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La Stampa Italiana - CIAK n. 7 luglio 2003

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L'irresistibile ascesa di Bloom, di kolossal in kolossal

Il prode Orlando

di Claudio Masenza

E' diventato famoso nei panni immortali dell'elfo Legolas in 'Il Signore degli Anelli'. E non ha piu' smesso: pirata al fianco di Depp in 'La Maledizione della Prima Luna' e mitologico Paride sul set di 'Troy', con Brad Pitt, dove Ciak l'ha incontrato

Una questione di dare e avere. Per il ventiseienne Orlando Bloom e' questo il piccolo segreto della serenita'.

<<Non mi sono ancora abituato al successo. Tutta questa attenzione a volte e' soffocante>>, confessa <<ma vivo il sogno di ogni attore: lavorare e poter scegliere quali film fare. Bisognera' pure pagare qualcosa, no? Cerco di ricambiare l'entusiasmo dei fan sforzandomi di rispndere personalmente a qualche lettera. Ma gia' solo quelle che riescono a raggiungermi sono interi sacchi. E un'impresa praticamente impossibile>>.

Anche perche' il tempo libero di Orlando - il nome e' un omaggio al romanzo di Virginia Woolf - e' poco. Terminato 'La Maledizione della Prima Luna' di Gore Verbinski, curiosamente ispirato ad una delle attrazioni dei parchi Disneyland, ha girato la sua prima commedia, 'The Calcium Kid' di Alex De Rakoff, ed e' velocemente approdato a 'Troy' di Wolfgang Petersen, dove e' Paride, il principe che per amore di Elena causo' la distruzione di Troia. Sotto i suoi occhi, Brad Pitt ed Eric Bana si fronteggeranno nei ruoli di Achille ed Ettore. 
<<Non conoscevo bene la storia ma ho comprato l'Iliade in CD. Mi e' piu' facile concentrarmi ascoltando. 'In La Maledizione della Prima' Luna sono un fabbro che lotta accanto a Johnny Depp per salvare la sua amata da un'armata di pirati "non morti". In 'The Calcium Kid', un lattaio che si ritrova ad affrontare il campione mondiale di boxe. La complessita' di Paride rappresenta un vero cambiamento di rotta. Puo' essere considerato un antieroe, un egoista. La difficolta' maggiore e' far si' che il pubblico non lo disprezzi. Di fronte alla rovina della sua citta', alla morte del fratello Ettore, e' costretto a crescere e questa e' la parte che mi interessa di piu'. Ma all'inizio e' un vanitoso dedito solo all'amore. Quando gli altri combattono, lui seduce. Un amante piu' che un soldato>>.

Si puo' riconoscere in lui?

No, io sceglierei di combattere.

Si ritiene un uomo fortunato?

Nel lavoro certamente. Non necessariamente nella vita. Ma ho cercato di aiutare la fortuna. A 16 anni mi sono trasferito da Canterbury a Londra per studiare recitazione e per essere piu' vicino al mondo dello spettacolo. Da bambino avevo una predisposizione agli incidenti e mi sono rotto le ossa diverse volte. Ma la fortuna e' che sono ancora qui. A 21 anni mi sono fratturato la schiena e sono rimasto bloccato a lungo. Eppure ero in piedi per allenarmi ad affrontare il Signore degli Anelli: Legolas e' un personaggio fisicamente impegnativo e per questi grossi film devi avere molta energia. Anche nel caso di Troy ho avuto fortuna: avevo appena finito di lavorare ed ho incontrato Petersen. Ero nel posto giusto al momento giusto.

Lei dice di non dare importanza al denaro...

Non e' piu' tanto vero. Con il successo la vita diventa piu' costosa. Improvvisamente sei circondato da persone che ti aiutano nel lavoro, che proteggono la tua privacy e che devi pagare. Ma non sono motivato dal denaro. Non accetterei mai un lavoro solo perche' mi offrono molti soldi. Mi considero quasi un moderno hippy: il "pop" non mi interessa. Non seguo le mode, anche se mi piacciono i bei vestiti. Le riviste le sfoglio solo in aereo. Cerco invece di vedere tutti i film, anche quelli brutti. Per me ogni film e' un piccolo miracolo. Guardo spesso anche quelli vecchi. Uno dei miei preferiti e' Lo Spaccone, che mi ha fatto scoprire Paul Newman. Dopo ho visto tutto quello che ha fatto. Quei film si basano sulla recitazione e su personaggi in grado di esaltare la capacita' degli attori. Oggi si investono molti piu' soldi. Girare un film significa spesso azionare una macchina lenta e complicata. Si perde in parte la "fluidita'" del lavoro. Fare 'The Calcium Kid' e' stato gratificante perche' il budget era modesto ma c'era spazio per la creativita' e si procedeva velocemente.

C'e' un legame fra talento e successo?

Non sempre. Gli attori di successo che apprezzo hanno molto talento ma ne conosco altri piuttosto sconosciuti che sono davvero fantastici.

pagina creata il 17/07/2003