- Vaccinazioni di massa:
- Epatite B e vaccinazione:
- Morte in culla, e la vaccinazione DPT:
- Un solo vaccino per sei malattie:
- Vietato il mercurio nei vaccini...ma fra
sei anni!:
- Aumentano i casi di meningite:
- Immunosopressione
post-vaccinale:
- Autismo da virus:
- Indirizzi utili per i genitori:
- Campagna OMS contro la polio
-
Vaccino anti-influenzale
I medici americani registrano ogni anno
migliaia di reazioni serie ai vaccini, incluse centinaia
di morti e di menomazioni permanenti. Le popolazioni
completamente vaccinate sono state investite da epidemie,
e i ricercatori attribuiscono dozzine di condizioni
neurologiche e immunologiche croniche ai programmi di
immunizzazione di massa. Vi sono centinaia di studi medici pubblicati che documentano il fallimento dei vaccini e le reazioni avverse, e dozzine di libri scritti da medici, ricercatori e scienziati indipendenti che rivelano serie lacune nella teoria e pratica dell'immunizzazione. Mito n°1: "..i vaccini sono completamente innocui..?" Il VERS (sistema che riporta gli effetti avversi ai vaccini) dell' FDA (Food and Drug Administration) riceve annualmente 11.000 rapporti su serie reazioni avverse ai vaccini, di cui l'1% rappresenta le morti causate dalle reazioni al vaccino. La maggior parte delle morti sono ascrivibili al vaccino della pertosse. Studi internazionali hanno dimostrato che la vaccinazione è causa della SIDS (sindrome di morte infantile improvvisa). Mito n°2: "..i vaccini sono molto efficaci..?" La letteratura medica possiede un numero sorprendente di ricerche che documentano il fallimento del vaccino. Epidemie di morbillo, orecchioni, vaiolo, polio si sono manifestate in popolazioni vaccinate. Nel 1989 il CDC (Center for Diesease Control and Prevention) riportò:.."nelle scuole con un livello di vaccinazioni superiore al 98% si sono avute epidemie (morbillo) fra i bambini di età prescolare.." "..l'apparente paradosso è che, quando il tasso di immunizzazione al morbillo aumenta a livelli alti in una popolazione, il morbillo diventa una malattie di persone immunizzate..". Mito n°3: "..i vaccini sono la ragione principale del basso tasso di malattie..?" Secondo l'Associazione Britannica per il Progresso della Scienza, le malattie infantili diminuirono del 90% fra il 1850 ed il 1940, parallelamente al miglioramento delle pratiche sanitarie ed igieniche, ben prima che fossero introdotti i programmi di vaccinazione obbligatoria. A sottolineare questa conclusione è stato un recente rapporto dell' OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità), il quale trovò che la malattia e i tassi di mortalità nei paesi del terzo mondo non hanno un legame diretto con le procedure di immunizzazione o il trattamento medico, ma sono strettamente collegate con gli standard igienici ed alimentari. Mito n°4: "..la vaccinazione si basa su fondate teorie e pratica dell'immunizzazione..?" L'evidenza clinica sta nella loro capacità di stimolare la produzione di anticorpi. Quello che non è chiaro è se tale produzione produca immunità. Per esempio i bambini anemici di agammaglobine sono incapaci di produrre anticorpi, tuttavia guariscono dalla malattie infettive quasi con la stessa velocità degli altri bambini. L'immunità naturale è un fenomeno complesso che coinvolge molti organi e sistemi. Mito n°5: "..le malattie infantili sono pericolose..?" La maggior parte delle malattie infettive dell'infanzia hanno poche serie conseguenze al giorno d'oggi. Persino le statistiche conservatrici del CDC sulla pertosse durante il 1992/1994 indicano un tasso di guarigione del 98.8%. Nella maggior parte delle volte, la malattie produce immunità per tutta la vita, mentre l'immunità del vaccino è solo temporanea. Mito n°6: "..mio figlio non ha avuto reazioni, quindi non vi è nulla di cui preoccuparsi..?" Gli effetti negativi documentati del vaccino includono disturbi immunologici e neurologici cronici, quali autismo, iperattività, scarsità di attenzione, dislessia, allergie, cancro. I componenti del vaccino includono noti cancerogeni quali thimersol, il fosfato di alluminio e la formaldeide. Il dilemma è che gli elementi virali presenti nel vaccino possono