interventi
17 dicembre 2001

Presentiamo brevemente una serie di interrogazioni parlamentari che sono state depositate nel corso dell'ultimo mese in Parlamento e vertenti sul funzionamento dell'ANPA, Agenzia Nazionale di Protezione Ambientale, e sulla costituzione delle omologhe agenzie di livello regionale e provinciale, ARPA e APPA. In alcuni casi c'è anche la risposta del Governo.

La frequenza con il quale questo argomento si è presentato è dovuto alle preoccupazione sorte circa i passi compiuti dal Ministro Matteoli verso il Commissariamento dell'Ente e la sostituzione del Comitato Scientifico precedentemente nominato, oltre alle difficolltà di pieno dispiegamento delle ARPA in alcune regioni del sud, in particolare Calabria, Sicilia e Sardegna. Per la Sardegna inoltre la costituzione dell'Agenzia è cosa di questi giorni. Contemporaneamente si svolgeva a Bologna la V Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali e di questi problemi se ne è avuto sentore anche nella giornata inaugurale, lunedì 17 dicembre.

Cosa dire ancora? Che l'istituzione dell'ANPA e la nascita delle ARPA si sono create le condizioni per un enorme progresso tecnico-scientifico e culturale nell'ambito delle politiche ambientali di questo paese e che queste strutture possono essere il volano per passare da una fase di emergenza ad una di manutenzione e miglioramento. Per quanto si abbia ancora molto da fare nell'ambito della tutela delle nostre risorse naturali già il solo detenere uno strumento di questa portata ci pone tranquillamente all'avanguardia in tutta Europa.

Per passare ad un nuovo impianto metodologico dei controlli ambientali, che spinga sui principi della prevenzione e della precazione, che integri il controllo-prescrizione con il controllo-conoscenza, due piani inscindibili con i quali ci si deve comunque confrontare e dai quali non è possibile prescindere se si vuole cercare di rappresentare le pressioni e lo stato del nostro territorio con un minimo di precisione, ebbene si deve difendere questa riforma.

Nella rubrica documenti trovate inoltre il resoconto stenografico della comunicazione del Ministro Matteoli in Senato il 5 dicembre scorso durante la quale il Ministro si è soffermato a rispondere, oltre che ad argomenti quali i cambiamenti climatici ed i campi elettromagnetici, anche sul sistema ANPA_ARPA.


IOVENE. - Al Ministro dell'ambiente e per la tutela del territorio.

- Premesso:

che la legge regionale n. 20 del 3 agosto 1999 ha istituito l'Arpacal, Agenzia regionale per il controllo dell'ambiente della Calabria;

che, nonostante gli organi costitutivi siano stati nominati dal Presidente della Giunta Regionale della Calabria nell'aprile 2000, l'Agenzia, anche per un'incompleta osservanza del dettato di legge, è ancora oggi non funzionante perché senza braccia operative;

che contemporaneamente la Giunta non ha provveduto, così come stabilisce l'articolo 15 della normativa, ad assegnare all'Arpacal il personale, i beni, il patrimonio, le attrezzature e la relativa dotazione finanziaria dei presidi multizonali di prevenzione (PMP) e di quei servizi della Asl adibiti alle attività e compiti assegnati all'Agenzia;

che a causa di tale situazione al Direttore Generale dell'Agenzia è mancato il supporto tecnico, amministrativo e logistico necessario per avviare in maniera concreta e razionale il percorso di crescita e sviluppo dell'Arpacal; che gli operatori dei presidi multizonali di prevenzione (PMP), ex laboratori igiene e profilassi, in una assemblea regionale a Lamezia Terme si sono riuniti in un coordinamento regionale degli operatori del settore; che gli operatori dei PMP lamentano, in una lettera inviata al presidente Chiaravalloti, che a causa del mancato trasferimento all'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente delle strutture, attrezzature e personale dei PMP la Calabria rischia di perdere 77 miliardi di fondi se gli stessi non transiteranno entro il 31 dicembre 2001;

