IGIENISMO
LA SCIENZA DELLA SALUTE

Quasi tutti gli uomini muoiono a causa dei rimedi, non della loro malattia
(Moliere)
Un terzo di ciò che si mangia serve a vivere, gli altri due terzi a far vivere i medici
(Papiro egiziano)

La storia
Approccio concettuale al modello di salute igienista
Il digiuno fisiologico
La salute
Princìpi di alimentazione igienista
Sole, respirazione, aria, acqua e movimento
Il triangolo della salute
Regole dell'igienismo per vivere in salute e a lungo

 

La storia
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Il movimento igienista è nato negli Stati Uniti d'America nella prima metà del 1800. La storia di questo movimento inizia con Silvester Graham (1794-1851), grande oratore e uomo religioso che, dopo aver studiato per prepararsi al sacerdozio, lavorò due anni nella Lega contro l’alcolismo della Pennsylvania. Fondò il Movimento per la Riforma della Vita ed ebbe a quei tempi il coraggio di affermare che la giusta via per la salute era una vita corretta e non il ricorso sistematico ai medici e ai farmaci. La Rivista di Graham iniziò a diffondere il messaggio, i suoi seguaci si moltiplicarono, furono aperti alberghi e case di ristoro che fornivano la sua dieta e i suoi insegnamenti. Il lavoro di questo grande pioniere venne organizzato in modo razionale dai dottori Isaac Jennings, Russel Trall e George H. Taylor i quali enunciarono i princìpi fondamentali del modello igienista già nella prima metà del XIX secolo. In quel periodo si assisteva infatti a un’ondata di protesta popolare contro l'abuso di farmaci e i dosaggi eroici praticati dai medici ‘ufficiali’ del tempo; presero così terreno modelli terapeutici come l'omeopatia e la fisioterapia, capaci di soddisfare la richiesta di medicamenti più leggeri. Il modello igienista si sviluppò opponendosi a qualsiasi tipo di medicamento.

Tra i pionieri dell’igienismo va ricordata la figura del dottor Isaac Jennings (1788-1874). Dopo aver praticato per lungo tempo la medicina 'ufficiale', egli decise di abbandonare pillole, impiastri e polveri per esplorare un nuovo campo: vent’anni di esperienza lo avevano infatti portato a fidarsi sempre meno dei sistemi curativi farmacologici e sempre più invece dei mezzi e dei poteri della vita. Iniziò così a trattare piccoli disturbi, insegnando l’igienismo e dando ai suoi pazienti pillole di pane e acqua colorata. Incoraggiato dai primi successi egli prese a curare nello stesso modo patologie sempre più gravi e complesse. Infine, dopo quindici anni di successi senza farmaci gettò la maschera: i suoi amici medici rimasero sorpresi, alcuni suoi pazienti lo denunciarono come impostore per essere stati ingannati ma la maggioranza di essi - benché confusa dal trucco (farmaco placebo) usato per guarirli - lo incoraggiò a continuare, dicendogli: "Se lei può curare senza medicine allora è il nostro medico".
Il dott. Jennings continuò dunque il suo lavoro, affermando che il sistema basato sui farmaci era sbagliato perché questi ultimi - invece di curare la gente - in realtà ostacolavano la guarigione o cambiavano la malattia originaria in malattia da farmaci (malattia iatrogena). Elaborò quindi un modello terapeutico in cui la malattia è un’unità e le manifestazioni della stessa (sotto forma di febbri, eruzioni cutanee, tosse, diarrea, ecc...) non sono altro che sforzi della natura per liberarsi dalla tossiemia. E’ la vis medicatrix naturae - dice Jennings - che porta il paziente alla guarigione se viene messa nelle condizioni migliori per poter svolgere la sua funzione: "quando si è ammalati è importante non fare niente e questo niente bibogna saperlo fare molto ma molto bene".

Molti altri studiosi contribuirono ad elaborare e diffondere le idee igieniste e tra questi il dott. J.H. Tilden (1851-1940), autore di Tossiemia e disintossicazione, un libro ancora attuale che rappresenta la vera base di partenza del modello igienista e di cui tratteremo in seguito.
Ma il vero padre dell'igienismo contemporaneo rimane comunque il dott. Herbert H. Shelton (1895-1985), autore di un’opera monumentale in sette volumi - Il Sistema igienista - che costituisce la sintesi e la rielaborazione, mediata dalla sua grande esperienza, degli scritti igienisti lasciati dai suoi predecessori e ormai dimenticati. Nella sua clinica "Scuola della salute" egli ha seguito per circa sessant’anni oltre 20.000 digiuni, riunendo in più di 40 libri un’enorme quantità di materiale scientifico sui risultati ottenuti in patologie ritenute gravi o gravissime.
Grazie a Shelton e ai suoi numerosi allievi il sistema igienista sta per essere conosciuto da tutto il mondo. Negli ultimi anni è infatti aumentata la richiesta di terapie non convenzionali (medicina omeopatica, antroposofica, ayurvedica, cinese e tibetana, la naturopatia, digiunoterapia e igienismo). Su tutte queste scuole è stato però scagliato il grande anatema della medicina farmacologica: non siete scientifici!

