Uscite da Palermo per Via
Libertà e l'autostrada. La strada, che costeggia il mare, conduce a Sferracavallo,
piccolo villaggio di pescatori e stazione balneare. Sulla destra, si vede
Isola delle Femmine, paesetto di pescatori, di fronte all'isoletta dallo
stesso nome, sormontata da antiche fortificazioni. La spiaggia si estende
per circa 6 Km. A sinistra, una stradetta sale in 3 Km. a Carini,
cittadina di 15.000 abitanti, sul pendio di una collina da dove si gode di
un bel panorama sulla pianura e
sul golfo. lì castello medievale con
feritoie e torrioni, che domina la città, contiene in una cappella, al
pianterreno, una statua della Madonna, opera di Mancino (1500). Carini
possiede anche alcune belle chiese barocche con pitture e stucchi di
valore. Si possono visitare nelle vicinanze numerose grotte scavate nel
calcare, di cui alcune, come quelle di Maccagnone, hanno permesso di
ritrovare tracce del paleolitico. La strada passa poi vicino all'aeroporto
di Punta Raisi. Al Km. 43 lasciate, a sinistra, la strada statale n. 113,
che congiunge a Partinico (6 Km.) la strada di Palermo con Trapani da
Segesta. Al Km. 59, Alcamo Marina.
Castellammare del Golfo (Km.
65). Questa cittadina di 13.800 abitanti, adagiata sul fondo del golfo
omonimo, può costituire una tappa per la visita di Segesta.
I
DINTORNI DI CASTELLAMMARE
A 8 Km. a sud, Terme Segestane,
da dove sgorga un'acqua utilizzata per alcune forme di reumatismi e di
nevralgie. Stagione da Maggio a
Novembre. 8 Km. più lontano, Tempio e
Teafro antico di Segesta. Scopello è
a 9 Km., sulla strada di 5. Vito Lo Capo. Imboccate la strada per Trapani
(n. 187) e, dopo 4,8 Km., girate a destra costeggiando il mare per una
strada carrozzabile ma non asfaltata che conduce in questo piccolo
villaggio di pescatori da dove si gode un panorama bellissimo. Possibilità
di fare il bagno a Tonnara di Scopello, sotto il villaggio, in un
paesaggio dominato da una vecchia torre rotonda, in mezzo a rocce che
sorgono dall'acqua limpida. Un villaggio turistico è in costruzione nelle
vicinanze. Da Castellammare a Trapani, 39 Km. per una strada molto bella
(n. 187). Al Km. 30, all'uscita di Valderice, vi consigliamo di prendere
la strada che sale a Erice (7,4 Km.) e di effettuare anche la visita di
questa cittadina, probabilmente la più pittoresca della Sicilia, prima di
arrivare a Trapani.
ERICE
Erice, l'antica Eryx le cui
origini si perdono nella mitologia, èstata costruita su una enorme roccia
(751 m.) che domina tutta la parte occidentale dell'isola. Questa
posizione strategica ha contribuito, sin dall'epoca neolitica, alla fama
di questo posto le cui fortificazioni,
attribuite ai Ciclopi e a Dedalo,
circondavano un Santuario dedicato a Venere Erycina, Dea della Fecondità.
Secondo la leggenda, Dedalo avrebbe fatto dono a questa divinità di un
favo d'oro così ben imitato da ingannare anche le api. In primavera v'era
l'usanza di lanciare delle colombe che ritornavano dall'Africa dopo nove
giorni, scortando una colomba rossa, simbolo della fecondità. Erice, la
cui sorte fu per molto tempo legata a quella di Cartagine, sub l'influenza
greca fin dal V secolo a.c. Durante la prima guerra punica, i cartaginesi
trasferirono una gran parte degli abitanti a Drepanum, oggi Trapani. Se
non rimane alcuna traccia di questa epoca, ritroveremo a Erice numerose
vestigia del Medioevo, epoca durante la quale la città riappare nella
storia sotto il nome di Monte 5. Giuliano.
