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Deliberazione 25 febbraio 1994 (GU del 18 marzo 1994, n. 64)Approvazione del programma nazionale per il contenimento delle emissioni
di anidride carbonica entro il 2000 ai livelli del 1990.
IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICAVista la legge 8 luglio 1986, n. 349, di istituzione del Ministero
dell'ambiente;Viste le risultanze della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e
lo sviluppo (UNCED), svoltasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992,
ed in particolare la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici;Vista la proposta del Ministro dell'ambiente del 22 febbraio 1994
concernente lo schema di Programma nazionale per il contenimento delle
emissioni di anidride carbonica;Considerato che l'Italia, nel sottoscrivere la dichiarazione di Rio,
l'Agenda XXI, la convenzione sui cambiamenti climatici e la convenzione
sulla biodiversita', ha assunto puntuali impegni per il raggiungimento
degli obiettivi indicati nella stessa Conferenza di Rio;Considerato che i Paesi industrializzati devono adottare politiche
nazionali e provvedimenti volti alla limitazione delle emissioni di gas
ad effetto serra e finalizzate alla protezione del sistema climatico
mondiale per il bene delle generazioni presenti e future;Ritenuto necessario procedere all'approvazione del richiamato Programma
nazionale per la stabilizzazione delle emissioni di anidride carbonica;Delibera:
E' approvato il Programma nazionale per il contenimento delle emissioni
di anidride carbonica entro l'anno 2000 ai livelli dell'anno 1990, di
cui all'allegato documento che fa parte integrante della presente
delibera, in attuazione della convenzione sui cambiamenti climatici
adottata alla Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo
tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992.Roma, 25 febbraio 1994
Il presidente delegato: SPAVENTA
MINISTERO DELL'AMBIENTE
MINISTERO DELL'INDUSTRIA DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATOPROGRAMMA NAZIONALE PER IL CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI
DI ANIDRIDE CARBONICA ENTRO IL 2000 AI LIVELLI DEL 19901. Premessa.
Il contenimento delle emissioni di anidride carbonica rappresenta il
primo e piu' significativo impegno dell'Italia nell'ambito degli accordi
e delle convenzioni sottoscritti a Rio de Janeiro durante il "Vertice
sulla Terra" del giugno 1992.L'Italia ancora prima di Rio de Janeiro aveva assunto un ruolo di punta
tra i Paesi sviluppati, nell'ambito della CEE e nel negoziato avviato
dall'ONU per una convenzione mondiale sui cambiamenti climatici.1.1. La dichiarazione congiunta dei Consigli dei Ministri CEE di ambiente
ed energia, il 29 ottobre 1990, fu predisposta e adottata sotto la
presidenza italiana. Nella dichiarazione i Paesi della CEE riconoscono
l'obiettivo e l'impegno comune per la prevenzione dei cambiamenti
climatici e la riduzione delle emissioni di gas serra, a partire
dall'anidride carbonica.In particolare, l'impegno adottato in sede comunitaria per la
stabilizzazione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2000 ai
livelli del 1990, richiama i singoli Stati membri ad assumere programmi
ed iniziative per la riconversione ambientalista e l'efficienza
energetica dell'industria, delle produzioni di energia, dei trasporti,
delle attivita' terziarie, del settore civile.Inoltre la dichiarazione impegna i Paesi membri alla protezione ed alla
estensione dei "pozzi di assorbimento" dell'anidride carbonica, con
particolare riferimento alle foreste.1.2. I contenuti e gli impegni della dichiarazione comunitaria hanno
costituito in larga misura la base di riferimento del negoziato per la