"Dire che ogni forma di trattamento è quella giusta per il malato sembra assurdo, eppure è vero: egli viene sempre curato bene in ogni circostanza, sia che si seguano le regole della scienza sia che ci si affidi alle arti di un guaritore di campagna; il successo non dipende dal fatto che le nostre prescrizioni si conformino a determinati princìpi ma dal modo con cui l'ES del paziente si serve di tali prescrizioni" (G.Groddeck, da Il libro dell'ES). E’ questa un’affermazione paradossale che si offre come spunto per numerose ricerche. Se l'ape sapesse leggere scoprirebbe che a causa delle sue ali troppo piccole e del suo corpo tozzo è scientificamente dimostrato che essa non può volare. Ma, siccome non sa leggere, non solo vola ma produce anche il miele... In altre parole, una scuola di medicina si può giudicare solo dai risultati non dalle credenziali accademiche o governative.


Approccio concettuale al modello di salute igienista
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Il modello curativo igienista è affascinante, sconvolgente, semplice, pratico, veloce e poco costoso. Esso mette a dura prova la nostra elasticità mentale: le convinzioni e le credenze rispetto a salute e malattia vengono ribaltate, si entra in un mondo dove l'interpretazione delle malattie va contro il comune senso della logica. La salute è lo stato normale degli esseri viventi; la malattia (intesa come corredo sintomatologico) è invece il tentativo del corpo di ritrovare la salute, una scelta vitale e fisiologica finalizzata alla guarigione.
I batteri accompagnano o seguono lo stato di malattia, non lo precedono e non ne sono la causa; durante la malattia vengono prodotte numerose escrezioni a livello cellulare ma questo è normale e non vi è da stupirsi che i batteri, svolgendo il loro ruolo di necrofagi, si nutrano di quei rifiuti, fluidificandoli e cooperando alla loro eliminazione. Causa primaria delle malattie è la tossiemia (aumento degli scarti metabolici nel sangue).
Il corpo umano è formato da un insieme di organi e di apparati che lavorano in armonia per il benessere dell'insieme; gli organi sono formati da tessuti e questi sono costituiti da cellule; la cellula è l'unità strutturale di ogni organismo vivente e ne determina la salute. Organismi unicellulari acquatici come l'ameba assorbono gli alimenti che entrano nel loro corpo (citoplasma) e che vengono digeriti e i rifiuti espulsi all'esterno, l'ossigeno viene assorbito dall'acqua e quando le condizioni esterne lo consentono (nutrimento, ossigeno, temperatura) si riproducono per divisione e si spostano alla ricerca di zone più ricche di cibo, ossigeno e calore.
Anche le cellule umane vivono in un ambiente acquoso, assorbono e assimilano gli alimenti, svolgono le loro funzioni ed eliminano all'esterno i loro scarti metabolici; le nostre cellule vivono in un ambiente limitato e fanno parte di un ecosistema che è il nostro organismo; il sangue e la linfa portano nutrimento a tutte le cellule del nostro corpo e ne ricevono in cambio scarti metabolici. Ricerche di laboratori realizzate anche dal dr. Alexis Carrel hanno dimostrato che cellule di tessuti animali possono vivere solo pochi giorni in ambienti dove non si opera la pulizia dei tessuti, nonostante la presenza del nutrimento sia garantita. Gli scarti metabolici sono infatti veleno per le cellule: ogni organismo vivente ha organi e apparati (fegato, rene, polmone, ecc...) per mantenere puliti il sangue e la linfa. L'intossicazione dell'ambiente in cui vive la cellula costituisce la tossiemia.

L'opinione pubblica viene da qualche anno sensibilizzata sui problemi derivanti dall'inquinamento: gli inquinanti dell'aria, dell'acqua, della terra, dei cibi sono infatti sostanze tossiche che contribuiscono a quella che viene definita "tossiemia esogena". Le cellule in un ambiente intossicato deperiscono, si indeboliscono, invecchiano precocemente e muoiono. Esiste un livello di tossiemia sopra il quale la vita cellulare è impossibile e il compito della vis medicatrix naturae è appunto anche quello di non tollerare nel sangue e nella linfa livelli di tossiemia incompatibili con la vita. Per poter agire, le forze di autoguarigione hanno bisogno di energia: gli igienisti la chiamano "energia nervosa" o "energia vitale", gli orientali Qi. La vitalità di ogni organismo vivente dipende dalla vitalità delle cellule che lo compongono, la quale dipende in ultima analisi dal grado di disintossicazione del sangue e della linfa.

Questo diagramma progressivo ci illustra le teorie del dottor Tilden e i principi base del modello igienista sulla causa delle malattie.