che il prossimo 17 dicembre si aprirà a Bologna la quinta conferenza nazionale del sistema ANPA, ARPA e APPA, appuntamento annuale dei soggetti preposti ai controlli, alla difesa ed alla prevenzione ambientale a livello nazionale e locale;

considerato: che attualmente il comitato regionale di indirizzo sta discutendo di un regolamento previsto dalla legge e predisposto dal Direttore Generale dell'Arpacal sul quale le organizzazioni dei lavoratori, CGIL, CISL e UIL hanno chiesto delle correzioni ritenute necessarie per rendere l'Agenzia più snella e facilmente operativa;

che i presidi multizonali di prevenzione si occupano, oltre che della tutela dell'ambiente, di controllo degli alimenti, degli antiparassitari, degli stupefacenti, del controllo tecnologico di sicurezza degli impianti industriali in tutte le aziende; che ad un anno dalla tragedia di Soverato, frutto della pessima gestione del territorio, la piena operatività dell'Agenzia avrebbe rappresentato un primo segnale concreto della volontà delle istituzioni di imprimere una svolta alla politica ambientale della Calabria;

che, mentre in molte altre regioni italiane le Agenzie regionali per l'ambiente sono pienamente al lavoro, l'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente, ANPA, è stata di recente commissariata aprendo in questo modo un varco allo smantellamento delle politiche ambientali avviate negli anni scorsi,

si chiede di sapere: se non si ritenga opportuno attivarsi al fine di risolvere i problemi che impediscono il funzionamento dell'Agenzia regionale per il controllo dell'ambiente dotando così anche la Calabria di uno strumento efficace per la difesa dell'ambiente e del territorio; se non si ritenga opportuno intervenire per sbloccare il trasferimento degli operatori dei presidi multizonali di prevenzione (PMP) all'Agenzia per la protezione dell'ambiente entro il 31 dicembre 2001 al fine di non far perdere alla Calabria i 77 miliardi di finanziamento previsti.


Interrogazione n. 5-00402 Vigni ed altri: Riordino dell'ANPA.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

La decisione di commissariare 1'ANPA è stata assunta dal Governo sulla base della verifica dello stato di oggettiva confusione in cui si dibatteva l'attività dell'Ente: a titolo di esempio si indicano alcuni aspetti quali: l'affidamento di incarichi dirigenziali con procedure incompatibili con le regole del pubblico impiego; l'abnorme presenza di personale precario (circa il 50 per cento delle presenze lavorative) ed il ricorso ingiustificato a consulenti esterni; la sospetta illegittimità delle procedure di affidamento esterno di contratti di ricerca e di servizio; gli indebiti interventi in sede pubblica di rappresentanti ANPA a nome del Ministero dell'Ambiente.

Lo stato in cui versava la pregressa gestione dell'ANPA era ulteriormente complicato dalla contrapposizione fra il Presidente e il Direttore dell'Agenzia. La situazione delineata ha posto il Governo nella necessità di intervenire con il commissariamento dell'Agenzia. Con provvedimento firmato dal Presidente del Consiglio su proposta dei Ministro dell'Ambiente, l'incarico di Commissario governativo è stato conferito al Prof. Renato Angelo Ricci - scienziato di chiara fama internazionale, mentre quello di Direttore è stato conferito all'Ing. Giorgio Cesari.

Il mandato conferito alla gestione commissariale è limitato all'ordinaria amministrazione dell'Agenzia fino al perfezionamento della riforma dell'ANPA prevista dal Dlgs. n. 300/99 (Bassanini), e comunque non oltre la data di approvazione dello Statuto della nuova Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e i Servizi Tecnici (APAT) nella quale l'ANPA è in via di trasformazione. Le istruzioni esplicitamente impartite nel mandato commissariale sono state fino ad oggi le sole direttive impartite dal Governo e dal Ministro dell'Ambiente alla gestione commissariale dell'Agenzia, che ha poi proceduto - come dovuto - in piena autonomia.

