chiarimenti
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24
settembre 2002
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La mia abitazione come molte altre è posta al confine del paese dove le strade sono sterrate.
Ogni domenica siamo costantemente infastiditi dal transito spesso ad alta velocità di moto da cross, auto fuoristrada; ultimamente transitano anche motoraduni e domenica scorsa siamo stati letteralmente invasi dai partecipanti al 1° RADUNO NAZIONALE FUORISTRADA DAIHATSU (transito di oltre 70 fuoristrada) con conseguente inquinamento acustico, dell'aria e rischio per l'incolumità dei residenti. Non essendo una gara sportiva ma solo un raduno non necessitava di alcuna autorizzazione.
In Municipio abbiamo esposto il caso sia alla Polizia Municipale che al Sindaco. Abbiamo avuto come risposta che essendo le strade in questione, anche se sterrate, consortili o comunali, l'amministrazione non può intervenire nell'interdire il transito ai mezzi motore (non agricoli o dei residenti) che vogliono transitare ed ovviamente non ha forze di polizia urbana tali da controllare la velocità dei mezzi.
Gradirei sapere se esistono leggi di qualsiasi tipo che possano tutelarci in merito o eventualmente provvedimenti che l'amministrazione comunale può emanare sollecitata da noi cittadini.
Spesso situazioni analoghe sono frutto del desiderio di assicurare momenti
di svago o di ritrovo per la comunità amministrata. Si crea pertanto
una contraddizione tra il voler fornire occasioni di incontro per le persone
e il dover garantire alcuni diritti fondamentali alle altre. E' il problema
delle feste di paese e delle altre manifestazioni temporanee che si svolgono
all'interno di aree abitate e che vengono gradite da una maggioranza, ma mal
tollerate da una minoranza. Se c'è la volontà di farlo, possono
essere trovati modi e termini per mantenere le tradizioni senza che queste
diventino motivo di scontro, di conflitto. Si va cioè verso la mediazione,
la composizione degli interessi.
Le cose stanno diversamente quando la minoranza è rappresentata da un esiguo numero di cittadini, come nel caso descritto. L'impressione è di abbandono, di fuga dalla responsabilità, anche quando gli strumenti ci sarebbero. Se il Comune ritiene di non poter intervenire conviene ricorrere ad altri soggetti istituzionali, come per es. il Prefetto o la Provincia, esponendo le medesime considerazioni. Probabilmente nella raccolta di norme che rappresentano le competenze di questi soggetti si possono ritrovare limitazioni o vincoli che servono al caso concreto per es. in materia di codice della strada, bellezze naturali, piani territoriali, difesa idraulica ecc. Oppure, vista la zona, si può ricorrere al Corpo Forestale dello Stato.
Riguardo all'inquinamento acustico prodotto, così come descritto nel quesito, sembra di poter escludere che si tratti di attività temporanee ai sensi dell'art.6 della L. 447/95. Le strade prossime all'abitazione sono utilizzate in modo permanente da moto da cross e fuoristrada, stagione dopo stagione, anno dopo anno. Posto che si tratta di strade comunali e che, quindi, incombe sull'amministrazione un dovere di vigilanza nei confronti dell'uso improprio che se ne fa, è parere di chi scrive che gli utilizzatori dovrebbero essere autorizzati ai sensi dell'art.8 della L.447/95. Si tratta cioè di una attività ricreativa rumorosa che, per poter essere svolta, deve essere preventivamente esaminata sotto il profilo acustico mediante la presentazione di documentazione redatta da tecnico competente da parte dell'associazione che gestisce il raduno.
Se il tecnico competente assunto dall'associazione è in grado di dimostrare che il rumore dei fuoristrada non eccede i limiti assoluti di zona o il limite differenziale diurno o notturno allora il Comune può rilasciare il nullaosta acustico a determinate condizioni. In caso contrario, vi sono gli estremi per vietare le manifestazioni. Naturalmente deve essere prima presentata la documentazione descritta e l'associazione deve a questo punto essere sollecitata, anche con ordinanza, pena l'interruzione delle gare.
Vista la proprietà della strada il Comune può fare anche altro. Può richiedere che un tecnico acustico effettui una previsione per conto della stessa amministrazione, svolgendo quei calcoli e quelle misure che permettano di capire se l'effettuazione di gare ecceda i limiti citati. In caso affermativo si tratterà di interdire l'uso della strada con ordinanza la cui violazione comporta applicazione della sanzione prevista all'art.10 della legge citata.
Infine c'è da rammentare la legislazione regionale in materia di valutazione di impatto ambientale. Una tra le opere o progetti sottoposti alla disciplina di screening (dipende dalla Regione in cui vive) porta questo titolo: "Piste permanenti per corse e prove di automobili, motociclette e altri veicoli"