Questo vulcano, uno dei più
attivi del nostro pianeta e il più grande d'Europa, costituisce la
principale attrazione della Sicilia. Di facile accesso partendo da Catania
e da Taormina, potrete farne il giro, sia in treno, sia in macchina, o
meglio, imboccando le strade che ne solcano i fianchi e che permettono poi
di effettuare l'ascensione fino alla vetta. Molto prima dell'arrivo dei
Greci. i Siculi onoravano già Adranos "Maestro delle viscere
tumultuose della terra" (il cui culto era soprattutto localizzato ad
Adrano). I Greci, colpiti dalla violenza dei fenomeni vulcanici, fecero
dell'Etna la dimora dei giganti Tifone e Encedade. La loro mitologia fa
spesso allusione al vulcano, soggiorno dei ciclopi e di Vulcano che aveva
la su a d~ catastrofi poiché si contano più dii 35 eruzioni disastrose f
fucina nel cratere. La storia dell'Etna non è che un succedergli)
dall'antichità. La più antica fra le conosciute, è quella del 47 a.c.,
descritta da Pindaro e da Eschilo nel suo "Prometeo cantenato".
Quella del 396 a.c. impedi alla flotta cartaginese di costeggiare la riva
tra Naxos
e Catania. Durante il medioevo, si registrarono tutta una serie
di eruzioni tra cui quella del 1381 che distrusse interamente Catania. La
più tragica descrittadal fisico Borelli, ebbe luogo nell 669 e provocò
la formazione dei Monti Rossi: il vulcano si squarciò dal cratere fino a
Nicolosi, versando un fiume di lava che si spinse fino ad 1 km. nel mare,
distruggendo tutto al suo passaggio e uccidendo 20.000 persone. Quello
dell 693 fece 60.000 vittime. Il XVIII secolo conobbe 16 eruzioni e il XIX
secolo 19. Dall'inizio di questo secolo, l'attività non si è
affievolita. Il 27 Maggio 1911, la lava arrivò vicino al fiume Alcantara.
Nella notte del 24 Giugno 1917, si osservò un fenomeno unico: dal cratere
sgorgava una fontana di lava di circa 800 m. di altezza, e, in pochi
minuti, vomitò più di tre milioni di m3 di lava. Nel Maggio
dell 923, il vulcano si apri per circa 3 km. tra i 2.000 e i 2.500 m. di
altitudine. Il 2 Novembre 1928, da una profonda apertura sgorgarono due
cascate di fuoco che distrussero la città di Mascali, e che costituisce
l'eruzione più micidiale di questo secolo. Nell 950-1951 si registrò
l'eruzione più lunga. Nel cratere centrale si formarono tre coni
esplosivi il più alto dei quali raggiunse i 3.326 m., altezza attuale del
vulcano. Durante questa eruzione si è valutata in ottocento milioni di m3
la quantità di lava emessa. Quella dell 971 distrusse il secondo
troncone della teleferica e l'osservatorio vulcanologico. L'attività del
vulcano prosegue ogni giorno sotto i nostri occhi. L'immensa Piana di
Catania era occupata, un tempo, da un golfo e sono state delle eruzioni
sottomarine che hanno provocato l'apparizione dell'Etna. Esso occupa una
superficie di 1570 km2 e il suo perimetro è dii 65 km. La sua
altezza varia secondo le attività eruttive. Essa era di 3.274 m. nell
900, di 3.269 m. dell 942 e di 3.326 m. nell 950. Sui fianchi dell'Etna si
distinguono tre zone disposte a ripiani: coltivata, boscosa e desertica.
Nella zona coltivata, particolarmente fertile, si trovano vigneti, che
producono un vino rinomato, e numerosi alberi di frutta: aranci, limoni e
mandarini, che crescono fino a 1.200 m. di altezza; si trovano anche peri
e ciliegi fino a 1.500 m. La zona boscosa è coperta da castagni, da faggi
e betulle. La zona desertica, che inizia a 2.000 m. presenta un aspetto
insolito con i suoi immensi campi di lava e le sue colate di scorie da
crateri secondari. Non tutta la vegetazione, tuttavia è assente poiché
si trovano piante erbacee fino a 3.000 m.