convenzione sui cambiamenti climatici.Nel corso del negoziato, per favorire una chiarificazione delle complesse
problematiche ambientali ed energetiche aperte tra le diverse parti, su
incarico dell'ONU l'Italia ha organizzato ed ospitato nell'ottobre del
1991 un simposio internazionale sulla promozione ed il trasferimento ai
Paesi in via di sviluppo e dell'est Europa delle tecnologie migliori per
efficienza energetica e compatibilita' ambientale (ESETT 91).Al simposio hanno partecipato quarantacinque Paesi di tutti i continenti,
ed i risultati del lavoro fanno parte integrante dei contenuti finali
della convenzione sui cambiamenti climatici sottoscritta a Rio de Janeiro.2. Le decisioni della CEE e la convenzione sui cambiamenti climatici. Gli
impegni dell'Italia.2.1. Le decisioni del Consiglio CEE energia ambiente del 29 ottobre 1990,
riconfermate nei successivi Consigli congiunti del 13 dicembre 1991 e 23
aprile 1993, richiamate nella dichiarazione degli Stati membri della CEE
allegata alla convenzione sui cambiamenti climatici ratificata dal
Parlamento italiano il 15 gennaio 1994, confermate nella decisione del
Consiglio CEE ambiente del 22 marzo 1993 sul "meccanismo di controllo
delle emissioni di CO2 e di altri gas serra nella comunita'", richiedono,
in tempi brevi:- la elaborazione e la pubblicazione del programma nazionale per il
contenimento delle emissioni di CO2;- la formulazione di un programma nazionale per il controllo e la riduzio-
ne degli altri gas a effetto serra non soggetti al protocollo di Montreal.2.2 La legge n. 65 del 15 gennaio 1994 di ratifica della convenzione sui
cambiamenti climatici prevede, per gli anni 1994 e 1995, uno stanziamento
di 1500 milioni destinati al monitoraggio ed all'aggiornamento dei
programmi nazionali per la stabilizzazione delle emissioni di gas serra,
alla collaborazione italiana all'International Panel on Climate Change,
all'assistenza ad un Paese in via di sviluppo per l'elaborazione del
relativo "Country Study" previsto dalla convenzione sui cambiamenti
climatici.2.3. Una prima stesura del programma nazionale per il contenimento delle
emissioni di CO2 e' stata presentata alla CEE dal Ministro dell'ambiente
nel maggio 1992.L'esigenza di ulteriori approfondimenti sulla base della modificata
situazione energetica ed economica, e la predisposizione da parte della
commissione CEE di un "Format" per la redazione dei programmi nazionali,
hanno suggerito un ulteriore aggiornamento del rapporto.La revisione ha consentito una migliore puntualizzazione dei dati di
riferimento per la stima delle emissioni 1990, un aggiornamento degli
scenari energetici ed una piu' accurata definizione delle misure
tecnologiche, normative e fiscali disponibili per la stabilizzazione
delle emissioni al 2000.2.4. Il Ministero dell'ambiente ha avviato il censimento e
l'individuazione delle prime misure per il contenimento delle emissioni
degli altri gas serra non regolamentati dal protocollo di Montreal.
Il programma, in fase di definizione, riguarda principalmente le
emissioni di metano, biossido di azoto e altri ossidi di azoto.Esso e' riferito in particolare ai settori dell'agricoltura e della
zootecnica, alle tecnologie di combustione delle fonti fossili negli usi
finali industriali e residenziali.3. Il Programma nazionale per il contenimento delle emissioni di anidride
carbonica.Il Programma e' stato predisposto tenendo conto delle indicazioni della
DG XI della Commissione CEE ("The ec's Greenhouse gas Monitoring
Mechanism: Proposal for Contents and Format").
In particolare sono sviluppati i contenuti proposti dal documento CEE,
mentre il Format e' stato adattato alle esigenze redazionali necessarie
per la presentazione del programma al Governo italiano.3.1. Le emissioni di anidride carbonica nel 1990.
