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19 settembre 2001

UNA BRUTTA STAGIONE PER PARCHI E RISERVE

Tutti sanno che negli ultimi mesi, con la successione al governo di una nuova compagine politica, sembra essersi scatenata una rabbia a lungo repressa nei confronti di parchi e riserve del nostro paese. E' iniziata con Portofino, poi le notizie di burrasche riguardanti i confini delle aree protette, la loro gestione, gli uomini-simbolo che ne sono a capo, si sono susseguite in ogni parte della penisola. Sempre le occasioni di scontro sono nate dalle amministrazioni comunali che vedono il loro territorio "usurpato", per così dire, da un soggetto terzo, che non ha cariche elettive, e che ne difende le caratteristiche di pregio ambientale, ma anche culturale, sopra ogni moda e ogni tentazione.

Probabilmente vi sono seri motivi perchè questa rabbia sia tracimata in modo così cruento, vi è senz'altro, in alcuni casi e secondo le opinioni collettive, un abuso di protezionismo che minaccia di snaturare il necessario rapporto di convivenza tra l'ambiente naturale e l'uomo che ivi risiede. Tuttavia questa improvvisa e diffusa isteria nasconde più spesso e in realtà una acuta intolleranza per l'atteggiamento rigoroso di chi è chiamato a fare questo mestiere e che lo fa bene dal momento in cui è guidato da un unico interesse, preservare le bellezze naturali che rimangono per le generazioni future.

E' chiaro che non tutti hanno le medesime priorità e, secondo la scala delle attese di una comunità, spesso viene prima il lavoro e la casa, e una lunga serie di desideri che chiedono solo di essere soddisfatti dall'amministrazione in carica. La conseguenza è che il direttore di parco o di riserva, dal momento in cui non si presta al gioco dei compromessi, viene vissuto come antagonista, come ostacolo al libero esercizio delle volontà popolari, in poche parole come problema da rimuovere. E' appunto questo il caso del quale si ha notizia grazie ad una recente interrogazione parlamentare.

Interrogazione a risposta in Commissione: LO PRESTI.

Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.

- Per sapere -

premesso che: con provvedimento del 10 agosto 2001, prot. 5124, la giunta municipale del comune di Ustica ed il sindaco, comunicavano al responsabile della Riserva Naturale Marina denominata "isola di Ustica", l'avvio del procedimento di rescissione del rapporto di lavoro, per presunte inadempienze contrattuali;

l'amministrazione dava immediata esecuzione al provvedimento, sospendendo dall'incarico il direttore, e provvedendo inoltre alla immediata sostituzione delle serrature degli uffici della Riserva; il provvedimento in questione (secondo quanto emerge dal ricorso presentato dal direttore dottor Sequi) risulterebbe adottato dall'amministrazione in ritorsione ad una denuncia del direttore il quale, con nota del 31 luglio 2001 inviata al sindaco di Ustica, alla procura della Repubblica di Palermo e al dottor Oliviero Montanaro del servizio difesa mare del ministero dell'ambiente, evidenziava tutta una serie di disservizi nel funzionamento di alcuni uffici comunali e nello svolgimento di compiti da parte di funzionari comunali, con riferimento alla gestione della riserva Marina;

in particolare, come è dato leggersi nella nota indirizzata al ministero dell'ambiente, i "disservizi" hanno riguardato, tra gli altri:

a) la sponsorizzazione con fondi della Riserva della squadra di calcio "comune di Ustica", nonostante l'espresso parere contrario del direttore;

b) comportamenti omissivi da parte di funzionari comunali responsabili in materia edilizia e di lavori pubblici, a danno di interventi promossi dalla Riserva Marina, nonché continue "distrazioni" degli stessi con riguardo ad abusi edilizi commessi dagli stessi amministratori;

c) la possibile condizione di incompatibilità del vice presidente del consiglio comunale di Ustica, signor Leonardo Cannilla, che è dipendente della Cirita (Consorzio Universitario della università di Palermo) al quale è stato affidato in concessione, dal 1998, il laboratorio Marino della Riserva per un importo annuale di Lire 200.000.000;

il direttore, infine, denunziava, con la nota citata tentativi di intimidazione nei propri confronti finalizzati a condizionarne l'operato secondo i desiderata politico-amministrativi dell'amministrazione comunale -:

quali iniziative e provvedimenti intende assumere per fare chiarezza sulla gestione della Riserva Marina dell'isola di Ustica e sui disservizi, arbitrii ed incompatibilità espressamente denunziati dal direttore della Riserva, dottor Sequi, nella nota del 31 luglio 2001 inviata anche al ministero dell'ambiente;

se non ritenga opportuno disporre una immediata ispezione finalizzata a valutare la situazione denunziata per accertare eventuali responsabilità anche di carattere patrimoniale nella gestione della Riserva;

se non sia opportuno procedere all'immediato commissariamento della Riserva, in attesa di fare chiarezza sulle questioni emerse a seguito della denunzia del direttore. (5-00148)

 

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