STRESS AMBIENTALE - ABITUDINI QUOTIDIANE
ALCUNE CONVINZIONI - ALCUNI PENSIERI RICORRENTI
TENSIONE FISICA - MENTALE - EMOTIVA
ABITUDINI ALIMENTARI ANTIFISIOLOGICHE
INDEBOLIMENTO
ELIMINAZIONE TOSSIEMICA INSUFFICENTE ATTRAVERSO
POLMONI, FEGATO, INTESTINI, RENI E PELLE
RITENZIONE DEGLI SCARTI METABOLICI
TOSSIEMIA
REAZIONI DI MALATTIA - CRISI ACUTE
CONDIZIONI CRONICHE E DEGENERATIVE

Questo schema ci chiarisce meglio la genesi della tossiemia e come le malattie non siano altro che crisi di eliminazione. Tratteremo adesso di come l'igienismo operi per diminuire i livelli di tossiemia e ristabilire la salute. Il recupero della salute è incentrato sul recupero dell'energia vitale: si lavora sia sulle cause che hanno determinato l'indebolimento delle energie nervose che direttamente sulla tossiemia.

Il digiuno fisiologico
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Per gli igienisti il mezzo più veloce, pratico e semplice per recuperare le energie è il riposo fisiologico che si ottiene praticando quella che forse è la più antica forma di terapia: il digiuno.
L'astensione dal cibo evoca nella mente della maggioranza delle persone immagini di carestie, sofferenze, bambini denutriti, morte. Molti dicono: "Io non potrei mai farlo". Ma se ci fermiamo a riflettere scopriamo che digiuniamo regolarmente non solo tra un pasto e l’altro ma anche per tutta la notte. La paura del digiuno scaturisce da una cattiva informazione: gli esseri umani possono vivere pochi minuti senza respirare, giorni senza bere acqua, diverse settimane senza assumere cibo; come un’automobile possiede un’autonomia di circa 400-600 km dopo un pieno di benzina così ogni persona (anche quelle magre, basta che non siano denutrite) ha riserve energetiche nel suo organismo che gli bastano per molte settimane.
Molti confondono la parola digiuno con l'inedia o la fame acuta, cioè con la fase che interviene quando le riserve energetiche dell'organismo terminano; nessun digiuno volontario arriva a quella fase, si interrompe prima.


La salute
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Gli igienisti sostengono che la salute sia il perfetto e armonioso funzionamento di tutti gli organi del nostro corpo. La salute è felicità. Per ottenerla e mantenerla non bisogna far altro che soddisfare le necessità del nostro organismo. Le leggi naturali alle quali ci dobbiamo adattare sono le leggi della vita: esistono regole per guidare la macchina, per preparare una ricetta, per costruire una casa; non seguire le regole porta a dei risultati catastrofici; non soddisfare le leggi della vita porta alla diminuzione dello stato di salute, alla malattia. Secondo gli igienisti la malattia è il tentativo del corpo di ritrovare il benessere: voler curarne i sintomi equivale quindi alla preoccupazione di spegnere un allarme che segnala una fuga di gas. Le principali necessità della vita sono le stesse dalle quali dipendevano i nostri predecessori: aria e acqua pure, cibo sano, sole, riposo, esercizio fisico, sonno, amore, interessi, ecc... Questi fattori sono tutti importanti e dall'equilibrio di tutti questi dipende la nostra salute.


Princìpi di alimentazione igienista
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Per molti, mangiare significa solo riempirsi lo stomaco in maniera piacevole: le scelte alimentari non sono più mediate dall'istinto o dalle disponibilità stagionali ma solo dalla pubblicità. Parlare di alimentazione corretta è dunque come entrare in un campo minato, tanto numerosi sono i modelli alimentari proposti negli ultimi anni, alcuni dei quali hanno portato comunque a delle innovazioni positive.
Parlando della dieta, molti dicono che fa male e che non la farebbero mai, ma in realtà essa è un modello alimentare, e anche un cattivo modello è una dieta. Il modello alimentare igienista tiene invece conto della fisiologia umana e dell'anatomia comparata. L'alimentazione ideale è quindi quella fruttariana, arricchita da semi oleosi e ortaggi crudi: come alimentazione di compromesso, in giusto equilibrio tra quelle che sono le esigenze del nostro organismo e le esigenze della vita di relazione e dei nostri condizionamenti, gli igienisti consigliano invece di consumare cibi ricchi di acqua, frutta e ortaggi crudi (che siano almeno il 50-60% del totale). Il miglior consiglio per la salute - secondo queste tesi - è quello di mangiare molta frutta.
Gli igienisti attribuiscono anche una grande importanza alla combinazione degli alimenti. H.M. Shelton ha evidenziato il fatto che alimenti tra loro diversi vengono digeriti in maniera diversa dal nostro organismo: per essere digeriti, i cibi ricchi di amidi (come il riso, il pane, la pasta, le patate, ecc...) hanno bisogno di un enzima (la ptialina) e di un ambiente digestivo alcalino; i cibi proteici (come la carne, i formaggi, le uova, le noci, ecc...) sono invece digeriti dalla pepsina che agisce solo in ambiente acido poiché la chimica ci dice che nessun ambiente può essere contemporaneamente alcalino e acido.
H. M. Shelton sostiene che le combinazioni alimentari incompatibili ci sottraggono un’enorme quantità di energia, oltre a regalarci stanchezza e cattive digestioni. Se ingeriamo pertanto un cibo a prevalenza proteica insieme a un cibo prevalentemente amidaceo la digestione ne sarà ostacolata, con conseguenti turbe digestive. Ecco perché la frutta va consumata da sola ed è importante dargli dignità di pasto.