3.1.1. La stima delle emissioni provenienti dall'uso dei combustibili
fossili e' stata effettuata sulla base dei dati del Ministero
dell'industria, secondo la metodologia dettagliata messa a punto
dall'OCSE.Sulla base di queste valutazioni, le emissioni di anidride carbonica nel
1990 ammontano a circa 421 MTON (tav. 1).Esse sono attribuite, con riferimento ai diversi consumi delle singole
fonti ed ai relativi coefficienti di emissione (tav. 2):- per il 64.67% al petrolio, contro un consumo pari 63.20% di tutte le
fonti fossili;- per il 21.33% al gas naturale, contro un consumo pari al 26.80%; per il
13.90% ai combustibili solidi, contro un consumo pari al 10% (tav. 3).Per quanto riguarda gli usi finali, le emissioni sono attribuite:
- per il 31.33% all'industria, contro un consumo energetico pari al
34.12% di tutti i consumi;- per il 26.27% ai trasporti, contro un consumo pari al 21.03%;
- per il 20.95% al settore civile, contro un consumo energetico pari al
22.12%;- per l'8.85% alle attivita' terziarie, contro un consumo energetico pari
al 9.29%;- per il 5.30% al settore della raffinazione, contro un consumo energetico
pari al 3.85% di tutti i consumi;- per il 4.56% agli altri usi, contro un consumo energetico pari al 9.39%
(tav. 4).I dati di emissione orientano le misure per il contenimento: in una
maggiore efficienza energetica e ricorso a fonti rinnovabili.3.1.2. A queste emissioni derivanti dall'uso delle diverse fonti
energetiche, vanno aggiunte quelle dovute alla produzione di cemento,
calce, vetro, stimabili in 23.0 MTON (tav. 1).3.1.3. La valutazione della Comunita' europea sulle emissioni totali e
pro-capite di anidride carbonica a livello mondiale nel 1989 (tav. 5)
mette in evidenza che l'Italia ha i valori di emissione piu' bassi tra i
Paesi sviluppati.Questo dato e' indicativo dell'efficienza energetica del sistema
economico italiano: infatti l'intensita' energetica (TEP consumate per
1000 dollari USA di PIL), e i consumi di energia pro-capite dell'Italia,
sono i piu' bassi tra i sette Paesi maggiormente industrializzati nel
mondo, anche per effetto delle politiche di risparmio energetico adottate
negli ultimi venticinque anni.Pertanto l'Italia, nel contesto dell'impegno comunitario per la
stabilizzazione, ha una posizione di partenza diversa rispetto agli altri
Paesi europei che non hanno ancora realizzato livelli elevati di
efficienza energetica.3.2. Scenari di emissioni al 2000 senza interventi di riduzione. Se si
assume come scenario base quello definito dal PEN del 1988, ad un
fabbisogno totale tendenziale di energia primaria per il 2000 di 188 MTEP
(che lo stesso PEN riduceva a 180 MTEP a fronte di previsti interventi di
risparmio energetico) corrispondono emissioni di anidride carbonica per
circa 488 MTON (tav. 6).Ma rispetto alle previsioni del PEN, per effetto dei cambiamenti
intervenuti nel periodo 1988-1993, alcuni dati devono essere corretti:- lo sviluppo economico e' inferiore al previsto, con una conseguente
riduzione della domanda di energia. La crescita media del PIL pari al
2,5% - in lire costanti nel decennio - prevista dallo scenario base PEN
1988, e' nel breve termine ridotta;- la modifica del mix di combustibili e' caratterizzata, rispetto alle
previsioni, da un aumento della penetrazione del gas a scapito
principalmente del carbone, con una conseguente riduzione delle emissioni
per i diversi coefficienti di emissione tra i combustibili.Tali cambiamenti comportano una revisione delle stime al 2000 di circa 3
MTEP. Inoltre numerose azioni, parzialmente previste dallo stesso PEN 88,
sono state poste in atto ai fini dell'uso razionale dell'energia.Le misure adottate sono individuate e catalogate sulla base della
"griglia" proposta dalla CEE (tav. 7).In generale le misure indicate tendono a valorizzare le opportunita' di
efficienza energetica presenti nei programmi e negli interventi di
modificazioni e aggiornamenti di processi e prodotti, comunque necessari
per esigenze di mercato o per esaurimento dei cicli di vita degli
impianti.In questo contesto, le azioni di incentivazione della attivita' di
ricerca e sviluppo e dell'innovazione tecnologica, assumeranno un ruolo
fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi, senza incidere
