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Indicazione alle Province per il rilascio delle autorizzazioni delle emissioni in atmosfera degli allevamenti avicoli


IL DIRETTORE GENERALE

Premesso che:
- il DPR 24 maggio 1988, n. 203 recante norme in materia di qualita'
dell'aria attribuisce alla competenza della Regione il rilascio delle
autorizzazioni in atmosfera provenienti da stabilimenti o altri
impianti fissi impiegati per usi industriali o di pubblica utilita'
che possono provocare inquinamento atmosferico;
- ai sensi del punto 6) del DPCM 21 luglio 1989 la Regione, con
determinazione del Direttore generale Ambiente n. 4604 del 4 giugno
1999 ha indicato alle Province i criteri elaborati dal CRIAER per il
rilascio delle autorizzazioni in atmosfera;
preso atto che:
- lo Stato non ha ancora emanato i decreti che fissano i limiti alle
emissioni per i nuovi impianti;
considerato che:
- in attesa di una piu' generale revisione dei criteri di
autorizzabilita' del settore nel suo complesso si ritiene opportuno
fin da ora fornire una prima indicazione dei criteri gestionali degli
"allevamenti avicoli" volti ad ottenere una migliore compatibilita'
ambientale;
ritenuto quindi:
- di indicare alle Province tale aggiornamento orientato, ai sensi
del punto 4 della delibera di Giunta regionale 960/99, alla
individuazione delle migliori tecnologie disponibili intese come
"sistema tecnologico adeguatamente verificato e sperimentato che
consente il contenimento e/o la riduzione delle emissioni a livelli
accettabili per la protezione dell'ambiente, sempreche'
l'applicazione di tali misure non comporti costi";
- di richiamare nell'aggiornamento anche i risultati dei lavori
preparatori per la definizione delle BAT, ai fini dell'applicazione
del DLgs 352/99, in quanto coerenti con gli obiettivi indicati nella
delibera della Giunta regionale 960/99;
richiamate le seguenti deliberazioni della Giunta regionale,
esecutive ai sensi di legge:
- n. 2774 del 10 dicembre 2001, concernente "Direttiva sulle
modalita' di espressione dei pareri di regolarita' amministrativa e
contabile dopo l'entrata in vigore della L.R. 43/01";
- n. 2775 del 10 dicembre 2001, concernente "Disposizioni per la
revisione dell'esercizio delle funzioni dirigenziali e dei controlli
interni a seguito della entrata in vigore della L.R. 43/01";
- n. 2832 del 17 dicembre 2001, concernente "Riorganizzazione delle
posizioni dirigenziali della Giunta regionale - Servizi e
professional";
- n. 3021 del 28 dicembre 2001, esecutiva ai sensi di legge,
concernente "Approvazione degli atti di conferimento degli incarichi
a livello dirigenziale (decorrenza 1/1/2002)";
dato atto del parere favorevole di regolarita' tecnica e di
legittimita' espresso dal Responsabile del Servizio Risanamento
atmosferico, acustico, elettromagnetico, dott. Sergio Garagnani, ai
sensi della deliberazione della Giunta regionale 2774/02,
determina:
1) di indicare i nuovi criteri per il rilascio delle autorizzazioni
delle emissioni in atmosfera degli allevamenti avicoli, come
specificati nel documento allegato, parte integrante del presente
atto che contestualmente sostituiscono le precrizioni riguardanti il
ricovero o allevamento di pollame, contenute nei criteri CRIAER,
approvati con la determinazione del Direttore generale n. 4606 del 4
giugno 1999;
2) di trasmettere il presente atto alle Province;
3) di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della
Regione.

