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La Stampa Italiana - CIAK n. 8, agosto 2003
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Guida esclusiva ai 100 film della nuova stagione - Arrivano i pirati

La maledizione della prima Luna

I corsari di nuovo all’arrembaggio del grande schermo, tra film epici, storici, cartoon e rivisitazioni critiche

 

Il primo ad affrontare le avventure marinaresche è Johnny Depp, bucaniere guascone nel film di Gore Verbinski ispirato a un'attrazione di Disneyland. Con Orlando Bloom e l'emergente Keira Knightley. A Natale toccherà al capitano Russell Crowe nella nuova pellicola di Peter Weir.

A sorpresa, anche l'appartato Ermanno Olmi navigherà sui mari della Cina agli inizi dell'Ottocento: il suo Cantando dietro i paraventi racconta la storia di alcune donne che si trasformano in corsare. Non mancherà il disegno animato con Sinbad realizzato dalla DreamWorks con la tecnica del "tradigital", a metà tra artigianato e computer

di Giulia D'Agnolo Vallan

 

UN BEL GIORNO JOHNNY DEPP si è presentato, con un'intera bocca di denti d'oro, per assumere le sembianze del pirata Jack Sparrow e agli executive della Disney è quasi venuto un infarto. «In effetti», racconta ridendo Il produttore Jerry Bruckheimer «il suo sorriso era... accecante. Ho dovuto convincerlo che era più importante che il pubblico si ricordasse del personaggio che delle sue gengive».

Oltre un anno e mezzo dopo, e parecchi molari dorati in meno di allora, arriva in sala il frutto dell'anomala collaborazione tra lo studio di Topolino, il produttore di Armageddon e Pearl Harbor; e un attore ricco di idiosincrasie e attento a sfumature e dettagli, che è sempre stato alla larga dal cinema d'azione hollywoodiano. Tratto dall'omonima attrazione di Disneyland (un imperdibile tour nel mondo allegramente dissoluto dei pirati, a base di saccheggi, incendi e festini al rum), Pirates or the Caribbean sulla carta era una scommessa a doppio taglio.

Da un lato c'era la garanzia di un punto di partenza molto conosciuto, dall'altro l'idea di recuperare e attualizzare non solo la tradizione del cinema d'avventura disneyano (gli adattamenti di Verne o Stevenson) ma anche lo stesso genere "piratesco", la cui ultima manifestazione hollywoodiana risale al catastrofico Corsari. Ed è qui che entra in scena Jeny Bruckheimer. «Non ho idea di cosa vuole il pubblico» ci ha detto il produttore a Los Angeles. «Mi baso esclusivamente su quello che vorrei vedere io. E, quando la Disney mi ha mandato il copione, così com'era, quel film non volevo vederlo. L'ho quindi passato agli sceneggiatori di Shrek, e a loro è venuta un 'Idea che mi è piaciuta subito, e cioè quella di introdurre l'elemento sovrannaturale.

Pirati maledetti e Johnny Depp: quella era una combinazione per cui avrei pagato un biglietto. Trovandomi alla prese con una produzione Disney non volevo che i ragazzini pensassero che si trattava di un film per la loro sorellina». Considerando che il modello a cui Johnny Depp si è ispirato per il suo Jack Sparrow è il chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards (che l'attore riprende nel make-up, nei movimenti e persi- no nell'accento inglese), La male- dizione della prima luna non corre certo quel rischio.

Su uno sfondo che mischia riferimenti visivi all'attrazione del luna park, classici del cinema piratesco e un po' di horror in stile Ray Harryausen, la storia del film include un fabbro dalle origini misteriose (Orlando Bloom), la vivace figlia del governatore di cui è innamorato (l'attrice inglese Keira Knightley, già in Sognando Beckham), il capitano della guarnigione a cui è stata promessa (Jack Davenport) e un misterioso medaglione azteco in cui si cela il segreto della maledizione che ha trasformato in scheletri (li si vede alla luce della luna) i pirati del capitano Barbossa (Geoffrey Rush), e in una nave fantasma la loro goletta Black Pearl.

Ma, soprattutto, il film è Jack Sparrow ( Johnny Depp), pirata "fritto" dal sole, una canaglia a suo modo idealista, ex capitano della Black Pearl, abbandonato da Barbossa su un atollo deserto. Da allora Sparrow lo insegue senza sosta per riprendersi la nave.

"C'è sempre qualcosa di ribelle e rivoluzionario quando si parla di pirateria» ha dichiarato il regista Gore Verbinski (The Mexican, The Ring, «i pirati appartengono a un'era di oppressione, in cui uno veniva impiccato per aver rubato un pezzo di pane. Non c'era niente da perdere. Per me, questo è un film sull'importanza di spezzare le regole; in quel senso, tutti i personaggi ottengono ciò che vogliono attraverso "atti di pirateria"».

«Chi non ha mai desiderato essere un pirata? » si domanda Orlando Bloom fresco dal set del terzo capitolo di Il Signore degli Anelli. «È il sogno di qualsiasi ragazzino». E anche Keira Knightley (che ha interpretato personalmente quasi tutte le sequenze d'azione) garantisce che, da bambina, ai pirati ha giocato anche lei. Verbinski si dice appassionato del genere e cita Michael Curtiz e Errol Flynn (Capitan Blood e Lo sparviero del mare), Il corsaro dell'isola verde di Siodmak con Burt Lancaster e Il pirata nero con Douglas Fairbanks.

Ma nel suo film lascia l'esuberanza romantica che animava quei titoli, i loro duelli, le storie d'amore a Orlando Bloom, Keira Knightely, Jonathan Price (il governatore), virando invece in direzione più dark il lato strettamente piratesco. Sia Depp che Rush (che hanno un lungo duello nella grotta del tesoro) sembrano infatti più vicini all'irriducibile Long John Silver de L'isola del tesoro e alla deliziosa ferocia di Charles Laughton in Capitan Kidd (il suo pirata si faceva insegnare le maniere dei lord, compiva crimini per conto della Corona Britannica che poi derubava a sua volta) che alle più benevole incarnazioni di Flynn, Tyrone Power o Douglas Fairbanks. ll risultato del restyling di La maledizione della prima Luna, ad opera di un produttore noto per il suo cinema patinato, monumentale e high tech, potrebbe essere la chiave per un rilancio del cinema d'avventura Disney. L'anno scorso Il Conte di Montecristo non aveva granché funzionato. Intanto è previsto l'adattamento di un'altra attrazione di Disneyland, The Haunted Mansion.

pagina creata 30/09/2003