negativamente sul sistema economico-produttivo nazionale, ma bensi'
creando nuove prospettive di sviluppo e lavoro.Infatti il contenimento delle emissioni di anidride carbonica non
rappresenta un obiettivo "esterno" alle politiche ed ai programmi di
sviluppo, ma esplicita come obiettivo ambientale le esigenze di
efficienza energetica e ottimizzazione delle risorse che costituiscono un
obiettivo economico interno ad ogni previsione di crescita.3.2.1. Una prima "fascia" di interventi riguarda il settore delle
produzioni di energia elettrica (ENEL) e quello della cogenerazione ed
autoproduzione di elettricita'.Si tratta di misure gia' programmate sulla base di valutazioni economiche
e industriali indipendenti dall'obiettivo della stabilizzazione delle
emissioni.I programmi dell'ENEL per gli impianti termoelettrici, adottati come
stralcio e revisione del PEN 88 (delibera del Comitato interministeriale
per la programmazione economica del 26 luglio 1990 e del 21 settembre
1993, e delibere del consiglio di amministrazione dell'ENEL nel periodo
1991-1993) prevedono tra il 1994 ed il 2000:- la dismissione di circa 3500 MW prodotti in impianti ad olio combusti-
bile e a carbone, con un rendimento medio del 34%;- la realizzazione di nuovi impianti turbogas (ripotenziamenti,
trasformazioni in ciclo combinato, nuove centrali) per circa 5000 MW
nonche' la realizzazione di nuovi impianti a ciclo combinato per 900 MW,
con un rendimento medio del 45-50% circa;- la realizzazione di nuovi impianti per circa 4.500 MW con un rendimento
medio di circa il 40%.I programmi dell'ENEL, gia' definiti, comportano investimenti per 18.000
miliardi.La cogenerazione e l'autoproduzione industriale di elettricita'
rappresentano un programma aggiuntivo di grande rilievo per l'efficienza
energetica dei sistemi industriali e la riduzione delle emissioni.Per effetto della legge n. 9 del 1991, e della successiva delibera n.
6/1992 del Comitato interministeriale prezzi, e' gia' prevista entro il
2000 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ed
assimilabili per 5000 MW. Questa produzione sara' incentivata mediante
prezzi favorevoli di cessione dell'energia elettrica in rete.I programmi di cogenerazione e autoproduzione gia' approvati, comportano
un investimento di circa 8.000 miliardi.I risultati attesi dei programmi ENEL e della cogenerazione/autoproduzione
industriale di energia elettrica, rispetto allo scenario tendenziale del
PEN 1988, corrispondono ad una diminuzione del fabbisogno energetico di 3
MTEP con una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 9 MTON.Questi risultati sono attribuibili all'importante miglioramento dei
rendimenti degli impianti ed alla modificazione del mix dei combustibili,
che comportano una riduzione delle emissioni specifiche per KWh consumato
comprese tra il 3% e il 12% in relazione alle diverse tecnologie e
combustibili utilizzati.3.2.2. Nelle leggi n. 9 e n. 10 del 1991 cosi' come modificate dalle
leggi finanziarie successive vengono previsti incentivi per circa 2.500
miliardi da impegnare e spendere entro il 1997. Tali incentivi
corrispondono mediamente al 30% dell'investimento totale incentivato. Gli
investimenti totali attivati risultano quindi circa 8.300 miliardi di
lire. Per risparmiare una tonnellata equivalente di petrolio all'anno
(TEP/A) occorrono mediamente investimenti pari a 2 milioni di lire. Tale
dato deriva sia dalla esperienza della gestione delle leggi n. 308/1982 e
n. 10/1991 sia dalle analisi contenute nel Piano energetico nazionale
approvato dal Governo il 10 agosto 1988 (tab. 1 del cap. II).Sulla base degli investimenti attivati e ipotizzando cautelativamente un
tempo medio per l'approvazione e la realizzazione degli interventi pari a
due anni, il riparmio atteso risulta al 2000 di 4,30 MTEP/anno, a
condizione che gli incentivi siano spesi entro il 1997.Per una stima della ripartizione della riduzione dei consumi energetici,
si sono assunte le seguenti ipotesi di riferimento:a) quota di risparmio nel settore industriale: 70% (sulla base della quota
di incentivazione riservata al settore dalla legge 10 gennaio 1991);b) quota di risparmio nel settore civile: 30%.