In contrasto con le convinzioni correnti, gli igienisti invitano inoltre a non consumare proteine in eccesso. Una pubblicità mirata ha infatti convinto tantissima gente, numerosi medici e tante mamme che per mantenere un ottimo stato di salute e benessere abbiamo bisogno di una dieta altamente proteica. In realtà un eccesso di proteine è dannoso per la nostra salute, sovraccarica il sistema urinario e ci predispone alle malattie croniche degenerative. L'umanità si sta scavando la fossa con i propri denti. Il nostro fabbisogno di proteine è stato per anni sovrastimato: per una persona di 70 kg si consigliano attualmente circa 56 gr di proteine al giorno, quantità che è quasi il doppio di quella scientificamente accertata come indispensabile.
L'abuso di proteine è d’altronde strettamente collegato al consumo della carne che molti consumano perché convinti della sua indispensabilità senza sapere che, oltre a minare la salute, essa contribuisce alla devastazione del pianeta e alla fame nel mondo. La maggior parte dei cereali coltivati servono per produrre il foraggio degli allevamenti industriali, 8 kg di grano servono a produrre 1/2 kg di carne di manzo.

La decisione di cosa mettere sulla nostra tavola, può quindi condizionare veramente il nostro futuro e le future scelte produttive. La nostra è una società che mangia troppo, con conseguenze gravi per la nostra salute e il benessere psicofisico. La salute è strettamente correlata al consumo controllato del cibo e numerosissimi studi hanno dimostrato come un consumo assai parco di cibo aiuti a vivere meglio e più a lungo. Il cibo è un piacere, facciamo in modo che questo piacere non ci ammazzi.

Sole, respirazione, aria, acqua e movimento
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Secondo la dottrina igienista sono tutti fattori di salute, poco valutati rispetto alla loro effettiva importanza ma fondamentali per il recupero e il mantenimento della nostra energia nervosa.
I raggi del sole sono un vero e proprio alimento per il nostro corpo, una terra senza sole è inimmaginabile, esso è la sorgente di tutta la vita. Vengono così consigliati i bagni di sole e di aria al sole del mattino e del tramonto, i cui effetti benefici non tarderanno a farsi sentire.
Gli igienisti osservano poi che siamo più attenti all'acqua che mettiamo nel ferro da stiro o nella batteria della macchina rispetto a quella che beviamo: l'acqua inquinata, piena di calcare e di cloro è un vero e proprio attentato alla salute.
Il movimento migliora il metabolismo e la fiducia in se stessi. Con la respirazione introduciamo nel nostro organismo uno dei beni più preziosi, l'aria: inquinarla è anche questo un attentato alla salute. E' utile, appena possibile, abbandonare le città e andare a respirare dove l'aria è migliore. Più la respirazione è profonda e regolare e più la vita è piena di energie; in questa società si dà poca importanza alla respirazione mentre essa è alla base della vita, influenza il nostro umore, il nostro metabolismo e la nostra vitalità. Una respirazione superficiale e rapida fa vagare la mente e fa entrare il corpo in tensione.

Il triangolo della salute
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Per la dottrina igienista sono tre gli elementi da considerare per avere un buon equilibrio fisico e mentale:

· l'equilibrio biochimico del nostro corpo, la qualità del nostro metabolismo, la tossiemia, l'equilibrio ormonale;

· la costruzione fisica del nostro corpo, la correlazione tra colonna vertebrale, cranio, bacino e sistema nervoso e organi interni; le nostre tensioni muscolari, la nostra postura abituale;

· il nostro stato psicologico, il nostro modo unico di rappresentarci e percepire il mondo.
Questi tre elementi sono tra di loro interdipendenti poiché la nostra biochimica e la nostra postura influenzano il nostro modo di percepire la realtà: se ad esempio ci troviamo in uno stato fisiologico di grande tensione o siamo terribilmente stanchi, in preda a dolori fisici o con un basso livello glicemico tendiamo a rappresentarci il mondo in modo da esaltare i nostri pensieri negativi. Una buona postura migliora la circolazione (che a sua volta migliora la biochimica) e influenza anche il nostro sistema nervoso. I risultati che si possono ottenere sulla strada che porta alla salute dipendono in larga parte dal modo di percepire il mondo, dai sistemi di credenze, da come noi ci rappresentiamo la realtà. Ciò che noi crediamo è più importante di ciò che esiste nella realtà. L'effetto placebo diventa così una delle più grandi e misconosciute scoperte del mondo della medicina.