Nessuna delle attività in corso presso l'Agenzia prima del commissariamento è stata finora sospesa o limitata, anche se le stesse attività sono state e sono tuttora - doverosamente - sottoposte a vaglio per quanto riguarda i presupposti di legittimità e la rispondenza il mandato di istituto dell'Agenzia. Ciò è sufficiente a fugare la preoccupazione che si possa giungere alla formazione di residui passivi in bilancio a causa della riduzione delle attività. Previa consultazione con il Ministero dell'Ambiente, la gestione commissariale dell'ANPA ha trasmesso alla magistratura contabile (Procura regionale della Corte dei conti) e alla magistratura ordinaria (Procura della Repubblica) il testo di due relazioni già inviate in data 23.09.2001 e in data 05.10.2001 al Ministro circa gli esiti degli accertamenti condotti - e tuttora in corso - sull'operato della pregressa gestione dell'Agenzia in merito alla gestione del personale e all'affidamento di contratti e incarichi.

Il mutamento dell'assetto di vertice dell'agenzia conseguente all'avvio della gestione Pag. 42 commissariale ha rese evidentemente necessario l'allineamento di competenze specifiche in funzione di supporto conoscitivo e decisionale al Commissario e al Direttore. In base ai vincoli, posti dalla normativa vigente, le esigenze sono state soddisfatte in larga prevalenza attraverso il ricorso a competenze interne. Inoltre, constatata l'ampiezza e la rilevanza anche economica degli impegni di natura tecnico-scientifica nel frattempo assunti dall'Agenzia, il Commissario ha ritenuto necessario istituire un nuovo Comitato Scientifico (CS) ai sensi dell'Art. 10 comma 4 del Regolamento ANPA con funzioni esclusivamente di supporto conoscitivo e interpretativo al Commissario nei campi di attività scientifica dell'Agenzia stessa.

Ne fanno parte scienziati di chiara fama internazionale con competenze di altissimo livello nei campi di interesse dell'ANPA, che con spirito di servizio hanno accettato di operare a titolo gratuito a fronte del solo rimborso delle spese di partecipazione alle riunioni. Il Comitato scientifico dell'ANPA non ha, non rivendica e non può avere, alcun compito nella revisione degli indirizzi di politica energetica del Paese, in campo nucleare come in ogni altro campo.

Fulvia BANDOLI (DS-U), replicando, ringrazia il sottosegretario per le precisazioni fornite nell'ultima parte della sua risposta, che rassicurano rispetto al timore di una volontà di rilancio del nucleare in Italia. Si dichiara tuttavia parzialmente soddisfatta della risposta, ritenendo che nei confronti dell'ANPA il Governo abbia proceduto in maniera non corretta. Esprime altresì preoccupazione per una politica governativa volta, a suo giudizio, ad attenuare i controlli in campo ambientale, in particolare nel settore dei rifiuti, peraltro senza operare alcun raccordo con le Agenzie regionali, che a suo avviso rappresentano l'unico presidio sul territorio in materia di controlli ambientali.


Interrogazione n. 5-00405 Pinto e Lupi: Sistema delle agenzie per l'ambiente.

PINTO e LUPI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.

- Per sapere - premesso che:

il decreto-legge n. 496 del 1993, convertito dalla legge n. 61 del 1994, ha istituito il sistema italiano delle Agenzie ambientali del quale fanno parte l'ANPA e le Agenzie regionali e provinciali che hanno il compito di svolgere in modo coordinato sull'intero territorio nazionale le attività tecnico-scientifiche di tutela ambientale; il controllo ambientale, il supporto tecnico-scientifico alle autorità decidenti - tanto in sede normativa e di programmazione quanto in sede di assunzione di atti amministrativi che hanno un riflesso ambientale - la ricerca, l'educazione e la formazione ambientale, la promozione dello sviluppo sostenibile ed altre problematiche ambientali richiedono la presenza di strutture tecnico-scientifiche opportunamente integrate a livello nazionale ed internazionale e ciò per far fronte ai sempre più pressanti problemi ambientali che hanno una rilevanza oramai mondiale;