3.2.3. Si puo' quindi concludere, dall'analisi dei cambiamenti
intervenuti e dalle azioni poste in atto, che lo scenario dei consumi
energetici e delle conseguenti emissioni di CO2 al 2000 e' quello ripor-
tato in tabella 8.3.3. Azioni possibili per l'ulteriore contenimento delle emissioni di CO2.
Gli interventi fanno riferimento (tav. 9) a:3.3.1. Norme e regolamenti, finalizzati a:
- definire gli standards di efficienza energetica minima per componenti e
processi nell'industria, per autoveicoli e mezzi pubblici nel settore dei
trasporti, per abitazioni e uffici e apparecchiature domestiche nel set-
tore civile;- promuovere accordi volontari tra amministrazione e imprese per il
raggiungimento anticipato degli standards di efficienza attraverso
l'applicazione di incentivi adeguati;- ottimizzare l'uso delle risorse energetiche per la mobilita' nelle aree
urbane.L'individuazione degli standards minimi di efficienza energetica e'
coerente con gli indirizzi adottati in sede CEE e nazionale per la
definizione degli obiettivi di qualita' dell'aria, per i limiti alle
emissioni degli autoveicoli, per Ecolabel.3.3.2. Accordi volontari, incentivi e informazione.
Gli standards possono rappresentare obiettivo di performance e qualita'
ambientale, da raggiungere mediante accordi tra l'industria e la pubblica
amministrazione sostenuti da incentivi e finanziamenti.In particolare si tratta di riferire a questi standards una parte dei
finanziamenti alle imprese, diretti o indiretti, concessi per
l'innovazione tecnologica, la tutela ambientale, e piu' in generale per
il sostegno all'occupazione.Nell'industria possono essere prese in considerazione le tecnologie piu'
efficienti disponibili in particolare nell'industria "Energy intensive".Inoltre importanti effetti sono conseguibili per il recupero nei cicli
produttivi dei residui, come materie prime secondarie, o come
combustibile non convenzionale da utilizzare in impianti di cogenerazione
ad alta efficienza.Nei trasporti sono da assumere ulteriori misure per la razionalizzazione
e la gestione integrata della mobilita' nelle aree urbane.Tali misure fanno riferimento ai programmi per la gestione integrata
della mobilita' nelle maggiori aree urbane italiane, con la realizzazione
di estese zone ad accesso controllato e traffico limitato, cambiamento
modale del trasporto in aree di scambio periferiche al centro urbano,
sviluppo delle reti di trasporto pubblico a trazione elettrica.Anche per quanto riguarda le tecnologie, possono essere individuati
standards di consumo per i veicoli nuovi e interventi sugli apparati
motore e sulla componentistica di autovetture, autobus e camion.Nel settore civile sono attuabili ulteriori misure per il risparmio di
energia, mediante l'individuazione di standards e tecnologie, tra le
quali:- coibentazione di tubi e serbatoi;
- utilizzazione di sistemi e apparati di illuminazione ad alta efficienza;
- introduzione di elettrodomestici ad alta efficienza.
Tutti questi interventi dovranno essere sostenuti da campagne di
informazione, sviluppando l'esperienza gia' avviata dal Ministero
dell'industria.4. Conclusioni.
Le misure aggiuntive individuate possono, qualora pienamente ed
efficacemente attuate anche attraverso un rinnovato impegno finanziario
ed amministrativo dello Stato, consentire una ulteriore riduzione dei
consumi energetici, fino alla stabilizzazione delle emissioni di CO2 ai
livelli del 1990.Tuttavia gli orientamenti in materia di bilancio pubblico del governo,
che trovano la loro attuazione nei documenti di contabilita' annuale e
pluriennale ed in quelli di programmazione economica, tesi ad un
ridimensionamento degli squilibri della finanza pubblica, rendono
problematica la possibilita' di attuare una politica di incentivazione
finanziaria degli interventi indicati.I Ministri italiani dell'ambiente e dell'industria, allo scopo di
garantire un finanziamento certo e finalizzato, hanno proposto nel
Consiglio ambiente energia del 23 aprile 1993 di destinare annualmente ai
programmi per l'efficienza ed il contenimento delle emissioni un
contributo nazionale annuale pari al 2 per mille del PIL.Approvato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica
(CIPE) in data 25 febbraio 1994.
