché hai parlato
di abisso? C’è qualcosa che non va?
CLODIA: No, niente, solo una metafora.
DEMOSTENE: Triste però…
CLODIA: Come la vita.
DEMOSTENE: Wow, che umore nero…e ti lamenti del mio improbabile
scetticismo…che è, ti è morto il gatto?
CLODIA: No, nulla di così drastico. Solo che neanche a me basta
la bellezza…sembra che per ogni immagine di armonia ne esistano
tre di sconforto, pena, disillusione. Ci saranno dei momenti di esaltazione…ma
ti è mai capitato di sentirti così oppresso da ciò
che ti circonda che non riesci a chiudere occhio? A me si. Mi immergo
in ciò che causa questa oppressione e mi accorgo che è vissuto
con indifferenza dalla maggior parte della gente. Voglio saperne di più,
voglio poter fare qualcosa…ma cosa? C’è davvero una
soluzione? …Vedi, anche questo è un aspetto della vita.
DEMOSTENE: Solo un aspetto però.
CLODIA: Si, solo un aspetto. Non pretendo di assolutizzarlo. Non è
tutto… A volte però mi chiedo chi vinca alla fine, se il
bene o il male.
DEMOSTENE: Alla fine vinco io, lo sai.
CLODIA [sorride, ma con una nota di tristezza]: Davvero? Non
ho visto molte medaglie e trofei a casa tua!
DEMOSTENE: Li nascondo bene…sono un tipo modesto. Comunque il bene
trionfa sempre.
CLODIA: Tu dici?
DEMOSTENE: Io dico. I tuoi non ti leggevano le favole quando eri piccola?
CLODIA: Si, ma erano favole…
DEMOSTENE: Beh, per me la vita è una favola!
CLODIA: Cioè?…Immagini forse di incontrare una ricca ereditiera
da svegliare con un bacio?
DEMOSTENE: Niente di così banale…deve anche avere gli occhi
azzurri, i capelli biondi e dimostrare un’età non superiore
ai venticinque anni!
CLODIA: Ti vedo meglio nella parte del rospo, lo sai?
DEMOSTENE: E io che immaginavo di parlare con un’amica!
CLODIA: Appunto! Figurati cosa dicono di te i tuoi nemici!
DEMOSTENE: Mi sa che te l’avevo servita su un piatto d’argento…Sai,
sto scoprendo aspetti di te che non sospettavo neppure! Fra un po’
mi dirai che non credi più in Dio.
CLODIA: No, questo no. Non posso dire di avere la fede più forte
di questa terra ma non ho ancora vacillato...tu piuttosto…è
un po’ che non se ne parla…
DEMOSTENE: Ah, io ho risolto quell’annoso problema.
CLODIA: Ah, si? E come?
DEMOSTENE: Abbiamo fatto un patto…lui si impegna a non intervenire
direttamente nella mia vita e io mi impegno a conservare tutte le apparenze
di una fede normale.
CLODIA: Scusa?!?
DEMOSTENE: Beh, detta così sembra più grande di quello che
è in realtà…dico solo che ho smesso di credere nell’illusione
di simbolismi e icone, nell’interventismo divino e in un paio di
altri dogmi ecclesiali…niente di fondamentale…
CLODIA: Scusa, tanto per curiosità, cosa intendi per “fondamentale”?
DEMOSTENE: L’esistenza stessa di Dio, la sua bontà, l’anima…
i concetti, insomma, sui quali si possa basare una morale.
CLODIA: Sorvolando sul tuo concetto di morale, sei sicuro di credere ancora
nel dio dei cristiani?
DEMOSTENE: No, non ne sono sicuro…ma è così importante?
CLODIA: Per me si.
DEMOSTENE: Non so… temo che per me ora sia solo importante mantenere
le apparenze.
CLODIA: Questo non ha senso… perché dovresti farlo?
DEMOSTENE: Perché per vivere bene a volte bisogna giungere a dei
compromessi. Dove vivo io sono tutti cattolici…o meglio, dicono
di esserlo…quindi, per quieto vivere è meglio non esprimere
certe opinioni a voce alta…tanto più che la mia morale…e
credimi, ne ho una…non è poi così diversa da quella
di una bigotta col paraocchi come te!
CLODIA: …Ah, ora sarei bigotta e pure col paraocchi?
DEMOSTENE: Non te lo avevo mai detto?
CLODIA: No, ti deve essere sfuggito!
DEMOSTENE [sorride]: Beh, mi sembra di aver rimediato!…Ovviamente
scherzo! …Abbiamo due modi differenti di vedere le cose …tutto
qui.
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