Perché
digiunare Se vorrete dopo aver letto questo scritto avvicinarvi alla piacevole e naturale pratica del digiuno, la prima volta NON FATELO MAI senza essere seguiti da chi ha esperienze provate in questo campo!!! Il digiuno è il mezzo che la natura utilizza per liberare il corpo dai tessuti malati, dagli eccessi alimentari e dagli accumuli di scorie e tossine. Il nostro metabolismo si regge infatti su due attività in equilibrio: lanabolismo (costruzione) e il catabolismo (distruzione di materia organica), che produce continuamente scorie eliminate attraverso gli organi escretori (reni, fegato, intestini, pelle, vie respiratorie). In ogni organismo vivente il cibo, dopo essere stato digerito, viene assimilato dalle cellule che eliminano in seguito le scorie metaboliche (cataboliti). Molte sono le energie che il nostro corpo impegna per la digestione e lassimilazione: se si mangia in continuazione il nostro organismo ha poche energie a disposizione per eliminare tutte le scorie prodotte dallattività catabolica e digestiva ed esse si accumulano e producono tossiemia. Durante il digiuno cessando la digestione e acquietandosi la mente, tutta lenergia dellorganismo viene utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti, le tossine. Non assumendo cibo dallesterno, il corpo si nutre delle proprie riserve con il processo dellautolisi (digestione dei propri tessuti). Essa è sempre guidata dalla nostra meravigliosa vis medicatrix naturae: i tessuti sono persi in ragione inversa alla loro utilità, viene metabolizzato il glicogeno epatico, i centri nervosi non vengono toccati, sono riassorbiti i tessuti anormali (cisti, tumori, ascessi, cellulite, edemi, trombi, ecc...). Controindicazioni
al digiuno I casi in cui il digiuno è da
escludere tassativamente sono molto pochi. Il primo è la
carenza nutritiva reale, anche se assai rara nella nostra
società; la paura ossessiva è
controindicazione assoluta; la gravidanza è
controindicazione relativa, al massimo si possono
praticare digiuni brevi. Lesperto in Igienismo può
sempre valutare caso per caso lutilità e la durata
del digiuno secondo la propria esperienza. Cosa
succede durante un digiuno Lorganismo inizia a liberarsi
dalle tossine: ciò si traduce in una perdita di peso e
un senso di fame si mantiene per i primi giorni per poi
sparire quasi completamente. Gli organi sensoriali si
affinano: lodorato è più sensibile, gli occhi
diventano più chiari e brillanti, la vista e
ludito possono migliorare e con la rialimentazione
ci si accorge di una migliore sensitività gustativa. In
genere ci si sente più tranquilli e rilassati, le
facoltà mentali - intorpidite nei primi giorni - si
potenziano, il desiderio sessuale può diminuire, le
mestruazioni generalmente arrivano in anticipo, il sonno
migliora e bastano meno ore per sentirsi riposati, le
forze possono diminuire ma molti si sentono pieni di
energie. La lingua diventa patinosa e si avverte un
orribile sapore in bocca, lalito e il sudore sono
fetidi, le urine diventano più abbondanti e si possono
colorare di scuro, essere più dense ed emanare sempre un
cattivo odore (quelle che vengono chiamate abitualmente
tossine sono realmente sostanze tossiche e fetide e molti
hanno paura di puzzare, ma questo è uno scotto
necessario: quando si pulisce in casa si produce
egualmente sporcizia e nessuno si vergogna di buttarla).