il sistema agenziale italiano si inserisce nell'ambito di un più ampio sistema comunitario ed internazionale di agenzie ambientali che ha una storia oramai consolidata; il sistema agenziale italiano nei pochi anni di esistenza ha dimostrato, seppure con risorse economiche talvolta scarse, di essere adeguato alle esigenze sopra riferite, anche attivando forme di coordinamento delle proprie attività a livello nazionale ed internazionale; il decreto legislativo n. 300 del 1999, così come novellato dall'articolo 2 della legge n. 93 del 2001, ha modificato in più parti la legge istitutiva del sistema delle agenzie ambientali ed ha mutato in parte l'originaria configurazione giuridica dell'ANPA, che di fatto è stata trasformata in un'articolazione organizzativa del Ministero di riferimento;

tale disegno organizzativo non è adeguato all'ANPA, considerato che la sua funzione principale è quella di organo tecnico-scientifico multireferenziale la cui autorevolezza è strettamente connessa alle condizioni di terziarietà ed indipendenza in cui dovrebbe operare; tali condizioni venivano assicurate dal precedente assetto istituzionale dell'ANPA che prevedeva un autonomo organo di indirizzo (Consiglio di amministrazione);

lo Statuto dell'ANPA che dovrebbe chiarire l'assetto istituzionale e gli ambiti di autonomia dell'ANPA non è stato ancora emanato e l'ANPA, e conseguentemente tutto il sistema agenziale, versa in uno stato di effettiva incertezza; l'ANPA si trova in stato di commissariamento dal mese dall'agosto scorso; bisogna salvaguardare e valorizzare le potenzialità del sistema Agenziale ed il ruolo delle Agenzie di organi tecnico-scientifici che operano in posizione di neutralità ed autonomia, anche attraverso l'attribuzione di adeguate risorse finanziarie -: se il Governo intenda proseguire nella dichiarata politica di potenziamento del sistema delle Agenzie per l'ambiente e quindi adottare iniziative eventualmente anche normative atte a preservare l'autonomia tecnico-scientifica dell'ANPA con la previsione di un proprio organo di indirizzo (Consiglio di amministrazione), nonché ad introdurre un sistema di finanziamento dell'intero sistema agenziale basato sulla compartecipazione a tariffe e tributi ambientali che renda effettiva l'autonomia finanziaria delle Agenzie ambientali consentendo il consolidamento ed il potenziamento del loro ruolo di soggetti di promozione e prevenzione ambientale o se piuttosto intenda seguire la tendenza introdotta con il decreto legislativo n. 300 del 1999 e secondo quali modalità. (5-00405)

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

L'articolo 38 del decreto legislativo n. 300 del 1999 prevede l'istituzione dell'APAT (Agenzia per la Protezione, dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici), alla quale saranno trasferite le attribuzioni dell'Agenzia Nazionale dell'Ambiente e quelle dei Servizi Tecnici Nazionali istituiti presso la Presidenza del Consiglio ad eccezione di quelle del Servizio Sismico Nazionale.

Gli intendimenti del Governo circa l'organizzazione dell'Agenzia, secondo quanto risulta dal collegato alla finanziaria 2002 in materia ambientale, sono orientati verso il potenziamento delle sue competenze. Al fine di realizzare un più efficace e coordinato sistema di tutela e conoscenza del territorio, si intendono infatti trasferire all'istituenda Agenzia per la Protezione Ambientale e per i Servizi Tecnici, con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, anche il Servizio Sismico Nazionale e l'Ufficio per il Sistema Informativo, già operanti nell'ambito del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché l'Istituto Centrale per la Ricerca Applicata al Mare.

Il passaggio di quest'ultimo ente è già previsto in una norma contenuta nel collegato ambientale alla finanziaria, approvato giovedì scorso. Il finanziamento per lo sviluppo delle agenzie regionali è previsto dalla legge n. 93 del 2001 all'articolo 2, comma 1, lettera b), secondo i progetti proposti dall'Agenzia per la protezione dell'Ambiente per i servizi tecnici, ovvero, fino all'effettiva operatività di quest'ultima, dall'ANPA, volti a organizzare come sistema integrato a rete la struttura della funzionalità delle agenzie regionali e nazionali.