La malattia è il tentativo del corpo di ritrovare la salute ed è in realtà una conseguenza della tossiemia. La dottrina igienista approda così ad una visione olistica (globale) dell'uomo per cui la malattia rappresenta una soluzione, un comportamento che l'organismo ha trovato per reagire ad uno stato di squilibrio fisico e psichico, un modo di interagire con la realtà. La malattia è il risultato di tutti i nostri comportamenti, di tutto il nostro modello di interazione con in nostro mondo. Voler eliminare la malattia senza rivedere i comportamenti che l'hanno prodotta - avvertono gli igienisti - è come voler cambiare solo il risultato di una somma aritmetica senza interessarsi dei numeri che hanno prodotto il risultato stesso. Stesso stile di vita, stesso risultato.

Regole dell'igienismo per vivere in salute e a lungo
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1
Riducete al minimo la dipendenza dalle cure mediche e dai farmaci (dal greco pharmakon= medicina, rimedio, veleno), che sopprimono i sintomi e non eliminano le cause. Le malattie non vanno mai represse ma sempre prevenute innalzando le difese immunitarie.

2
Mangiate poco e solo se avete veramente fame. La sovralimentazione è nemica della longevità. Date ascolto all’istinto quando vi dice che avete mangiato a sufficienza. Il nostro organismo è infatti regolato da un orologio biologico naturale che divide la giornata in tre periodi distinti: dalle 12 alle 20 (assunzione e ingerimento dei cibi), dalle 20 alle 4 (metabolizzazione e assimilazione), dalle 4 alle 12 (scarto ed eliminazione). Privilegiate i cibi con qualità nutrizionali elevate. Spesso si continua ad avere ancora fame perché la qualità del cibo ingerito è scadente e quindi poco nutriente.

3
Mangiate in piena tranquillità e masticate moltissimo (minimo 30 volte ogni boccone). Prima di consumare i pasti, se siete stanchi o stressati, fate riposare il corpo e rilassate la mente (respirando con il diaframma). Spegnete la televisione durante i pasti: per non essere condizionati dagli spot che pubblicizzano i ‘cibi spazzatura’ e i ‘cibi killer’ ma soprattutto perché occorre mangiare in silenzio, concentrando il vostro pensiero sull’assorbimento dell’energia vitale (prana) contenuta nei cibi vivi.

4
Eliminate lo zucchero industriale e tutti gli alimenti che lo contengono: pasticceria e dessert in generale, caramelle e dolciumi (che predispongono alla leucemia), confetti, marmellate e gelati. Abolite i dessert. Lo zucchero bianco (nel processo di sbiancatura viene utilizzata la ‘corrosiva’ calce viva) è un ladro di calcio che provoca osteoporosi, carie, infiammazioni, febbre, secchezza della gola, perdita dell’appetito, gas, grasso superfluo, colite, diabete, dolori articolari, schizofrenia. La melassa è fra i sottoprodotti provenienti dalla raffinazione dello zucchero e che le industrie non riuscivano a smaltire. Per essa, come in tanti altri casi, è stata inventata la favola del "più sano e naturale".

5
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di sale (cloruro di sodio), specie di quello raffinato, e dei cibi che ne contengono una grande quantità: dadi da brodo, olive, capperi, acciughe conservate, baccalà, crackers, tamari, salumi, patatine fritte industrialmente, pop corn, cibi sottolio e sottaceto. In particolare, per prevenire l’ipertensione e gli infarti, è opportuno assumere più potassio (frutta e verdura) e meno sodio (cibi tradizionali).

6
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di grassi da estrazione: burro, oli di semi, olio d’oliva e margarina. Quest’ultima viene prodotta trasformando puro olio liquido polinsaturo in un pezzo di grasso solido mediante l’idrogenazione e cioé soffiando un getto di gas di idrogeno nell’olio fino a quando questo non solidifica. Gli oli così lavorati diventano saturi, contraddicendo la pubblicità con cui si promuove la vendita della margarina. Se inizialmente non ne potete fare a meno, prendete (per non più di tre volte alla settimana) due cucchiai da minestra con olio d’oliva extra-vergine spremuto a freddo.

7
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di prodotti che derivano da fermentazione: alcool (vino, birra, superalcolici), conserve, sottaceti, tamari, miso, pane, yogurt e aceto. Quest’ultimo (di uva, di mele, di sidro e balsamico) è un fermento che interrompe la digestione salivare e ritarda la digestine degli amidi: può essere sostituito con il succo di limone, di pomodoro o di pompelmo. Va evitato in particolare il lievito di birra, sottoprodotto di scarto difficile da smaltire e che ci contrabbandano come sano e naturale. Se inizialmente non ne potete fare a meno, non bevete più di due piccoli bicchieri di vino o di birra e mangiate al massimo due panini al giorno.

8
Limitate al massimo il consumo della pasta, del riso e degli altri cereali: creano muco e catarro e sono acidificanti (l’acidificazione dei tessuti è la premessa alle malattie degenerative poiché quando si accumula acido nel corpo l’organismo trattiene i liquidi per neutralizzarlo, provocando un aumento del peso e del gonfiore). Il riso e la polenta di mais sono fra i cereali meno dannosi perché poco acidificanti. Ancor meno acidificanti sono la zucca, i topinambur, le patate e le batate (patate americane dolci). Se inizialmente non ne potete fare a meno, limitate il consumo di queste sostanze a non più di tre volte alla settimana.

