Bireme Greca pagina 2
Testo tratto da Da Da Wikipedia, l'enciclopedia libera - voce "Galea"

Storia (segue)
Nella battaglia di Lepanto i veneziani sperimentarono con ottimi risultati le galeazze, galee molto piu' grandi e stabili che potevano imbarcare batterie di cannoni di grosso calibro e sparare in tutte le direzioni; tali navi, tuttavia, erano impossibili da manovrare a remi, tanto che dovettero essere trainate da due galee ciascuna.
La galea venne quindi rapidamente soppiantata dal galeone a vela, molto piu' grande e potente: oltre ad avere una maggiore potenza di fuoco, esso poteva affrontare le rotte oceaniche, che con l'incremento dei traffici con l'America diventavano sempre piu' importanti. I primi ad adottarlo furono i paesi della costa atlantica, soprattutto l'Inghilterra. Nel Mediterraneo, invece, ancora nel XVII secolo la galea rimaneva la nave da guerra piu' usata.

La vita a bordo
Al tempo della battaglia di Lepanto, l'equipaggio della galea sottile era costituito da un comandante, detto sopracomito, dal comito, dagli ufficiali militari e di manovra, dal cambusiere, dal barbiere-dottore, dalla ciurma di marinai e galeotti (piu' di 200), e dai soldati imbarcati a bordo, per un totale che poteva arrivare a 400-500 uomini; la nave era lunga in media sui 40 metri. L'ammiraglia di don Giovanni d'Austria era lunga 60 metri; una sua riproduzione in grandezza naturale si puo' ammirare nel Museo navale di Barcellona.
I rematori, detti galeotti, erano di tre categorie:

  1. gli schiavi e i forzati (o sforzati), prigionieri di guerra, rei e condannati alla pena del remo (a Lepanto furono liberati ben dodicimila cristiani che erano schiavi sulle navi turche
  2. gli zontaroli, prigionieri e liberi cittadini coscritti in caso di guerra, ma pagati a soldo
  3. i buonavoglia, volontari imbarcati a stipendio
Nella Repubblica di Venezia, a differenza che nelle altre marine, dove la componente forzata era predominante, le galee erano quasi tutte composte di buonavoglia e di zontaroli, mentre i forzati imbarcavano su una ben specifica categoria di navi, le galee sforzate, che costituivano una squadra navale indipendente sotto l'autorita' di un comandante detto Governator de'Condannati.
La vita a bordo era molto dura: i rematori erano divisi a squadre che si alternavano con turni di 4 ore. Il galeotto e lo schiavo rimanevano sempre incatenati alla panca di vogatura, mentre il buonavoglia poteva essere liberato in caso di battaglia. Mangiavano una volta al giorno, solitamente all'imbrunire per non vedere cosa avevano nella scodella: il rancio del marinaio era costituito da galletta, impasto di acqua e farina condita da aceto per coprire il gusto di marcio, da qui il nome rancio, ossia rancido, acido. Dormivano nelle panche legati, e soffrivano dello scorbuto, malattia che viene per carenza di vitamina C.