Un'essenza in particolare: MELOGRANO
|
convalescenza:
stancarsi
gli occhi
contemplando
le rose
Masaka Shiki (1867-1902)
Quest’articolo spiega come ottenere ogni anno una buona fioritura dei Melograni. Applicando le tecniche adeguate i risultati non tarderanno ad arrivare.
Famiglia:
Punicaceae
Specie: Punica granatum; Punica Protopunica
Punica granatum var. Nana
Punica granatum var. Nejikan
Melograno
Propagazione
Propagazione per seme: i semi in autunno, vanno estratti dal frutto, asciugati e stratificati in sabbia. Vanno seminati al caldo, tra i 16 ed i 20°C. ad inizio primavera, in un semenzaio composto di (1/3 di sabbia di fiume grossa, 1/3 di torba e 1/3 di akadama) collocandolo al sole: nel giro di tre settimane i semi dovrebbero cominciare a vegetare.
Propagazione per talea: si prelevano le talee semi legnose in giugno-luglio, meglio se con piede. La talea deve essere lunga circa 10/12 cm e provenire da un ramo che è fiorito l'anno precedente. Dalla talea raccolta si eliminano le ultime due foglie e si tagliano le rimanenti a metà, per evitare un'eccessiva traspirazione. Si riempie il contenitore con il medesimo terriccio indicato per i semi e si piantano le talee singolarmente a distanza di 5 cm l'una dall'altra; in seguito vanno bagnate a fondo e collocate in un luogo molto luminoso, al riparo però da sole e vento. A distanza di un mese bisognerà iniziare a somministrargli concime, ma durante il primo anno non si dovranno potare. L’anno seguente, appena dopo il risveglio vegetativo, si trapianteranno in vasi singoli di coltivazione, tagliando le radici. Proteggere le giovani piantine durante l'inverno dal troppo freddo e dalla troppa pioggia.
Propagazione per margotta: si deve eseguire in maggio. Si scorteccia la parte di tronco dove si desidera che nascano nuove radici, si ricopre il taglio con sfagno bagnato e si avvolge il tutto con della plastica, legata saldamente alle due estremità. Il melograno radica facilmente: dopo trenta-quaranta giorni si saranno sviluppate numerose radichette, quindi si potrà già dividere la nuova pianta dalla pianta madre per collocarla in un vaso di coltivazione.
Esposizione
Predilige
i luoghi caldi con molto sole; l'ideale è che possa ricevere anche una buona
ventilazione. Inoltre una buona luminosità è indispensabile per assicurarsi
una considerevole fruttificazione. Bisogna valutare però che, mentre è molto
resistente al caldo estivo più intenso, sopporterà difficilmente temperature
inferiore ai – 10°C
e soprattutto alle gelate invernali: per questo motivo, al nord ai primi
abbassamenti di temperatura la pianta andrà protetta, riparandola in serra
fredda.
Annaffiatura
Potatura e Pinzatura
La potatura di formazione, con tagli anche di rami importanti, si esegue
esclusivamente prima della ripresa vegetativa, evitando di tagliare i rametti
corti e spinosi. Il segreto per ottenere i frutti da un bonsai di Melograno è
di compiere la pinzatura subito dopo la prima fioritura. Anche se è possibile
tentare di impollinarlo artificialmente, si riesce ad ottenere il frutto
naturalmente, pinzando nel momento giusto e ponendo l’esemplare in pieno sole,
all’aria aperta.Dato che il Melograno
fiorisce sempre sulla cima dei rami, l’obiettivo è ottenere rami corti.
Bisogna impostare la pinzatura in modo tale che, dopo la seconda vegetazione
(fine giugno inizio luglio al sud, agosto/settembre a nord), fiorisca dai nuovi
germogli. Anche se ogni albero è
differente, quando la vegetazione arriva ai 15-20 cm di lunghezza, (fine giugno)
si pota il bonsai di Melograno lasciando due nodi. Si può anche pinzare
l’albero normalmente ogni volta che un ramo ha sette od otto paia di foglie
lasciandone due paia, (anche se le due inferiori non sono realmente foglie) alla
fine di giugno.
![]() |
Potatura germogli |
Questo procedimento fa sì che la successiva vegetazione nasca direttamente dalla base del ramo, più piccola e con le foglie sensibilmente ridotte. Da questo momento si può lasciar crescere liberamente. Cominceranno a formarsi gemme da fiore sulle punte dei rami; allora si scelgono quelle che interessano e si tagliano le altre. Da quest’ultima fioritura si può essere quasi certi di ottenere frutti. Dato che le foglie dei Melograno nascono sempre a coppie ogni volta che si pota i rami nascono sempre a due a due. Se si accorcia molto dopo la prima fioritura i germogli non, si allungheranno eccessivamente prima di fiorire di nuovo. Quindi per la buona riuscita della fioritura bisogna tenere presente: 1) la fioritura avviene in due momenti, maggio-giugno e agosto; 2) fioriscono unicamente i rametti corti e spinosi; 3) le gemme da fiore sono presenti solo sull’estremità dei germogli nuovi; 4) il frutto compare durante la seconda fioritura; 5) non sempre si manifestano due fioriture. Inoltre bisogna ricordare che al successo della fioritura del melograno concorrono innumerevoli fattori, tutti indispensabili: concimazione, rinvaso, annaffiatura, pinzatura.