IL DIRETTORE GENERALE
Leopolda Boschetti

ALLEGATO
Criteri per le autorizzazioni delle emissioni in atmosfera di
"Allevamenti avicoli"
Il presente documento trae origine dalla definizione delle Migliori
Tecniche Disponibili (MTD) cosi' come previsto al punto 4 della
deliberazione della Giunta regionale 16/6/1999, n. 960, ove si dice
che queste devono essere intese come "sistema tecnologico
adeguatamente verificato e sperimentato che consente il contenimento
e/o la riduzione delle emissioni a livelli accettabili per la
protezione della salute e dell'ambiente, sempreche' l'applicazione di
tali misure non composti costi".
Prima di entrare nel merito di alcune tecniche si ritiene
indispensabile formulare alcune considerazioni.
Alle buone pratiche agricole viene attribuito un ruolo essenziale
nella applicazione delle MTD. Una attenta gestione aziendale
contribuisce alla riduzione dell'impatto ambientale dell'allevamento.
Le MTD che contribuiscono a migliorare in via generale le prestazioni
ambientali degli allevamenti intensivi sono:
- abituare il personale aziendale a far funzionare correttamente le
attrezzature e a gestire gli animali in modo da ottenere per essi un
ambiente tranquillo e confortevole;
- pulire e far manutenzione regolarmente (settimanalmente) sulle
attrezzature e i ricoveri per ridurre le potenziali fonti di odore e
limitare l'uso dell'energia;
- raccogliere e stoccare il liquame in strutture di stoccaggio
separate (vasche) e di sufficiente capacita' da consentire la loro
applicazione alle epoche piu' idonee sulla base delle vigenti
disposizioni vigenti in materia;
- pianificare le attivita' (ad esempio lo spandimento del liquame) in
momenti e condizioni tali da minimizzare i fastidi ai residenti
vicini.
Le Migliori Tecniche Disponibili per i ricoveri avicoli, prese in
considerazione nel documento BREF (Best Available Techniques (BAT)
Reference Document) predisposto in stesura semi-definitiva dal gruppo
di lavoro che fa capo all'Ufficio IPPC della Unione Europea, operante
a Siviglia, sono essenzialmente di natura gestionale e strutturale,
ascrivibili cioe' tra gli interventi cosiddetti "a monte", in quanto
idonee a prevenire la formazione di odori e le emissioni di gas
ammoniacali.
Nella scelta delle MTD per i ricoveri, occorre valutare le tecniche
prendendo a riferimento tre criteri:
- le prestazioni ambientali che, in genere, si valutano con
riferimento alla capacita' di ridurre le emissioni di ammoniaca, data
la maggiore disponibilita' di dati per questa forma di emissione
rispetto ad altre. E' importante nel valutare le prestazioni
ambientali tenere conto di ogni altro effetto collaterale che possa
avere influenza negativa, o anche positiva, su altri recettori
ambientali, oppure sulla salute e sul benessere di uomini e animali;
- l'applicabilita' della tecnica nel contesto aziendale, avendo ben
presente la diversa situazione che si viene ad avere con i nuovi
interventi e con gli interventi negli edifici esistenti;
- i costi. Questi andranno comparati con il reddito aziendale per
verificarne la sostenibilita' economica.
Va tenuto presente che le prestazioni di una MTD possono essere
diverse in contesti ambientali e produttivi diversi. Per esempio in
aree geografiche con elevati valori di umidita' dell'aria
l'efficienza di essicazione dei nastri ventilati nelle batterie di
galline ovaiole si riduce notevolmente.
Anche i costi e, di conseguenza, la sostenibilita' economica di una
MTD, possono cambiare non solo da regione a regione, ma anche, come
nel caso di interventi in installazioni esistenti, da azienda ad
azienda.
Per questo l'elenco di MTD che viene fornito nel seguito deve essere
considerato un elenco di riferimento. Spetta al tecnico progettista e
all'Azienda valutare quale delle MTD della lista di riferimento e'
tecnicamente applicabile nel contesto aziendale e dimostrare
l'eventuale non sostenibilita' economica.
Va inoltre considerato che tale elenco non deve considerarsi
esaustivo, in quanto l'evoluzione di soluzioni tecniche ad oggi non
ancora sufficientemente sviluppate e sperimentate potra' far
includere altre tecniche nella lista delle MTD.
Va inoltre ricordato che, in aggiunta alle vere e proprie "tecniche",
in diversi contesti aziendali possono risultare consigliabili anche
altri tipi di interventi o accorgimenti, di minore complessita', che
sono comunque in grado di mitigare, in molte situazioni, l'impatto
ambientale dell'allevamento. Fra questi si possono annoverare:
- piantumazione di alberature che fungano da barriere per il
materiale particolato e favoriscano la dispersione degli odori e di
altri composti inquinanti;
- opportuno orientamento dei ventilatori di estrazione, evitando, ove
possibile, che il flusso sia orientato verso le abitazioni vicine;
- applicazione di convogliatori direzionali a cuffia sui ventilatori
di estrazione, per dirigere il flusso verso il basso e evitare la
dispersione in lontananza delle polveri.