TAVOLA 1
EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA
ANNO 1990MTEP MTON CO2
Uso delle fonti fossili . . . . . . . . . . . . 163.5 421
Produzione cemento, calce, vetro . . . . . . . . - 22.9
TAVOLA 2COEFFICIENTI DI EMISSIONE CO2 DEI VETTORI ENERGETICI
t CO2 /TEP
Petrolio:
Greggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,07
Benzina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2,90
Cherosene . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,07
Jet fuel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,07
Gasolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,10
O. C. residuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,27
GPL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2,64
Nafta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,07
Coke di petrolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,22Combustibili solidi:
Carbone metall.co. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,96
Carbone da vapore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,03
Lignite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,00
Carb. sub-bituminoso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,23
Torba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4,52
Coke . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . --
Gas naturale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2,35
TAVOLA 3
CONSUMI ENERGETICI
ED EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA PER FONTI
ANNO 1990
MTEP MTON CO2
Petrolio . . . . . . . . . . 92.5 (63.20%) 272.7 (64.67%)
Gas naturale . . . . . . . . 39.2 (26.80%) 89.8 (21.33%)
Combustibili solidi. . . . . 14.7 (10.00%) 58.5 (13.90%)
Energie rinnovabili. . . . . 8.4 --
Importazione en.elettrica. . 7.6 --
Altro. . . . . . . . . . . . 1.1 --
Totali . . . . . . . . . . . 163.5 421
TAVOLA 4CONSUMI ENERGETICI
ED EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA PER USI FINALI
ANNO 1990MTEP MTON2
Raffinazione . . . . . . . . 6.3 (3.85%) 22.3 (5.30%)
Usi non energetici . . . . . 8.3 (5.07%) 6.6 (1.56%)
Industria . . . . . . . . . . 55.8 (34.12%) 131.9 (31.33%)
Agricoltura . . . . . . . . . 3.7 (2.26%) 11.5 (2.73%)
Trasporti . . . . . . . . . . 34.4 (21.03%) 110.6 (26.27%)
Bunkeraggi. . . . . . . . . . 3.7 (2.26%) 12.6 (2.99%)
Attivita' terziarie . . . . 15.2 (9.29%) 37.3 (8.85%)
Civile. . . . . . . . . . . . 36.1 (22.12%) 88.2 (20.97%)
Totali. . . . . . . . . . . .163.5 (100%) 421 (100%)
TAVOLA 5EMISSIONI DI CO2 A LIVELLO MONDIALE
ANNO 1990PAESE % del totale mondiale t di CO2
delle emissioni CO2 pro capite
B 0,5 10,7
DK 0,2 9,9
D 3,2 11,1
GR 0,3 6,8
E 0,9 5,2
F 1,7 6,4
IR 0,1 8,3
I 1,7 6,6
L 0,1 32,4
NL 0,7 9,6
P 0,2 3,7
UK 2,6 9,9
EUR 12 12,9 8,6
USA 23,0 20,0
Giappone 5,0 8,8
URSS Eur.orien. 24,9 13,3
Resto del mondo 34,2 1,8
Totale mondiale 100,0 4,1
TAVOLA 6
EMISSIONI TENDENZIALI AL 2000
SENZA INTERVENTI (RIF. PEN 88)1990 2000
MTEP MTON CO2 MTEP MTON CO2
163.5 421 188 488
TAVOLA 7
MISURE E STRUMENTI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA
(THE EC'S GREENHOUSE GAS MONITORING MECHANICSH)N. Strumenti amministrativi
(Instruments)1 Strumenti economici (Economic instrument)
1.1 Tasse, tariffe, sovrapprezzi, sconti (Charge systems)
1.2 Sussidi (in conto capitale, interessi) (Subsidies)
1.3 Sistemi di rifusione di depositi (Deposit refund systems)
1.4 Creazione di un mercato di permessi di missione (Market creation,
incl. liability)
1.5 Incentivi per la messa in opera (Enforcement incentives)