![]() |
Melograno |
Applicazione del filo
Per la formazione della ramificazione si adotta principalmente la potatura. Inoltre essendo una specie piuttosto delicata, l'avvolgimento va effettuato con la massima attenzione, si consiglia pertanto di utilizzare filo di alluminio ramato coperto con carta crespata o rafia per proteggere la corteccia dei rami più fragili. Il momento più opportuno per applicare il filo è in maggio-giugno (momenti di minore vigore vegetativo) perché la nuova crescita non è ancora interamente lignificata, e quindi i rami possono essere sagomati più facilmente, evitando il rischio di rotture. Per quanto riguarda i germogli, si riesce a frenare la crescita anche solo con il filo: si avvolgono dirigendoli verso il basso.Se si prevede di avvolgere un ramo di grosse dimensioni, è bene non annaffiare la pianta nei giorni precedenti al lavoro.
M
E L O G R A N O |
Mese
Lavori |
1
|
2
|
3
|
4
|
5
|
6
|
7
|
8
|
9
|
10
|
11
|
12
|
Pinzatura | |||||||||||||
Potatura | |||||||||||||
Avvolgimento | |||||||||||||
Trapianto | |||||||||||||
Concimazione |
Calendario generale di riferimento, che deve essere variato secondo le particolari condizioni climatiche locali.
Rinvaso e substrati
Essendo un’essenza che produce un vigoroso apparato radicale, ha bisogno di frequenti rinvasi (al massimo ogni 2/3 anni), anche per esemplari vecchi. E’ importante eseguire quest’operazione in primavera avanzata, quando le gemme iniziano ad attivarsi. Il substrato non acido, deve essere molto drenante (ottimo un composto costituito da 70% di akadama, 15% di sabbia grossolana e 15% terriccio universale precedentemente setacciato per eliminare le particelle di terriccio inferiori a 1 mm. oppure un 85% di akadama con un 15% di terriccio di foglie ) al fine di evitare ristagni d’acqua, che risulterebbero molto pericolosi per il melograno. In occasione del rinvaso, controllate attentamente che non ci siano delle asfissie all'apparato radicale e, prima di accorciare la radice primaria, assicuratevi che a monte della stessa ci siano sufficienti radichette in grado di assicurare la sopravvivenza della radice e del ramo legato ad essa. Il melograno sopporta poco i trapianti, poiché ha Ia tendenza a sviluppare i capillari all'apice delle radici, perciò il taglio delle stesse dovrà essere fatto molto attentamente e moderatamente affinché la pianta produca fiori e frutti.Fertilizzazione
Il Punica granatum ha bisogno di abbondanti concimazioni, soprattutto nei periodi che precedono la fioritura: aprile-maggio e luglio. Anche in settembre, momento in cui appariranno i frutti occorre fertilizzare. Per ottenere una buona fruttificazione è necessario somministrare fertilizzante ricco di fosforo e potassio, ma con basso contenuto di azoto. L'ideale sono i concimi organici per bonsai in pastiglie, a base di semi di colza, farina di pesce e farina di ossa ( hanagokoro). Il periodo in cui si dovrà provvedere alla concimazione è piuttosto lungo poiché va dalla primavera (concimare moderatamente) all'autunno. Ed è importantissimo non interrompere le somministrazioni soprattutto in settembre-ottobre, si tenga presente però, che né prima, né durante il periodo di fioritura bisogna concimare. Il migliore segnale di salute della pianta sono i germogli nuovi: se di colore rossiccio le cure prestate l’anno prima sono state corrette; se giallognoli qualcosa non va.
Stili appropriati
Gli stili per il melograno sono illimitati. Può essere a tronco inclinato, eretto casuale, ( Moyogi), multitronco, a gruppo di piante, a zattera, a cascata o Bunjin (astratto o libero), ecc., perché ha tutte le caratteristiche necessarie. Si possono realizzare dei Bonsai piccoli, medi, grandi.
Malattie
Durante la fioritura gli alberi sono in maggior misura esposti agli attacchi di parassiti, ma nella somministrazione dei prodotti insetticidi occorre avere prudenza, altrimenti si rischia di impedire l'impollinazione naturale. E’ quindi preferibile applicare dei trattamenti invernali di prevenzione, (ad esempio quando l’albero è spoglio, si applica liquido jin diluito in acqua (1: 20) al fine di eliminare eventuali uova di afidi e cocciniglie) anziché dover intervenire quando la pianta si trova nella fase di fioritura. Questa specie è soggetta soprattutto a mosca bianca, ragnetto rosso e afidi.