perdurare e mutare nel corpo umano per anni, con conseguenze imprevedibili. Mito n°7: "..esiste solo la vaccinazione..?" Storicamente l'omeopatia si è rivelata più efficace della medicina ortodossa, nel trattare e prevenire le malattie. Si è riscontrato che i rimedi omeopatici sono più efficaci quando vengono assunti durante i periodi di incremento del rischio, poiché non contengono sostanze tossiche, non danno effetti collaterali. "Qualunque sia il vostro pensiero riguardo alle vaccinazioni, prendete una decisione informata: perché ne avete tutto il diritto. La responsabilità è molto elevata, soprattutto pensando che state giocando con la vita dei vostri figli. Non prendete una decisione basandovi su questo resoconto, ma cercate da voi." Articolo tratto da: NEXUS NEW TIME Edizione italiana n°15 Poliomielite: Tetano
Difterite e Pertosse: Vaccino
della Pertosse: Vaccino
anti-Epatite B: Tratto da Ciò che i dottori non dicono: la verità sui pericoli della medicina moderna di Lynne McTaggart edizioni Macro Il
vaccino per il morbillo collegato ad autismo: Fonte: Herald Sun, Melbourne, 28 Febbraio 1998; Weekly Telegraph, Londra, 4-10 Marzo 1998 Un
ricercatore italiano, Antonio Procopio dell'Università
di Chieti, insieme a due studiosi americani del NIH
(National Institutes of Health), Michele Carbone ed
Harvey Pass, hanno scoperto all'interno dei tumori
(mesotelioma) un virus che ha tutti i connotati dello
SV40 (agente infettivo dei macachi) e che non è presente
nei tessuti circostanti. Panorama e l'Espresso del 10/06/94 |
Un solo vaccino per sei malattie
Da settembre l'antipolio sarà usata
sempre meno, perché sarà applicato il nuovo calendario
vaccinale che prevede la somministrazione di sei vaccini
con un'unica iniezione. Nell'esavalente, oltre alle
quattro vaccinazioni obbligatorie contro polio,
difterite, tetano ed epatite B, vi sono l'antiemofilo e
l'antipertosse. "Un'unica iniezione -commenta Il Corriere della Sera del 18 luglio scorso- e andrà in soffitta anche il classico antipolio orale Sabin, più protettivo ma più suscettibile a reazioni drammatiche (un caso di paralisi su 750mila)". Intanto la nuova malattia da debellare sarebbe la varicella, responsabile di aver colpito nell'ultimo anno il 50% della popolazione infantile. Tra circa un anno e mezzo, apprendiamo sempre dal Corriere, si arriverà alla messa a punto del vaccino quadrivalente antimorbillo-antiparotite-antirosolia-antivaricella. Risulta comunque che le vaccinazioni non sono particolarmente gradite dagli italiani, visto che nonostante le pressioni e le manipolazioni dell'informazione medica, meno del 60% dei bambini vengono sottoposti alle vaccinazioni raccomandate (non obbligatorie). Tratto da COMILVA www.comilva.org |
Un decreto del Ministero della Sanità del
15 luglio 2000 (D.M. 15 giugno 2000) prevede
l'eliminazione del mercurio nei vaccini, ma tale obbligo
entrerà in vigore solo tra sei anni, nel 2007. Lo stesso
decreto ha prescritto nuove modalità di compilazione
degli stampati e dei foglietti illustrativi dei
medicinali contenenti mercurio, nei quali vi dovrà
essere l'avvertenza di possibili reazioni allergiche e di
sensibilizzazione. La presenza del mercurio nei vaccini
era poco nota all'opinione pubblica, ma una ricerca negli
USA nel 1999 ha accertato che la quantità di questo
elemento utilizzato come conservante nei vaccini superava
di gran lunga i limiti di sicurezza. Sempre negli USA era
stato riscontrato un aumento dei casi di autismo
collegato all'assunzione di mercurio nell'organismo. Di
qui la decisione di vietare la produzione di tali
vaccini, con la possibilità, però, di vendere le scorte
fino a esaurimento. Dopo tali notizie allarmanti sono
stati presentati alcuni esposti alla Magistratura da
parte di alcuni cittadini ed associazioni e, quindi sono
state avviate le indagini per accertare eventuali
responsabilità penali. I vaccini antidifterico ed
antitetanico contengono circa 25 mcg di mercurio, il
vaccino antiepatite B per uso pediatrico ne contiene 12,5
mcg, quindi sommando abbiamo 37,5 mcg di mercurio
somministrati assieme, in dose settantacinque colte
superiore al livello di sicurezza consigliato dall'O.M.S.