IL GIRO
DELL'ETNA IN MACCHINA
Circuito di 140km. dalla
strada statale n. 114 da Catania a Fiumefreddo, poi la n. 120 fino a
Randazzo, la n. 284 da Randazzo ad Adrano e la n. 121 per ritornare a
Catania. Da Catania a Fiumefreddo, seguite la litoranea. A Fiumefreddo
imboccate a sinistra la n. 120 che sale sinuosamente offrendo belle vedute
sulla costa. A 44 km. Piedimonte Etneo
(348 m.) punto di partenza per l'escursione sui Monti Arsi (880 m.). Al
km. 50, Linguaglossa (550 m.),
centro dell'industria del legno, punto di partenza per le escursioni e
ascensioni del vulcano. Le ascensioni verso il cratere, dal versante nord
hanno luogo da giugno a ottobre e sono organizzate dalla società STAR
(ff. 643180), Via Roma, 334. Vi consigliamo vivamente di prendere dalla
strada molto pittoresca di Mareneve che conduce alla pineta di
Linguaglossa (17 km.) e allo Chalet delle Ginestre, (1.425 m. di altezza,
ristorante). Dopo lo chaiet, una strada permette di arrivare in 7 km. al
Rifugio Pouchoz a 1.800 m. di altezza (scuola italiana di ski, bar). Se
avrete seguito questa variante, potrete raggiungere direttamente Randazzo,
senza ritornare a Linguaglossa, da una nuova strada sulla sinistra,
recentemente aperta e che non figura ancora sulle carte. Da Linguagiossa a
Randazzo, 20 km. dalla statale n. 120.
Randazzo
(13.000 abitanti), situata a 754 m. di altezza, sui versante
settentrionale deli'Etna ha perduto molto del suo carattere durante
l'ultima guerra. Un'ora è sufficiente per visitare le tre chiese che sono
sfuggite ai bombardamenti dell 943. Motel Agip (15 c.; di 3. categ.; ff.
921126). Arrivando per Via Regina Margherita troverete, suIla,destra, Via
Umberto che attraversa tutta la città e conduce alla chiesa di S. Maria.
Questo edificio, costruito tra il 1217 e il 1239 nello stile normanno, e
stato sfigurato nel XIX secolo da una ricostruzione parziale (facciata e
campanile). Bisogna farne il giro per scoprirne la parte posteriore e le
maestose absidi in pietra di lava. Restano ancora, sui fianchi, i portali
del XV secolo. L'interno a tre navate sostenute dalle colonne monolitiche
di pietra di lava con capitelli, ospita alcune opere: Fonte battesimale in
marmo della scuola del Gagini; nella terza cappella di destra bellissima
Crocifissione del XVII secolo (scuola di Messina) e a sinistra, sopra la
porta laterale un affresco del XII secolo raffigurante la Vergine. Le
altre pitture sono firmate da Velasquez, ma si tratta di un omonimo del
celebre pittore spagnolo, Giuseppe Velasquez (1750-1827), originario di
Palermo. La sacrestia contiene begli armadi in noce scolpiti, dei secoli
XVII e XVIII. Seguendo Via Duca degll Abruzzi, si arriva alla Chiesa di S.
Nicolò, dovuto ai Gagini. Davanti al sagrato, statua detta di Randazzo
vecchia (1757). Nella stessa strada, al n. 57, subito sulla vostra destra,
facciata del Palazzo Finocchiaro (1509) disti-le gotico-rinascimentale.
Proseguite per questa strada che giunge in Via Umberto e sbocca nei pressi
della Chiesa di S. Martino del XIII e XIV secolo (restaurata nell 966).