Da ricordare infine che le MTD riguardano, oltre ai ricoveri, anche le strategie alimentari (riduzione del tenore di azoto nella dieta), gli stoccaggi della pollina e le modalita' di spargimento della medesima e che, con diverse combinazioni di MTD (approccio integrato), possono essere
ottenuti risultati cumulativi diversi in termini di riduzione delle
emissioni. Per esempio la rimozione giornaliera di pollina umida con
i nastri e il suo accumulo in stoccaggi coperti, potrebbe risultare
piu' efficiente, quanto a riduzione complessiva delle emissioni
ammoniacali, di una rimozione di pollina pre-disidratata su nastri
ventilati, seguita da accumulo in stoccaggio scoperto.
Spetta in ogni caso all'Amministrazione provinciale, in sede di
autorizzazione, la verifica di compatibilita' ambientale
dell'insediamento in relazione alle MTD ed agli interventi di
mitigazione proposti.

1. Ricoveri per ovaiole in gabbia
In Tabella 1 e' riportato un elenco delle tecniche praticate nei
ricoveri di galline ovaiole e delle tecniche che possono essere
ascritte tra le MTD. Le percentuali di abbattimento dell'ammoniaca
ottenibili con le diverse tecniche sono state calcolate rispetto ad
una tecnica di riferimento, quella che comporta l'accumulo di pollina
in fosse sotto alle gabbie, da considerarsi una delle piu' emissive.
Tabella 1 - Tecniche di abbattimento delle emissioni di ammoniaca dai
ricoveri per galline ovaiole. Sono indicate le tecniche ascrivibili
alle MTD