(0,5 microgrammi). Nei foglietti illustrativi delle
fiale, il mercurio si nasconde sotto il nome di vari
composti: thiomersal, etilmercurio, mercuriotiolato,
sodiomertiolato (Libero 16/03/2001 e del Corriere
della Sera 18/06/2001) Tratto da COMILVA www.comilva.org |
Crescono i casi di meningite da
pneumococco in Italia, ma stranamente ciò avviene nel
Nord, dove si vaccina di più. Risultano infatti 309 casi
denunciati nel 1999 contro i 109 del 1994, principalmente
bambini fra i 13 e i 18 mesi (24 Ore-Sanità 3-9
luglio 2001). L'allarme (udite, udite!) viene lanciato
dal Moige, un'associazione di genitori. L'incidenza della
malattia nel Nord è di 7.4 per milioni di abitanti, nel
Centro di 5.8 e nel Sud di 2 per milione (in Molise
nessun caso registrato). Poiché il tasso di mortalità
per questa malattia sfiora il 60% è da escludere che
tali notevoli differenze d'incidenza sulla popolazione
infantile siano imputabili alla mancata
segnalazione dei pediatri del Sud e del Centro, come ci
vorrebbero far credere. Inoltre sembra poco probabile che
quei pediatri vogliano correre il rischio di non
denunciare una malattia con decorso spesso mortale.
Tratto da COMILVA www.comilva.org |
Morte in culla e la vaccinazione DPT
La protezione farmacologica propinataci
contro la morte in culla? Ma è proprio questa stessa
protezione farmacologica, con i vaccini dati in
giovanissima età, che sembra causare la moria dei nostri
bambini! Citiamo dal libro della Dottoressa Viera Scheibner: Uno studio condotto negli USA su settanta casi di morte in culla selezionati a caso ha evidenziato che ben il 66% dei bambini deceduti aveva ricevuto il vaccino DTP (difteria, tetania, pertosse) poco tempo prima della morte: 6,5% entro le 12 ore, 13% entro 24 ore, 26% entro 3 giorni, 37% entro una settimana, 61% entro due settimane e 70% entro 3 settimane. E' stato anche scoperto che i casi di morte in culla dei bambini non vaccinati si concentravano nel periodo invernale, le morti dei bambini vaccinati succedevano durante tutto l'arco dell'anno, ma comunque sempre nel periodo subito dopo la vaccinazione. Le registrazioni del respiro dei neonati prima e dopo le vaccinazioni hanno mostrato un respiro normale nei sei giorni precedenti, ed un respiro a tratti difficoltoso durante i 12 giorni seguenti. I periodi di respiro difficoltoso coincidevano con l'incidenza delle morti in culla a seguito della vaccinazione in 41 dei casi. Questa correlazione fu oggetto di uno studio separato. Quando in Giappone, nel 1974, è stata innalzata l'età minima per ricevere la vaccinazione DTP a due anni, la morte in culla a seguito delle vaccinazioni è praticamente scomparsa ed il Giappone ha avuto, da quel periodo in poi, la mortalità infantile più bassa al mondo. Forse sarebbe il caso di valutare queste statistiche e di trarre le dovute conseguenze anche in Italia, invece di proporre, come fa il nostro ministro dalla sanità, sempre nuove forme di "protezione farmacologica". Oppure dobbiamo pensare che il nostro sistema sanitario, incluso lo stesso ministero, siano sotto l'influenza di una lobby farmaceutica così potente da considerare qualche morte "roba da poco"? Fonti ed altre informazioni sul tema: Il libro di Viera Scheibner - "Vaccination - A medical Assault on the Immune System" Le citazioni da noi riportate, a cura di: ENVIRONMENT & HEALTH NEWS www.environmenthealthzone.com Alte informazioni sulla dannosità della trivalente DTP: www.vaccinetwork.org/archivio/difterite/1999 www.comilva.org/documenti/nexus/n20.html www.medicinaqualita.it/salute/sidsmorteculla.htm Si ringrazia La Leva di Archimede |
Epatite B e vaccini
Tratto da Vaccinazione
obbligatoria antiepatite B, Maggio 2001 - Macro
Edizioni
SENZA NESSUN VACCINO, IN ITALIA,
L'EPATITE B L'Epatite
B era diminuita del 90% in Italia prima della
vaccinazione obbligatoria, introdotta dal 1/1/1992 Che
cos'è l'Epatite B: Tratto
da: Decisiva Ricerca su inutilità e pericoli della
vaccinazione obbligatoria antiepatite BCosa
contiene il vaccino: Tutti
a scuola senza vaccinazione: Rischio
di ammalarsi di Epatite B: Il
vaccino antiepatite causa la sclerosi a placche : Anche