Essa ha tuttavia conservato il suo bel campanile merlato del XIII secolo,
costruito in lava e in calcare bianco. Nell'interno, sulla destra, fonte
battesimale, di forma ottagonale in marmo rosso, sostenuto da otto colonne
scolpite da A. Riccio da Messina (1447). Nell'ultima cappella di destra,
bella statua della Vergine col Bambino di Gagini e, nell'abside di
sinistra, grande tabernacolo gotico in marmo molto elaborato. La chiesa
conserva anche un tesoro. Da Randazzo potrete fare una escursione
nell'interno dell'isola recandovi a Nicosia,
a 81 km. per la statale n. 120 molto accidentata. AI km. 13: a destra a
1,6km., ex-abbazia benedettina di S. Maria di
Maniace, fondata nell 174 da
Margherita, madre di Guglielmo Il, oggi sontuosa dimora privata. Per
visitana, rivolgersi al custode. Nella chiesa, soffitto in legno
dell'epoca normanna. km. 49: Troina
(1120 m. di altezza), località pittoresca. La Chiesa Madre di origine
normanna è stata trasformata nel XVIII secolo e conserva nel tesoro un
anello che sarebbe stato donato dal Conte Ruggero. A fianco, si erge una
~rre normanna, completata nel XVI secolo con arcate e finestre ogivali.
Km. 61: Cerami (970 m.), dominata dalle rovine di un castello. La strada
scende verso la Serra di Falco. AI km. 81: Nicosia. Uscendo da Randazzo,
lasciate a destra la statale n. 120, per seguire a sinistra la SS 284, che
attraversa una regione boscosa e sale verso un bellissimo paesaggio
vulcanico, fino a 1.040 m. Splendida discesa verso Maletto (959 m.). Al
km. 87: Bronte, centro
agricolo di 20.000 abitanti, conosciuto per la sua produzione di pistacchi
e pittorescamente disposto a ripiani a 793 m. di altitudine. La città fu
devastata a più riprese da colate di lava. Al km. 104: Adrano.
Centro agricolo di 32.000 abitanti, situato su un altopiano fertile,
sull'area del celebre santuario del Dio Adranos dove si allevavano mute di
cani. Dionigi il vecchio scelse questo luogo per stabilirvi una colonia
militare incaricata di sorvegliare i paesi siculi. Gli scavi intrapresi
nella regione hanno permesso di riportare alla luce numerosi oggetti tra
cui una statuetta di bronzo esposta al museo di Siracusa, raffigurante un
efebo che offre del vino. Feste: Volata dell'angelo il 3 agosto. Nel corso
di questa cerimonia si fa volare un bambino travestito da angelo sulla
tomba del santo patrono. Diavolata di Pasqua, rappresentazione sacra che
si svolge il giorno di Pasqua sulla Piazza Umberto I e che rappresenta la
Redenzione dell'Umanità. L'arcangelo Michele, simbolo solare, libera un
angelo incatenato, cioé l'Umanità. La Morte si sottomette a lui
spezzando il suo arco. Questa "diavoleria di Pasqua" deriva
dagli antichi riti propiziatori in onore di Adonis. La visita inizia in
Via Roma, lungo il Giardino pubblico della Vittoria. Sulla destra, si erge
l'ex monastero di S. Lucia, fondato nell 158 da Adelasia, nipote del Conte
Ruggero. La sua facciata monumentale rifatta nell 596, è interrotta da
una chiesa sormontata da due campanili a cupole quadrangolari. L'interno
ovale è coperto da una vera vegetazione di stucchi color celeste e
dorati. Dall'alto del coro scende un sapiente drappeggio di velluti e di
seta ricamata d'oro. Le casse d'organo sono di stile rococò. Non
rappresenta più una cappella di convento, ma una vera sala da ballo dove
le religiose assistevano alle funzioni dalle loro logge chiuse da un
recinto di legno e di metallo, lavorato come un merletto. Un po' più
lontano, sulla Piazza Umberto I si innalza il Castello normanno costruito
nel XI secolo sotto il regno di Ruggero I, rimaneggiato nel XIV secolo e
recentemente restaurato. Questa massiccia costruzione è circondata da un
bastione con torrette agli angoli. Essa accoglie il museo archeologico
(aperto dalle 9.00 alle 16.00; chiuso il Iunedì) che raduna un importante
materiale preistorico, scoperto nella regione. A sinistra del castello si
trova la Chiesa Madre, chiesa normanna più volte rimaneggiata e
attualmente sfigurata da una orribile facciata moderna incompleta. Uscendo
dalla chiesa, imboccate a destra Via Buglio che conduce ai resti della
cinta dell'antica città greca (IV secolo a.c.). Uscendo da Adrano,
imboccate la statale n. 121 in direzione di Paternò, ma si potrebbe anche
raggiungere questa città effettuando un giro più largo per visitare
Centuripe a 18 km. Strada da
Adrano ad Enna, 70 km. dalla statale n. 121. Questa strada passa da
Regalbuto, Agira, Leonforte e permette di visitare anche Centuripe. AI km.