Durante il digiuno non esistono regole che valgano per
tutti: chi si sente forte e chi debole, chi è euforico e
chi triste, chi ha fame e chi no, chi ha malesseri o
crisi di eliminazione e chi sta bene. La crisi
di dintossicazione Durante i primi giorni del digiuno
e qualche volta a digiuno inoltrato si possono avvertire
dei malesseri e dei disturbi interpretati come crisi
dovute a eliminazione tossiemica. Queste crisi sono
fisiologiche: lorganismo rivive le malattie del
passato e disintossica gli organi interessati, vi è una
rivisitazione a ritroso delle malattie vissute dal
paziente che inizia con le patologie più recenti per
arrivare a quelle della prima infanzia. Il mal di testa
può essere frequente in persone che abusano di caffè e
di sigarette, la debolezza è in genere più marcata
nelle persone che consumano poca frutta e verdure crude. Durata del
digiuno Il digiuno è una pratica semplice e anche piacevole ma prima di intraprenderlo da soli è meglio studiare a fondo largomento. E meglio infatti che i digiuni autogestiti non durino più di due-tre giorni e solo dopo aver bene studiato sia la preparazione che la rialimentazione. I digiuni igienisti usati come mezzo per recuperare la salute in genere durano dai sette ai quaranta giorni, salvo le diverse valutazioni del singolo caso. Attualmente in Europa si tende a fare dei diguni medi di dieci-quindici giorni, ripetuti e intervallati da periodi di alimentazione fruttariana o crudista. In questo campo, però, non esistono regole prestabilite. H.M. Shelton consigliava di portare avanti il digiuno sino al ritorno della fame e con la totale disintossicazione. Attualmente viene seguita un'altra linea, poiché i tempi sono cambiati e lumanità è diversa: molte persone sono a tal punto intossicate e povere di energie da esaurire con soli dieci-quindici giorni di digiuno le proprie riserve di vitamine, sali minerali, oligoelementi, ecc... Preparazione
al digiuno Volendo intraprendere un digiuno autogestito, consigliati e seguiti da un esperto in Igienismo, è fondamentale una preparazione di almeno due settimane da farsi a casa prima di recarsi nel Centro prescelto. Prima settimana (a casa): se non si è igienisti praticare unalimentazione vegetariana seguendo le combinazioni alimentari. Seconda settimana (a casa): mangiare frutta e verdura cruda durante il giorno e consumare un eventuale pasto serale con frutta cotta. Prima settimana (nel Centro):
mangiare esclusivamente frutta cruda. Condotta
durante il digiuno Il digiuno si fa in un ambiente calmo, tranquillo e senza tensioni. Durante il digiuno si diventa sensibili a tutte le influenze esterne poiché, non potendosi più nutrire di cibo materiale, ci si nutre di emozioni e di tutto ciò che lambiente offre. Le scuole della salute igienista sono i posti migliori per condurre un buon digiuno, con professionisti che aiutano ad intraprendere un viaggio che porta alla salute e ad interpretare ciò che succede durante questo cammino.
Il digiuno aiuta a liberare dai
condizionamenti psicologici; questi molte volte
riafforano come tensioni ed è importante poterli ben
gestire. Il periodo migliore per digiunare è quello
caldo, dalla primavera allautunno. Non si prendono
farmaci, non si fuma né si beve caffè. Per digiuno si
intende solo una dieta idrica. E consentito bere
solo ed esclusivamente acqua pura (orientativamente da
0,200 a 2 litri max al giorno). E importante
seguire attentamente i desideri e bisogni del proprio
corpo. Ci si lava usando solo lacqua ed eliminando
qualsiasi tipo di detergente. I denti si puliscono senza
usare il dentifricio. Ripresa
alimentare Una buona ripresa alimentare deve avere come minimo la stessa durata del digiuno intrapreso. Una cattiva ripresa alimentare pregiudica i risultati ottenuti e può avere effetti nefasti sulla salute. Il digiuno si interrompe in genere con frutta fresca semiacida - possibilmente biologica - tagliata in piccoli pezzi, masticata e insalivataa lungo.
La ripresa va fatta lentamente per riabituare gradatamente lorganismo al cibo. La rialimentazione è la fase più delicata del digiuno ed è anche quella che viene più sottovalutata. Gandhi diceva che anche gli sciocchi sanno digiunare ma che solo i saggi sanno ricominciare correttamente a mangiare dopo un digiuno. Lappettito ritorna velocemente e specialmente nei primi giorni questa fame deve essere ben gestita per non pregiudicare tutto il lavoro svolto. Primi tre giorni (meno di 500 gr al giorno)
Dal quarto giorno in poi (massimo 1 kg al giorno)
Dopo la prima fase della ripresa consigliamo di seguire la seguente alimentazione fruttariana standard:
Classificazione
della frutta Frutti acidi: ananas, arance, cedri, fragole, kiwi, limoni, mandaranci, mapo, mandarini, pompelmi Frutti semiacidi: amarene, lamponi, mangostin, marasche, mele (renette), melegrane, mirtilli neri, more, ribes nero, ribes rosso, uva spina, uva ursina (o mirtilli rossi) Frutti semidolci: albicocche, angurie, ciliege, durian, fichi dIndia, fichi nostrani, peshe, pesche noci, manghi, mele, meloni, nespole, papaie, pere, rambutan, susine, uva Frutti dolci: banane, celimonie anone, datteri, kiwi, uva (zibibbo, pizzutella) e la frutta secca (fichi, uvetta, mele, pere, prugne, pesche, albicocche) Frutto grasso: avocado |
Fonte: www.vegetarian.it
Ti consigliamo di visitare il sito www.vegetarian.it che è specializzato in questi argomenti ed è una buonissima fonte di ulteriori informazioni per chi volesse approfondire ulteriormente l'argomento. Nella loro home page troverete anche il link a www.vegetarian.it/lepav.htm L'unica associazione Italiana di nostra conoscenza cui rivolgersi per informazioni sull'igienismo e il digiuno.
Un grazie particolare sentiamo di doverlo a prof. Renè Andreani per la sua opera di disinteressata divulgazione sull'argomento.
Se
vorrai inviarci del materiale informativo utile e interessante
per le nostre inchieste lo esamineremo con attenzione. Grazie
comunque a tutti.
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