9
Eliminate o almeno riducete notevolmente il consumo di alimenti grassi, della carne e del pesce (che va in putrefazione ancor prima della carne), dei sottoprodotti animali (latte, burro, formaggi, gelato, uova). Il latte di mucca contiene una quantità di caseina trecento volte superiore a quella del latte umano e che si coagula nello stomaco formando una grossa, stopposa e densa cagliata, molto difficile da digerire. Fra i sottoprodotti provenienti dalla lavorazione dei formaggi e che le industrie non riuscivano a smaltire, vi è anche il siero del latte. Verdognolo, putrido, maleodorante, dal sapore disgustoso, ha l’aspetto del pus e l’odore del vomito ma ciò nonostante esso viene scaricato dal 1978 negli alimenti industriali (minestre liofilizzate, cacao, impasti per dolci, margarina, purea di patate, sughi e condimenti vari, alimenti per l’infanzia, pane, ecc...).
Se inizialmente non ne potete fare a meno, mangiate formaggi, pesce o carne (preceduti comunque da un abbondante piatto di verdura cruda) non più di una volta alla settimana.

10
Limitate al massimo il consumo di semi di leguminose: soia, fagioli, fave, lenticchie, piselli e ceci. I legumi sono tra gli alimenti più ricchi di proteine, amidi e grassi, difficili da digerire e da assimilare, quindi dannosi.

11
Mangiate alimenti vivi (frutta e verdure biologiche crude): sono gli unici cibi che sicuramente prevengono il cancro poiché gli agenti antiossidanti in essi contenuti combattono efficacemente i ‘radicali liberi’ (killer cellulari) e anche perché le fibre in esse contenute aumentano la massa delle feci, favoriscono un veloce transito intestinale e diminuiscono i tempi di fermentazione del materiale di scarto. In particolare, la frutta non va mai mangiata alla fine dei pasti ma sempre il più lontano possibile da altri cibi (almeno tre ore). Essa dovrebbe anzi costituire da sola la parte essenziale di ogni pasto, a causa delle proteine che vi si trovano in quantità e qualità ottimali. La frutta fresca è classificabile in cinque diverse categorie: acida, semiacida, semidolce, dolce e grassa. Anche i semi (arachidi, mandorle, nocciole, noci, noci di cocco, pinoli, castagne) sono ricchi di proteine e possono benissimo sostituire quelle di origine animale. Essi vanno mangiati crudi e allo stato naturale (non tostati né salati), fanno eccezione le castagne che sono semi amidacei e che - se non sono fatte seccare - vanno mangiate bollite o arrostite.

12
Mangiate verdure e ortaggi crudi: cavoli verdi e rossi, cavolini di Bruxelles, cicoria, invidia, insalata riccia, spinaci, verza, cavolfiore, cetrioli, peperoni, pomidoro, zucche gialle, zucchine verdi, finocchi, barbabietole, carote, ravanelli, sedani, rapa, tarassaco, topinambur, carciofi e radicchio. Il sedano e la lattuga, essendo altamente alcalinizzanti, neutralizzano l’acido che si trova nello stomaco e impediscono che lo stesso si gonfi. Se non avete mai mangiato verdure e ortaggi crudi provate e ne resterete piacevolmente sorpresi. Masticateli molto. I funghi, anche quelli commestibili, sono da evitare perché contengono sostanze tossiche. Non consumate troppo peperoncino, cipolla e aglio crudo perché questi cibi, alterando la funione delle papille gustative, vi faranno desiderare alimenti più pesanti.

13
Evitate tutti gli stimolanti e le droghe (sia pesanti che leggere) perché logorano il sistema nervoso: caffè, thè, cioccolato, Coca-Cola (la caffeina contenuta in questi quattro prodotti provoca una distruzione di calcio in misura doppia del normale); cacao, spezie piccanti, tabacco, cocaina, eroina, marijuana... Per togliere la caffeina e la teina vengono usati dei procedimenti chimici che alterano il prodotto e che lo rendono ancora più tossico. Per soddisfare il desiderio di bere qualcosa di caldo la mattina è deliziosa anche l’acqua calda con limone spremuto (il limone non fermenta perché non contiene zucchero). Se inizialmente non ne potete fare a meno, prendete al massimo un caffè o un thè e fumate non più di tre sigarette al giorno.

14
Evitate di mescolare nello stesso pasto cibi tra loro incompatibili sul piano digestivo, come ad esempio gli amidi con le proteine. Pane, carne, pesce, patate, uova, formaggi, noci, castagne... non devono dunque essere mescolati tra loro. La verdura cruda va comunque mangiata prima di ogni altro cibo.

15
Limitate al massimo il consumo di cibi cotti (cibi morti) ed evitate i ‘cibi spazzatura’: fritti (indigeribili), precotti, liofilizzati, surgelati, congelati, omogeneizzati, affumicati, pastorizzati, sterilizzati, conservati in scatola, fermentati, irradiati con materiale nucleare (cobalto 60 e cesio 137).