1.6 Altro Other)2 Strumenti normativi (Regulation)
2.1 Normative tecniche (Standards and norms)
2.1.1 Standard di processo (Process standards)
2.1.2 Prestazioni minime obbligatorie di prodotti (Products standards)
2.2 Controllo periodico obbligatorio dell'efficienza (Mandatory check of
performance)
2.3 Comunicazione obbligatoria di informazioni (Mandatory disclosure of
information)
2.4 Altro (Other)3 Misure volontarie (Voluntary mesures)
3.1 Accordi volontari (Voluntary agreements)
3.2 Pianificazione di minimo costo, gestione della domanda (Least cost
planning, DSM)
3.3 Contratti di finanziamento a tre (per risp. en., cogenerazione)
(Third party finanzing)
3.4 Diagnosi energetiche, gestione energetica integrata (Energy auditing,
en. manag. schemes)
3.5 Altro (Other)4 Diffusione dell'informazione (Information dissemination)
4.1 Campagne informative (Information campaigns)
4.2 Qualificazione dei prodotti (Product labelling)
4.3 Consulenze ai consumatori (Consumer advice)
4.4 Auto-accertamento delle prestazioni energetiche (Self monitoring)
4.5 Altro (Other)5 Investimenti diretti (Direct investiments)
5.1 Norme sugli acquisti e capitolati pubblici (Government purchase
specifications)
5.2 Programmazione del territorio (ex riforestazione) (Land use,
eg forest estabilshment)
5.3 Ricerca, sviluppo e dimostrazione (Research & development)
5.4 Investimenti in nuove tecnologie (ex rinnovabili) (New technology
investiments, eg renew)
5.5 Altro (Other)
TABELLA 8
CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI DI CO2
AL 2000 CON INTERVENTI GIA' APPROVATI1. Elenco interventi
2.1 Normative tecniche e standard di processo nelle produzioni di energia
3.3 Cofinanziamenti per il risparmio energetico e la cogenerazione di
energia elettrica
3.4 Gestione energetica integrata
5.4 Investimenti in nuove tecnologie Totale investimenti approvati: lire
26.300 miliardi
2. Emissioni per fonti
MTEP MTON CO2
Petrolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76 216-222
Gas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 138
Comb. solidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-20 72-76
Idrogeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15-16
Import . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-8
Totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178 430
3. Emissioni tendenziali corrette al 2000
MTEP MTON CO2
1990 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163.5 421
2000 (senza interventi). . . . . . . . . . . . . . 188 488
2000 (con interventi). . . . . . . . . . . . . . . 178 430
TAVOLA 9ULTERIORI AZIONI POSSIBILI PER IL CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI DI CO2
ENTRO IL 2000 AI LIVELLI DEL 1990 (Rif. codici CEE tav. 5).1. Obiettivi
Emissioni 1990 . . . . . . . . . . . . . . . 421 MTON CO2
Emissioni 2000 . . . . . . . . . . . . . . . 430 MTON CO2
Ulteriore riduzione di emissioni al 2000. . . 9 MTON CO22. Azioni
1.5 Incentivi nei settori industriale e dei trasporti
2.1 Normative tecniche e standard di efficienza energetica minima nei
settori trasporti e residenziale
2.1.1 Normative tecniche e standard di processo
3.1 Accordi volontari tra amministrazione e imprese per ulteriori
interventi di efficienza energetica nei settori industriale e
dei trasporti
3.2 Pianificazione del minimo costo e gestione della domanda nel settore
residenziale
4. Campagne informative, qualificazione dei prodotti e consulenza ai
consumatori nei settori dei trasporti e del residenziale
5.4 Investimenti in nuove tecnoclogie