10: strada a sinistra di 8 km. per Centuripe. È una antica cittadina sicula,
situata su una collina a 730 m. di distanza tra le vallate del Simeto e
del Dittaino, da dove si gode di uno splendido panorama sull'Etna. Essa
acquistò soprattutto importanza durante il periodo greco-romano ma fu
distrutta da Federico Il e ricostruita nel XVI secolo. Il Municipio
racchiude un piccolo museo, in corso di sistemazione
(aperto al mattino nelle ore d'ufficio), contenente oggetti trovati nel
corso degli scavi. Interessanti sono i vasi a rilievo con decorazione
"a tempera". Da Via Umberto I e da Viale Corradino, si perviene
ai resti di un mausoleo romano, di epoca imperiale, detto Castello
Corradino, da dove si gode di una magnifica veduta sulla Piana di Catania
e suIl'Etna. Si possono anche vedere resti di case romane, nel vallone
Difesa e nella contrada Panneria, oltre ai resti di un edificio termale
nel vallone dei Bagni. Da Centuripe,
è possibile raggiungere la statale n. 192 e l'autostrada Catania-Palermo
a Catenanuova, 13 km. Ritornate sulla statale n. 121 e proseguite in
direzione di Regalbuto (km. 23), grosso paese a 525 m. di altitudine e a 5
km. dal lago artificiale di Pozzillo, creato sul Salso per alimentare una
centrale elettrica. AI km. 37: Agira (670 m. di altitudine), città dii
5.000 abitanti, situata sulle pendici di una collina e dominata da un
castello medievale. L'antica città sicana d'Agyron, colonia greca dal 339
a.c., ha avuto l'onore di vedere nascere Diodoro Siculo, il primo storico
che abbia tentato di scrivere una storia universale, nel I secolo a.c. La
Chiesa di 5. Salvatore, in Piazza Roma, con la facciata del XVI secolo e
un campanile parzialmente gotico, racchiude un inestimabile tesoro
composto da paramenti sacri e da pergamene del XII secolo. Nella Chiesa di
5. Antonio, in Piazza Garibaldi, statua di 5. Silvestro (XVI secolo) e,
nel tesoro, pitture su marmo raffigurante l'Adorazione dei Magi. Nelle
vicinanze, nella Chiesa di Santa Maria del Gesù, Crocifisso dipinto da
Fra Umile da Petralia (1580-1639). AI km. 44: Nissoria. Al km. 50: Leonforte,
cittadina fondata all'inizio del XVII secolo dal Principe Branciforte e
conosciuta soprattutto per la sua grande fontana (Granfonte) ad arcate,
sormontata da un frontone, con 24 zampilli che versano I'acqu~a in una
bella vasca. AI km. 70: Enna. Uscendo da Enna, imboccate la strada statale
n. 121 che contorna Biancavilla fondata nel 1480 da famiglie albanesi.