16
Evitate di bere durante e subito dopo i pasti, altrimenti si diluiscono i succhi gastrici con conseguente rallentamento della digestione. L’acqua bevuta deve comunque essere ‘viva’ (cioé appena sgorgata dalla fonte), priva di cloro (che veniva usato come arma nella Prima guerra mondiale e che unendosi ai grassi di origine animale forma un impasto appiccicoso) e di fluoro (un veleno che provoca la carie anziché prevenirla). La fluorizzazione delle acque è stata inventata negli Stati Uniti nel 1945 per disfarsi delle scorie velenose provenienti dagli scarti della lavorazione dell’alluminio.

17
Evitate di bere le bibite gassate (l’acido fosforico che serve a mantenere le attraenti bollicine si ottiene trattando il fosforo con l’acido solforico e col tempo intacca le sensibilissime pareti dello stomaco), le zuppe, i succhi di frutta prodotti industrialmente, le tisane. Evitate altresì tutti gli alimenti che provocano sete.

18
Mantenete l’intestino sempre pulito (la stitichezza provoca tossiemia). Consumate cibi ricchi di fibre e fate un’apposita ginnastica addominale. I cibi devono transitare velocemente e non devono imputridire nell’intestino. Il nostro corpo non riceve infatti nutrimento se sono occlusi i piccolissimi villi intestinali attraverso i quali vengono assorbite le sostanze nutritive. L’olio forma un velo impermeabile che impedisce il buon funzionamento dei villi intestinali.

19
Quando cambiate un regime malsano di alimentazione per adottarne invece uno sano è facile che avvertiate delle crisi di disintossicazione. Esse si manifestano con possibili nausea, bocca impastata, alito fetido, lingua sporca, mal di testa, diarrea, febbre, orticaria, foruncoli, emorroidi, catarro, muco, vertigini, coliche, vomito, raffreddore, occhi gonfi, ecc... Queste crisi sono delle vere e proprie ‘malattie benefiche’ che non vi devono assolutamente preoccupare. Dovete anzi accoglierle con grande gioia in quanto sono il segnale che il vostro fisico ha ancora la forza vitale e l’energia per reagire al fine di depurarsi e di guarire (vis medicatrix naturae).

20
In caso di malessere, febbre, crisi o malattia restate quindi a letto, digiunate e dormite: guarirete prontamente. Interrompete il vostro digiuno masticando lentamente poca frutta. Evitate di peggiorare la situazione assumendo dei farmaci o dei rimedi ‘naturali’. Non sottoponetevi per nessun motivo a vaccinazioni: i vaccini e i sieri intossicano l’organismo e abbassano le difese immunitarie. Evitate altresì le trasfusioni di sangue (una pratica innaturale): quest’ultimo può essere infetto e si possono contrarre malattie come l’epatite virale e l’Aids. Evitate inoltre le radiografie e ogni tipo di irradiazione perché predispongono alla leucemia.

21
Saltate un pasto alla settimana: l’astinenza alimentare periodica è un riposo fisiologico rigeneratore.

22
Controllate quotidianamente il peso corporeo per evitare il superamento del vostro peso forma.

23
Respirate profondamente utilizzando il diaframma. Molte persone, respirando in misura insufficiente, vivono in continuo e dannoso stato di ipossiemia.

24
Camminate tutti i giorni ad andatura sostenuta (90-110 passi al minuto) per almeno mezz’ora. Evitate gli ascensori: salire le scale a piedi è un ottimo esercizio, anche per il cuore. Le scale sono infatti le ‘montagne’ delle città. Sudando ed ansimando si eliminano tossine (il sudore ha pressappoco la stessa composizione chimica dell’urina).

25
Mantenete una posizione eretta ed ‘energica’ (sia camminando che sostando, sedendovi o coricandovi). Eseguite quotidianamente esercizi di stretching o yoga per restituire alla spina dorsale tutta l’estensione e la flessibilità degli anni ‘verdi’.

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Fatevi la doccia con acqua non troppo calda, senza usare detergenti (sapone, bagno schiuma, shampoo) e strofinando il corpo con un guanto ruvido per eliminare le cellule morte. Terminate la doccia diminuendo sempre la temperatura dell’acqua. Asciugatevi sfregandovi con vigore al fine di attivare la circolazione del sangue. Limitate al massimo i profumi ed evitate i deodoranti. Attraverso le feci, il sudore e l’alito si eliminano le tossine: essi smettono di puzzare se carni e formaggi vengono eliminati dalla vostra dieta.

27
Fatevi frequenti massaggi. Essi sono rilassanti, decongestionanti e stimolano la circolazione: vanno praticati dalla periferia al cuore, seguendo il percorso della corrente sanguigna.

28
Praticate il naturismo (nudismo), facendo bagni di sole e di aria. Non indossate mai abiti stretti e con fibre sintetiche, utilizzando ogni occasione per far respirare il corpo e al tempo stesso facendo attenzione a non raffreddarlo.