Comunque, anche se lo statuto della nuova agenzia non è stato ancora approvato, le autonomie gestionali sia dell'APAT che delle Agenzie regionali non ne risentiranno ma continueranno a mantenere le condizioni di terziarietà ed indipendenza, anche se l'Agenzia è e resta sottoposta alla vigilanza del Ministro dell'ambiente.

Maria Gabriella PINTO (FI), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario.


(4-01206) VENDOLA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.

- Per sapere - premesso che:

all'inizio del mese di agosto 2001 il Ministro dell'ambiente e tutela del territorio decideva il commissariamento dell'Agenzia nazionale per l'ambiente (ANPA); alla direzione dell'ANPA veniva nominato il dottor Giorgio Cesari, membro a tutt'oggi del Consiglio di amministrazione dell'Enea; il dottor Cesari oltre ad essere direttore dell'ANPA è a tutt'oggi membro del Cda (Consiglio di Amministrazione) dell'ENEA e Dirigente preposto dell'Acquedotto Pugliese; alla Presidenza dell'ANPA veniva nominato il dottor Angelo Ricci, fisico noto per le posizioni nucleariste; in data 14 settembre veniva radicalmente rivoluzionato, dal Ministro, il Comitato Scientifico dell'ANPA.

I nuovi componenti del Comitato erano il dottor Francesco Battaglia, il dottor Paolo Sequi, il dottor Umberto Tirelli, il dottor Giorgio Trenta, il dottor Argeo Benco, di EURATOM; i succitati scienziati a tutt'oggi risultano essere soci del Cidis (Centro Internazionale per la Documentazione e l'Informazione Scientifica), un'associazione che ha fatto della lotta "scientifica" contro le tematiche ambientaliste la propria ragione di vita; tra il 1998 ed il 2000 in una rivista, legata al Cidis, dal nome "21o secolo. Scienza e tecnologia" si potevano leggere articoli la cui natura "scientifica" è ben riassunta già nei titoli. Ad esempio: "Ozono a terra: il problema sono gli alberi"; "Ma quale scioglimento dei ghiacci?"; "La favola del riscaldamento del Pianeta"; "Cancro e ambiente: una invenzione politica"; "Con l'abolizione del ddt si condannano i poveri"; eccetera; negli ultimi tempi gli articoli di "21o secolo" sono stati immessi in rete da due gruppi on line: la "Newsletter" e la "Greenwatch" che vengono utilizzati dal Cidis come mezzi di divulgazione rapida; il notiziario on line "Greenwatch" nel marzo di quest'anno in merito alla vicenda dell'inquinamento elettromagnetico causato dai ripetitori di Radio Vaticana così intitolava l'articolo del notiziario: "La persecuzione dei talebani verdi contro Radio Vaticana"; i soci del Cidis risultavano nel marzo di quest'anno tra i primi firmatari dell'appello sull'elettrosmog promosso dall'allora Ministro della Sanità in difesa di Radio Vaticana; a giudizio dell'interrogante il sodalizio politico-intellettuale che guida attualmente, per scelta del Ministro, l'ANPA, ha tutte le caratteristiche di una vera e propria lobby anti-ambientale, le cui dottrine sono palesemente infarcite di superstizioni scientiste e di una neanche troppo dissimulata forma di fanatismo ideologico -:

se non si ritenga opportuno e doveroso procedere all'azzeramento dell'attuale struttura di direzione dell'ANPA, per la sussistenza di profili di straordinaria incompatibilità tra le finalità istituzionali dell'Agenzia, che sono legate alla difesa e alla valorizzazione dell'ambiente, e il percorso che all'interrogante appare palesemente anti-ecologista di quanti sono stati chiamati incautamente a gestirne le attività.

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