Tecnica Percentuale MTD (si/no) di abbattimento NH3
1 - Gabbie con sottostante 0 no fossa di stoccaggio e
prolungato non ventilata (tecnica di riferimento)
2 - Gabbie con sottostante 0* no
fossa di stoccaggio e rimozione frequente a mezzo di
raschiatore
3 - Batterie a nastro e 58-76 si (se abbinata a rimozione
frequente della stoccaggio coperto)**
pollina umida 4 - Batterie a nastro ventilato 58-88*** si
con insufflazione di aria
5 - Batterie a nastro ventilato 60 si a mezzo di ventaglio
6 - Ventilazione della pollina 30 si in stoccaggio in
locale posto sotto al piano di gabbie (fossa profonda)
7 - Batterie a nastro ed 80 si
essicamento della pollina in tunnel posto sopra le gabbie
* La tecnica n. 2, nonostante la rimozione frequente resa possibile
dal raschiatore, non assicura abbattimenti dell'ammoniaca rispetto
alla tecnica di riferimento (tecnica n. 1), in quanto sul fondo in
cemento della fossa si forma ben presto uno strato sottile e
permanente di pollina, la cui potenzialita' emettente e' pari a
quella dello strato superficiale di una fossa di pari superficie
ricolma di pollina.
** I risultati positivi ottenuti sono vanificati se lo stoccaggio
avviene in fosse scoperte. E' necessario pertanto, perche' la tecnica
n. 3 sia considerata una MTD, che tale tecnica sia associata con la
copertura della vasca di stoccaggio.
*** In funzione della entita' della ventilazione della pollina.
2. Ricoveri per avicoli a terra
Per quanto riguarda i ricoveri di avicoli a terra, broilers in
particolare, le MTD riconosciute consistono in:
1) installazione in abbeveratoi antispreco per ridurre i consumi
eccessivi di acqua, causa di bagnamenti della lettiera in tutta
l'area adiacente e di conseguenti fermentazioni putride, causa a loro
volta di incremento delle emissioni;
2) additivi per il mangime e/o per la lettiera validati nella loro
azione e certificati quanto a costanza di composizione;
3) sistema di controllo ambientale interno (coibentazioni,
ventilazione, condizionamento termico, spessore della lettiera)
progettato e realizzato in modo da assicurare il mantenimento del
corretto livello di umidita' della lettiera.
Tecniche "end of pipe"
Tecniche non ascrivibili a MTD, sono invece quelle basate sul
trattamento dell'aria esausta con biofiltri o bioscrubbers.
Il ricorso a tali tecniche di trattamento e' ritenuto "non fattibile"
anche in un documento ufficiale messo a punto dal Working Group on
Strategies del Comitato esecutivo dell'UNECE che lavora
all'implementazione della Convenzione sull'inquinamento atmosferico
transfrontaliero a lunga distanza. In un documento intitolato
"Control techniques for preventing and abating emisions of ammonia"
(EB.AIR/WG.5/1999/8/Rev. 1 23 July 1999), reperibili sul web site
UNECE.org/env/WGS, viene detto che il trattamento dell'aria di
estrazione dai ricoveri animali e' tecnica di categoria 3. Vengono
classificate nel documento in categoria 3 le tecniche che o sono
inefficaci o non sono applicabili nella pratica di campo.
Nello specifico, viene detto espressamente "questi sistemi (quelli
che trattano l'aria di estrazione) sono generalmente molto costosi e
hanno effetti collaterali negativi, come il consumo energetico e
l'incremento del volume di rifiuto solido e/o liquido da smaltire".
Inoltre, non sono applicabili ai ricoveri ventilati naturalmente. Il
documento dell'UNECE riguarda l'abbattimento delle emissioni di
ammoniaca, ma puo' essere esteso a tutte le sostanze odorigene.
L'ammoniaca infatti e' il gas di gran lunga prevalente negli
allevamenti come entita' di emissione ed accompagna ed esalta la
sgradevolezza degli odori emessi.La sostanziale inapplicabilita' di
tali tecniche e' evidenziata anche dal cosiddetto BREF (Best
Available Techniques (BAT) Reference Document) per gli allevamenti
intensivi, predisposto in stesura semi-definitiva dal gruppo di
lavoro che fa capo all'Ufficio IPPC di Siviglia.
Una tecnica "a valle" che puo' venire positivamente valutata e'
invece quella dell'utilizzo di un tunnel di essicazione della pollina
esterno al ricovero. La pollina proveniente dai nastri di aspirazione
viene avviata su altri nastri perforati che corrono all'interno di un
tunnel ventilato con l'aria calda estratta dal ricovero. Tale tecnica
non viene per ora ascritta a MTD in quanto non sufficientemente
sperimentata in installazioni aziendali.
Altre tecniche
Buone prospettive di applicazione come MTD trovano invece le tecniche
nutrizionali, al fine di ridurre il quantitativo di azoto escreto e,
quindi, le emissioni in atmosfera. Tecniche ormai consolidate sono
quelle che prevedono programmi di alimentazione con tenore di azoto e
fosforo diversamente calibrati a seconda delle diverse fasi di
accrescimento degli animali, per seguire in modo piu' accurato le
loro diverse esigenze nutritive. Con tali tecniche si considerano
perseguibili riduzioni dell'azoto e del fosforo escreti fino al 9% e
al 25%, rispettivamente. Riduzioni del tenore proteico della dieta
sono invece tecniche attualmente allo studio. Un progetto della
Regione Emilia-Romagna, coordinato dal CRPA e dal titolo "Il bilancio
dell'azoto nella specie di interesse zootecnico", ha come obiettivo
proprio la messa a punto di tecniche per ridurre il quantitativo di
azoto proteico delle razioni, costituite prevalentemente da mais e da
farina di soia. Il contenuto proteico della dieta deve essere ridotto
mantenendo equilibrato l'apporto aminoacidico e il rapporto tra gli
amminoacidi, essenziali e non, sufficiente per massimizzare gli
incrementi ponderali. Grazie alla migliore utilizzazione delle
proteine alimentari, con la dieta a minor contenuto proteico, ci si
attende di ottenere una riduzione della quota di azoto escreto fino
al 23%.