29
Esercitate una costante attività sessuale: è bene tenere sempre in allenamento cervello, muscoli, libido. La sessualità va vissuta con allegria e mai con angoscia. Non fatevi prendere dalla rassegnazione alla minima delusione o al primo insuccesso. Se sotto il profilo sessuale siete troppo agitati e focosi dovete diminuire i protidi (carne, pesce, uova, formaggi, legumi, semi) che agiscono da eccitanti ma che depotenziano le vostre capacità sessuali.

30
Non arrabbiatevi mai e per nessun motivo. Abbiate sempre pensieri positivi e vivete il presente all’insegna del carpe diem. E’ inutile arrovellarsi rinvangando il passato o deprimersi pensando al futuro. Evitate quindi lo stress e l’inquietudine. Per sciogliere le tensioni, praticate ogni sera ad occhi chiusi venti minuti di respirazione lenta, profonda e ritmica: le tensioni spariranno e verrà facilitata l’instaurazione del sonno. Da inquietudini della psiche possono derivare le lacerazioni delle mucose gastriche (ulcere) e le irritazioni croniche dell’intestino (coliti).

31
Lavorate per tutta la vita a qualcosa di significativo e di impegnativo. Siate sempre rigorosi (prima con voi stessi e poi con gli altri) e coerenti, operando conseguentemente per affermare le vostre convinzioni. Abbiate fiducia, tutto si può realizzare. E’ importante avanzare anche di un solo millimetro al giorno, ma nella direzione giusta.

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Cercate la massima indipendenza. Assumete il pieno controllo della vostra vita e accettate in prima persona la responsabilità della vostra salute e del vostro benessere. Dopo esservi liberati della dipendenza dai genitori, non cadete nella dipendenza dal coniuge, dai figli, dal terapeuta, dal datore di lavoro o dalla guida personale.

33
Non siate mai rigidi ma date il benvenuto al cambiamento e all’avventura, adottando un atteggiamento flessibile. La capacità di adattamento è fondamentale: anche in caso di catastrofe bisogna azzerare tutto e ripartire con rinnovata energia ed entusiasmo. Non vi è nulla di irreparabile, il tempo medica tutto.

34
Siate sempre attivi mentalmente ed emotivamente. La crescita e l’evoluzione mentale non si devono mai arrestare. La curiosità e la meraviglia per la vita aiutano infatti a rimanere giovani. Cercate quindi di abbandonare pregiudizi, miti, credenze errate e negative, informandovi a fondo e verificando di persona le varie stuazioni. Sviluppate una rete di amicizie solidali (la solitudine e la tristezza accorciano la vita) e viaggiate molto.

35
Sorridete alla vita, sviluppate il senso dell’umorismo, dell’autoironia e della spontaneità. Mantenete una grande stima e una chiara immagine di voi stessi ma non ostentate
il vostro IO e i vostri successi.

36
Invidia, meschinità, competizione, mancanza di generosità, mania di persecuzione, rancore e avarizia fanno vivere poco e male. L’attività frenetica permette spesso di accumulare denaro ma fa fare una brutta vita. State lontano dai giochi d’azzardo, dalle corse e dai giochi di carte legati al denaro. Siate onesti, non mentite e cercate sempre la verità. Fate scelte chiare, audaci e univoche, senza tradire i vostri ideali.

37
Vivete in armonia con l’ambiente che vi circonda. Amate le altre persone e la natura: gli altri animali, le piante, l’aria, l’acqua, la terra. Evitate tutte le attività aggressive, coltivate un atteggiamento benevolo e amichevole, tollerate le opinioni altrui. Coltivate la pazienza, l’equilibrio, il sangue freddo, la calma e la tolleranza. Evitate le cattive compagnie, le letture malsane, le influenze nocive.

38
Vivete il più possibile in un ambiente sano. Evitate le grandi metropoli a causa del forte rumore, dello smog, della confusione, dell’inquinamento luminoso, dei quartieri dormitorio... Evitate di restare a lungo in ambienti chiusi e male illuminati, specialmente con persone che fumano (il fumo passivo è più dannoso di quello diretto in quanto non privato della nicotina che i fumatori trattengono con il filtro della sigaretta). Vivete lontano dagli elettrodotti di grande potenza (380 KV), dalle cabine di trasformazione elettrica, dalle linee elettriche posate sulle facciate delle case, dai ripetitori radiotelevisivi, dai terminali video (almeno alla distanza di un braccio) e da ogni fonte d’inquinamento elettromagnetico (sistemi ricetrasmittenti dei telefonini, sistemi radar, forni elettrici a resistenze, lavatrici - specialmente durante il riscaldamento dell’acqua - ed elettrodomestici in generale). Non usate il forno a microonde, non dormite con un apparecchio elettrico in prossimità della testa, evitate la permanenza prolungata sotto il casco del parrucchiere, evitate le apparecchiature elettromedicali (pace-maker = possibili rischi di leucemie e tumori), staccate la spina della termocoperta prima di andare a letto, limitate l’utilizzo del phon.

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Fonte: www.vegetarian.it


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Un grazie particolare sentiamo di doverlo a prof. Renè Andreani per la sua opera di disinteressata divulgazione sull'argomento.

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