Parassiti animali
Afide verde
Le lesioni sono visibili sulle foglie e l’esistenza di questo parassita si nota con presenza delle goccioline di melata che l'afide espelle. Dopo poco tempo la pianta cosi impiastricciata e rovinata dalle punture, finisce per perdere vitalità e le foglie, nel caso di forti attacchi, disseccano e cadono precocemente. Intervento: irrorare con un getto violento di acqua per staccarli dalla foglia una volta caduti sul terreno non riescono più a salire sulla pianta. Intervento chimico: da effettuare in aprile-maggio ed in estate con:
• Dimetoato g 3 x litro d'acqua
• Ethiofencarb g 4 x litro d'acqua, oppure piretro e piretroidi g 1 x litro d'acqua.Ragnetti rossi
Sono aracnidi piccolissimi e non piccoli insetti come molti li chiamano: hanno 4 paia di zampe ed un corpo unico e non suddiviso come quello degli insetti. Quelli che a noi interessano vivono a spese delle piante, succhiandone la linfa. Le piante colpite assumono un colore giallo-grigiastro o rugginoso, deperiscono visibilmente e possono morire se non le aiutiamo a combattere questi fastidiosi parassiti. Il primo intervento è irrorare violentemente con acqua le foglie o meglio tutta la pianta, perché se il parassita si stacca dalla foglia e cade, non è più in grado di risalire. Con questo sistema si limita la presenza degli adulti, ma dopo poco tempo dalle uova deposte nella pagina inferiore nasceranno altri individui, che per vivere succhieranno altra linfa. L'operazione va ripetuta se la presenza degli individui si è fatta numerosa. Intervento chimico: da maggio fino all'estate, ogni 15-20 gg. trattare le piante con
• Amitraz g 2-,5 x litro d'acqua oppure
• Propargite g 1,5-2 x litro d'acqua.
Defogliatori
Occorre analizzare quale tipo di defogliatori ha colpito la pianta e se sono bruchetti tipo tentredini delle rose, è sufficiente spruzzare acqua con violenza per staccarli dalla foglia. Intervento chimico: trattare le piante con
• Carbaryl g 2 x litro d'acqua oppure
• Phosalone g 2-2,5 x litro d'acqua.![]() |
Melograno |
Parassiti vegetali
Ruggini
I danni si hanno sulle foglie dove sulla pagina inferiore si notano pustole di colore giallo-arancione, cui coincidono sulla pagina superiore macchie clorotiche che tendono a necrotizzare, facendo cadere le foglie. La pianta non riesce più a completare la fotosintesi clorofilliana per questo s'indebolisce, sarà attaccata da altri parassiti e poi morirà. Un mezzo valido per opporsi alle ruggini non esiste. In ogni modo si possono provare dei prodotti che possono dare qualche soddisfazione se la malattia è nel primissimo stadio d’attività. Si consiglia:
• Benomyl g 1 x litro d'acqua oppure
• Mancozeb g 3 x litro d'acqua.
Oidio o mal bianco
Il fungo si rende evidente con macchie bianche feltrose sulle foglie, sugli steli, e sui fiori, interruzione dello sviluppo fino all’appassimento e al disseccamento.
Intervento chimico trattare le piante con:
zolfo colloidale g. 0,8-1 x litroTicchiolatura
I segni più appariscenti si hanno sulle foglie, dove si compongono delle macchie rotondeggianti di colore bruno-olivastro e d’aspetto vellutato per l’esistenza di conidi. Durante i mesi primaverili ed estivi i parassiti si spandono per mezzo delle loro forme conidiche. A primavera, questi organi saranno maturi perciò si avrà un'espulsione d’ascospore le quali daranno inizio alle prime infezioni.
Intervento chimico trattare le piante con:
• Mancozeb g 3 x litro d'acqua oppure
• ossicloruro di rame g 4,5 x litro d'acqua
• idrossido di rame g 2,5 x litro d'acqua
ALCUNI CONSIGLI
I rami che fruttificano rimangono molto deboli l’anno successivo; evitare che lo stesso ramo porti i frutti per due anni di seguito. Per la stessa ragione non si lasci più di un frutto per ogni ramo. Il frutto non cade spontaneamente fino a che non ha raggiunto una colorazione scura, ormai in pieno inverno, ma è meglio staccarlo dall’albero quando la buccia comincia a striarsi, oppure quando si spacca mostrando i semi all’interno. Qualora il melograno abbia il tronco cavo, (sabamiki) si deve applicare il liquido jin per evitare i marciumi.