gli operatori sanitari non si vaccinano: Indirizzi utili: Tratto da Vaccinazione obbligatoria antiepatite B - maggio 2001 - Macro Edizioni |
Bisogna
sapere che un aspetto assolutamente certo e riscontrabile
in tutte le vaccinazioni consiste nella soppressione
post-vaccinale delle difese immunitarie, con un massimo
di caduta dei livelli di linfociti 10 giorni dopo
l'inoculazione. Un vaccino diminuisce l'immunità mediata da linfociti del 50%, due vaccini insieme del 70%. Ormai sono una norma 3 vaccini nella stessa iniezione, il tutto ripetuto in tre dosi successive a distanza di qualche mese. I vaccini riducono il numero di globuli bianchi, la capacità fagocitante dei neutrofili polimorfonucleari, la vitalità dei linfociti, la segmentazione dei neutrofili (Robin, 1997) "Il vaccino attenuato del morbillo produce soppressione immunitaria che contribuisce ad un aumento di suscettibilità ad altre infezioni. Recentemente vaccini antimorbillo ad elevato titolo sono stati correlati a mortalità a lungo termine dei soggetti vaccinati" (Auwaeter, 1996) Nel 1989 fu creato un tipo di vaccino per il morbillo altamente concentrato e quindi potenzialmente immunizzante più a lungo o meglio. Raccomandato dalla OMS, fu sperimentato da 1500 bambini di un quartiere di Los Angeles che su bambini del Messico, Haiti ed Africa. Fu rivelato che i bambini iniettati con tale prodotto stavano morendo in gran numero. Le bambine africane, cui nell'esperimento fu somministrata una dose doppia rispetto a quella dei bambini, avevano una mortalità significativamente maggiore di quella dei bambini. Nel 1992 l'OMS ritirò tale vaccino dal mercato. Il super-vaccino creato per il morbillo nel 1989 risultò causare una super-soppressione (da 6 mesi a 3 anni) del sistema immunitario. Lorenzo Acerra (Federazione del COMILVA) |
Il
meccanismo delle encefaliti virali è noto e sono noti
casi di autismo prodotti da encefaliti virali. Il
passaggio dell'attacco del virus latente (vaccinale)
all'autismo è meno ovvio e più articolato. Infatti c'è
una progressione asintomatica, clinicamente invisibile,
se si eccettuano inizialmente, reazioni post-vacciniche
quali febbri, pianti prolungati con strilli acuti,
alterazione del ritmo del sonno, etc. La vaccinazione non fa altro che realizzare proprio quello che tutto il corpo e il sistema immunitario cercano di evitare o prevenire quando in contatto con un virus: ovvero l'iniezione immette il virus direttamente nel sangue, senza che siano state attivate le difese locali e fagocitarie, offrendogli accesso libero ed indisturbato verso alcuni target più delicati e questa volta vulnerabili (neurologico, endocrino, etc). Zecca e collaboratori (1998) segnalano che i livelli di anticorpi a rosolia e morbillo in bambini diagnosticati autistici erano del 300% superiori a quelli normali. Questi livelli elevati di anticorpi possono essere interpretati come un'attivazione cronica del sistema immunitario contro un' infezione subclinica. Ricercatori del Royal Free Hospital di Londra (Wakefield, 1998 e 2000) hanno dimostrato, mediante ileocolonscopia, la presenza nell'intestino del virus latente del morbillo nel 100% dei bambini la cui regressione autistica aveva avuto inizio con reazioni avverse alle vaccinazioni. Un altro gruppo di ricerca, quello irlandese del prof. John O'Leary, ha confermato la presenza del virus del morbillo dello stesso ceppo del vaccino nell'intestino di 24 bambini autistici su 25. Sembra che il bambino autistico non riesca a liberarsi della presenza di tale virus vaccinale nell'organismo. Il prof. Kawashima, dell'Università di Tokio, ha trovato il virus del morbillo (del ceppo vaccinale) nel sangue di bambini che hanno avuto una regressione autistica a seguito delle vaccinazioni. Virus di ceppi vaccinali dunque sono una presenza costante (anche a distanza di anni dalla vaccinazione) in bambini autistici ma non in bambini di controllo sani. Con il test rapido del sangue denominato "Polymerase Chain Reaction" (PCR test), cioè test sulla catena di reazione della polimerase, è possibile rilevare la presenza subclinica nell'organismo del virus dello stesso ceppo vaccinale. Lorenzo Acerra (Federazione del COMILVA) |
Fonte: www.disinformazione.it