Nella Chiesa Madre sono conservate la Madonna dell'Elemosina e una
statuetta-reliquario di 5. Zenone, portate dai primi abitanti. La strada
attraversa in seguito belle distese di aranceti e passa per S.
Maria di Licodia, il cui nome proviene dall'antica abbazia
benedettina, attuale sede del municipio. La Chiesa di 5. Maria ha
conservato il suo campanile, tardo medioevo, in pietra di lava. km. 120: Paternò.
Hotel Sicilia (24 c.; di 3. categ.; ff. 841700). Città di 40.000
abitanti, a 279 m. di altitudine, sopra la vallata del Sineto e dominata
da una roccia sulla quale si erge un castello d'origine normanna. Vi si
accede salendo per Via Matrice. In cima si trova la Chiesa Madre (5. Maria
dell'Alto); a sinistra, altre due chiese in rovina con le rovine dei
conventi; a destra, il castello, costruito da Ruggero il Normanno nel
1073, trasformato nel XVI secolo e restaurato nel 1958. Bellissimo
panorama sull'Etna. La strada attraversa in seguito la linea ferrata
dell'Etna e una colata di lava del 1669. km. 132: Misterbianco
città dii 5.000 abitanti, che sorge su due colline, dominata da alcune
chiese. Km. 140: Catania.
IL GIRO
DELL'ETNA IN TRENO
Per le prenotazioni,
rivolgetevi alla stazione di Catania o alle agenzie di viaggio. Questa
escursione permette di girare intorno all'Etna in treno partendo da Giarre
Riposto. Percorso di 114 km. in 4 ore circa. Da Catania potrete arrivare
alla stazione di Giarre Riposto sia con treni diretti (35 mn.), sia in
autobus. La Ferrovia Circumetnea, passa per Linguaglossa, Randazzo,
Maletto, Bronte e Paternò, attraversando zone di vegetazione
lussureggiante che si alternano con paesaggi brulli, invase da colate di
lava. Avrete costantemente una bella veduta dell'Etna.
LE
STRADE DELL'ETNA
Una eccellente rete stradale
permette di percorrere il fianco est delI'Etna. Vi diamo due itinerari
partendo da Catania. Da Catania a Linguaglossa per Zafferana
Etnea,
strada di 44 km. Uscite da Catania da Via Etnea e da Piazza Gioeni,
svoltate a sinistra per raggiungere Barriera del Bosco, poi a destra per S. Agata Li
Battiati. Attraversate il paese e svoltate a destra in
direzione di Viagrande. La strada di sinistra conduce a Trecastagni (586
m. di altitudine); al bivio di una strada per Acireale e Nicolosi. La
strada passa ai piedi dei crateri secondari dell'Etna e attraversa FIeri,
Malpasso e Sarro prima di arrivare a Zafferana Etnea (al km. 23,
595 m. di altitudine). Luogo di villeggiatura sulle pendici del vulcano e
centro di escursioni. Da Zafferana, avete la possibilità di arrivare al
Rifugio Sapienza, a 1881 m. di altezza, per mezzo di una strada di 22 km.
Escursione molto raccomandata, che permette di raggiungere Catania
passando da Nicolosi. Se continuate in direzione di Linguaglossa, la
strada attraversa la vallata del Bove, da dove si possono andare a vedere,
con una guida, le fantastiche muraglie di lava e di tufo che raggiungono
talvolta circa 1.000 m. di altezza. Al km. 28: Milo, da dove si scorgono
le colate di lava dell'eruzione dell 950 che si sono arrestate a soli 300
m. dal centro abitato. Km. 30: Fornazzo (840 m. di altitudine) centro di
escursioni da dove una strada, sulla sinistra, permette di salire al
Rifugio Citem a 1.741 m. (piste di sci) e di raggiungere Linguaglossa a 30
km. Una strada più breve (14 km.) scende da Fornazzo verso Linguaglossa.
