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- DE PAOLI. - Al Ministro dell'ambiente e per la tutela del territorio. -

Premesso:

che il 13 maggio 2001, in concomitanza con le elezioni politiche, anche a Corbetta (Milano) vi è stato il rinnovo del Consiglio Comunale;
che il 16 maggio, quando il nuovo Consiglio non si era ancora insediato, presso il Comune è arrivata una missiva dei Ministero dell'ambiente, che chiedeva di nominare un tecnico di fiducia per una procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (d'ora in avanti V.I.A.), relativamente all'ipotesi della costruzione in città di una centrale a turbogas da 400MW. Attore di questo progetto è la FIAT, già presente a Corbetta con l'insediamento industriale della "Magneti Marelli";
che proprio sui terreni liberi di questa industria si vorrebbe costruire la nuova centrale;
che da quella prima, evasiva, missiva l'ipotesi di un simile insediamento si è palesata come un autentico corpo estraneo rispetto al tessuto urbano di Corbetta e dei Comuni contermini (S. Stefano Ticino e Magenta in primis). Questa estraneità è relativa sia allo sviluppo del territorio consolidato - in gran parte residenziale ed artigianale - sia alle ipotesi di sviluppo disegnate dal nostro nuovissimo P.R.G. (approvato dalla Regione Lombardia il 25 ottobre 2001), che prevede appena a sud dell'area in questione il solo sviluppo residenziale di Corbetta, sviluppo residenziale ivi previsto anche dalla bozza di P.T.C.P. della Provincia di Milano. La residenza, infatti, è la principale funzione di Corbetta, città ricchissima di storia, di luoghi di pregio e con una spiccata vocazione connessa all'agricoltura e alla sostenibilità ecologica del suo sviluppo;
che vista questa richiesta ministeriale il Consiglio comunale ha approvato una mozione, votata all'unanimità da tutti i consiglieri, che in sostanza ha messo nero su bianco la contrarietà di Corbetta al progetto;
che nel mese di luglio si leggeva su tutti i quotidiani delle mosse del Gruppo FIAT, estremamente deciso ed agguerrito nello spostamento delle proprie strategie d'impresa: non più solo auto ma anche, e soprattutto, energia. Allo stesso tempo, con un sincronismo svizzero, il Governo annunciava di mettere mano al più presto al decreto Letta (detto sbloccacentrali), per accelerare gli iter autorizzativi esautorando in modo vergognoso le Amministrazioni locali;
che questo decreto, ampiamente pubblicizzato dal ministro Marzano come provvedimento di grande portata liberista, è stato discusso nel Consiglio dei ministri del 5 ottobre scorso;
che ad oggi del progetto non si sa ancora nulla. Infatti la società ha fornito solo pochissime e generiche informazioni, di esclusiva pertinenza "architettonica", tacendo invece sui contenuti tecnici della centrale. Si sa solo che questa dovrebbe essere a ciclo combinato, con la combustione di gas metano, per una potenza di 400MW; il tutto per produrre e vendere energia;
che l'unico atto ufficiale pervenuto presso il Comune è proprio di questi giorni (prot. 26 ottobre 2001); si tratta dell'atto di vendita della porzione di terreno libero a fianco della "Magneti Marelli", che passa dalla "Investimenti e Gestioni S.p.A." (FIAT) a "Fiat Energia S.p.A." (FIAT). È la chiara dimostrazione che questi soggetti sono intenzionati a procedere, nonostante l'estrema contrarietà dell'Amministrazione corbettese, delle Amministrazioni confinanti e di tutti i cittadini;
che è vergognoso che la V.I.A. assuma i connotati di un orpello di poca sostanza, con enormi costi e tempi stretti per le Amministrazioni Comunali, così come è assurdo che una società come la FIAT parta, per un progetto così grande e così delicato, non da una razionalità territoriale, ma dalla proprietà dell'area. Questo assomiglia tanto al metodo del piccolo artigiano che, al momento dell'ampliamento della propria attività, anziché trasferirsi in una zona industriale, costruisce abusivamente sull'orto di casa;
che urbanisticamente, poi, questo progetto è folle. Si trova si vicino ad un'area industriale preesistente ma, come già detto, praticamente in perfetta centralità rispetto ad un territorio densamente abitato. Oltre a ciò, a circa 3/400 metri si trova un ospedale, per non parlare della continuità fisica tra l'ipotetica centrale e la linea ferroviaria Milano-Torino;
che infine si segnala che nell'arco di 10-15 chilometri vi sono già alcuni insediamenti simili a quello prospettato per Corbetta: una centrale termoelettrica a Boffalora (Sondel), una a turbogas a Turbigo (ENEL) e il termodistruttore di Milano-Figino,
l'interrogante chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non intenda intervenire per scongiurare tale progetto, posto che non si possono giustificare le continue violenze sul territorio, strappato al controllo di chi ci vive per gli interessi di pochi e potenti signori;
se ritenga etico spacciare i legittimi interessi di profitto di una società privata per interesse collettivo o pubblica utilità;
se non si intenda, quindi, localizzare tale centrale in luoghi più idonei.