La
macchina è probabilmente l’elemento di maggior contatto della serie
Nash Bridges con la vecchia gloria di Don Johnson, Miami Vice: in
quest’ultima il detective Crockett guidava una Ferrari (una Daytona
e una Testarossa), ora un’americanissima Plymouth, ma sempre una
vettura sportiva e non comune.
In più abbiamo però la storia che sta dietro a questa vecchia coupé,
storia che fa sì che Nash la ami al punto da stillare una lista
di cose da non fare mai a bordo, tra cui:
-non
fumare.
-Non
bere.
-Non
mangiare.
-non
specchiarsi nei retrovisori
-non
sudare sui sedili
-….
Durante
le prime tre stagioni si delineano i perché di questo atteggiamento
maniacale di Nash: veniamo
infatti a sapere che il nostro eroe ha ereditato la vettura da suo
fratello Bobby, pilota di elicottero, scomparso durante la guerra
di Cambogia nel 1973: al momento di partire per il fronte, Bobby
gliela affida fino al suo ritorno. A tutti gli effetti rappresenta
quindi l’unica cosa che ancora li lega, che fa sperare in un improbabile
ritorno dell’adorato fratello.
Cosa che si verifica nell’episodio
Rivelazioni, durante il quale, nel corso di un’indagine sulla
morte di una giornalista, emerge un traffico di droga dal Sud-Est
asiatico nel quale sarebbe implicato un certo Bobby Chase che naturalmente
si rivela essere il fratello di Nash.
Si tratta di uno degli episodi più complessi della serie,
dove vediamo emergere anche il rapporto di competizione tra i due,
fratello maggiore dalla leggendaria personalità, eroe di guerra
e fratello minore, costretto a vivere nella sua ombra e nel suo
ricordo; fino al momento in cui il delinquente Bobby incontra il
poliziotto Nash, ai due lati di una cancellata, in un vicolo scuro:
NASH:
“Volevo essere come te…”
BOBBY:
“Ora sono io che vorrei essere come te.”
L’episodio
si chiude in modo altamente simbolico: Nash riceve in ufficio la
copia di Bobby della chiave della Barracuda, a significare l’esigenza
di chiudersi la porta alle spalle e rompere con il passato; la ‘Cuda
non è più in prestito, il ciclo si è completato. Bobby non tornerà
e Nash non dovrà più aspettarlo.
Poco dopo la messa
in onda dei primi episodi si è scatenato un divertente battibecco
tra gli appassionati di Barracuda e i produttori dello show: i primi
avevano infatti notato una lunga serie di differenza estetiche,
dal volante non originale, ai fari posteriori quadrati anziché tondi, tipici delle Barracuda dell’anno successivo, il 1971. La polemica
è culminata con un intervento di Don Johnson in persona al Tonight
Show (NBC) in cui ribadiva che l’anno di produzione era il 1970.
Dalla seconda stagione in poi Nash inizierà a chimarla “Barracuda
del 1971”, segno che gli appassionati ne capiscono più degli autori
del telefilm. L’origine della polemica è in realtà presto spiegata:
dal momento che la Barracuda convertible è una vettura estremamente
rara, i produttori del film hanno impiegato 4 diverse vetture, di
anni diversi, modificate esteticamente per apparire uguali. Mascheramento
che non è riuscito granchè bene, evidentemente...
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