DA
CATANIA AL RIFUGIO SAPIENZA, PER NICOLOSI
Uscite da Catania per Via
Etnea e Piazza Gioeni, svoltate a sinistra, per arrivare a Barriera del
Bosco, dove girerete di nuovo a sinistra, passando tra due obelischi. Km.
8: Gravina di Catania. Km. 10: Mascalucia, paesetto di 3.000 abitanti
rinomato per il suo vino. Km. 11: sulla sinistra, convento di S. Maria
delle Grazie. Km. 13: Massannunziata (547 m. di altezza); la strada
attraversa una zona di antica attività vulcanica. Km. 16: Nicolosi (698
m. di altitudine), grosso paese e centro di escursioni. Da Nicolosi,
potrete effettuare un'escursione ai Monti Rossi, a 948 m., in un'ora e
mezzo circa, andata e ritorno. Vi vedrete uno dei più grandi crateri
secondari dell'Etna, con un perimetro di 3 km. Uscendo da Nicolosi, la
strada passa ai piedi dei Monti Rossi, poi fra i Monti 5. Leo (1.021 m.),
a sinistra, e i MontiAlbano (1.241 m.), a destra. Essa fiancheggia il
bosco della Fernandina e arriva in prossimità del cratere del Monte Manfrè
(1.460 m.). Al km. 32,4, deviazione a sinistra per Serra La nave (1.715
m.); piste di sci, pinete. Hotel Grande Albergo Etna (39 c.; tf. 911500).
Km. 34: Casa Cantoniera (1.882 m.) da dove si gode di una splendida veduta
su tutta la costa. Ristorante Corsaro. Un po' più in alto, a sinistra,
Rifugio Sapienza. Parcheggio. Stazione di partenza della funivia a 1.915
m.
L'ASCENSIONE
ALLA VETTA DELL'ETNA
È una
delle escursioni più antiche del mondo, già rinomata nell'antichità
poiché "l'imperatore Adriano salì sulla vetta dell'Etna per vedere
da li' il sole levarsi con i diversi colori dell'arcobaleno" (Storia
Augustea, Vita di Adriano). L'ascensione non presenta difficoltà e può
essere praticamente effettuata da tutti da Luglio a ottobre. Durante
l'inverno è talvolta faticosa. Ma quale che sia la stagione, sono
necessarie sempre alcune precauzioni. In vetta soffiano spesso venti
violenti, che vengono principalmente da Qvest. La temperatura scende
talvolta sotto lo zero durante le notti estive. È dunque
necessario provvedere ad un equipaggiamento adatto: abiti caldi, buone
scarpe da marcia in mancanza delle scarpe da montagna, occhiali per
proteggersi dal sole e dalle ceneri vulcaniche. Tra Catania e la vetta, si
registra generalmente una differenza di temperatura di 20 C. La neve
comincia a cadere in novembre e continua fino in primavera. Comunque, una
guida è indispensabile. Rivolgetevi al CAI (in Via Musumeci, 122 a
Catania o direttamente al Rifugio Sapienza; tf. 911062). Una guida non può
accompagnare più di quattro persone per volta, durante l'estate, e tre
durante l'inverno. Escursioni notturne in jeep sono organizzate dal
Rifugio Saperza (partenza verso le due del mattino). Sono le più
interessanti poiché permettono di assistere allo spettacolo del
"sorgere del sole". Partendo dal Rifugio Sapienza (1.881 m.)
salite con lateleferica (partenza ogni 10 mn. circa) al Piccolo Rifugio
(2.507). Da li', veicoli cingolati possono portarvi fino al Rifugio Torre
del Filosofo (attualmente in ricostruzione), cosi' chiamato perché la
tradizione vuole che Empedocle abbia abitato nei pressi per osservare da
vicino i fenomeni vulcanici. D'altronde egli si sarebbe ucciso gettandosi
nel cratere.
Catania |
Etna
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