VISITARE
ERICE
La strada sbocca in Piazza
Chiaramonte, vicino a Porta Trapani, dove vi consigliamo di lasciare la
macchina. Subito dopo, a sinistra, Via Vito Corvino conduce alla Chiesa
Madre preceduta da un massiccio campanile isolato, probabilmente un'antica
torre di vedetta risalente al tempo di Federico d'Aragona. La facciata
della chiesa, costruita nell 314 con materiale proveniente dai templi, è
ornata da un atrio ad arcate ogivali sopra il quale si apre un magnifico
portale gotico. Sul lato sinistro della chiesa, si può vedere un altro
portale. L'interno, a tre navate, è stato rifatto nell 865 con
un'ornamentazione molto elaborata sulle volte. Nel coro, pala d'altare in
marmo di G. Mancino (1513). Ritornate a Porta di Trapani e risalite per
Via V. Emanuele che sbocca in Piazza Umberto, dove si trova il Museo
Comunale A. Cordici (aperto dalle 9.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle
17.00; Sabato e festivi aperto soltanto di mattina) che contiene fra
l'altro, un'Annunciazione, gruppo marmoreo di A. Gagini (1525) e una testa
di Afrodite del IV secolo a.c. Vedete anche la chiesa di 5. Giuliano del
XVIII secolo con il suo campanile rosa. Continuate per Via Guarrasi e dopo
per Via S. Cataldo fino ad arrivare alla Chiesa di 5. Giovanni Battista.
Portale del XII secolo. All'interno diverse statue tra cui
un 5. Giovanni
Evangelista e un 5. Giovanni Battista dei Gagini. Sulla destra, si arriva
al Giardino del Balio, nell'area dell'antica acropoli. Vi si vede il
Castello Pepoli, del Medio Evo, con le sue torri quadrate e un imponente
torrione, interamente rifatto nel XIX secolo, e il Castel Venere costruito
nel XII e nel XIII secolo con pietre antiche, che possiede due bifore.
Nell'interno rovine del tempio di Venere Ericina di cui non si sono
ritrovati che frammenti di colonne e un cornicione di ordine dorico.
Questo tempio era famoso poiché la dea proteggeva i navigatori dai
pericoli del mare. Alloro ritorno, i marinai la colmavano di regali,
depositando ai suoi piedi gioielli, denaro, e anche giare di vino come è
provato da un gran numero di frammenti d'anfora trovati durante degli
scavi. Tutti questi tesori non potevano lasciare indifferenti le
sacerdotesse del tempio delle quali si dice anche che esse si offrivano, a
loro volta, ai pellegrini per ringraziarli della loro generosità. Dalle
terrazze del castello, magnifico panorama su Trapani, la Costa Occidentale
e le Isole Egadi. Con il cielo limpido, laveduta si estende fino a Capo
Bono, in Tunisia. Si può ritornare a Porta di Trapani seguendo il Viale
Conte Pepoli, ma è preferibile gironzolare per le stradette - di
costruzione estrosa - lastricate di veri tappeti di ciottoli racchiusi in
cornici rettangolari e stretti. Facendo il giro completo dei bastioni per
Via N. Nasi, Viale dei Cappuccini e Viale delle Pinete, potrete vedere i
resti delle antiche mura la cui parte inferiore è costituita da blocchi
megaltici del V secolo a.c., riusati dai Romani; la parte superiore e le
tre porte (Spada, Carmine e Trapani) sono di costruzione normanna. Da
Erice a Trapani Km. 14 per una bella strada panoramica. Esiste anche una
teleferica, attualmente in funzione (tragitto in 8 mn., partenza a tutte
le ore).
Da
Palermo a Trapani (parte 1)
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Da
Palermo a Trapani (parte 2)
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Da
Palermo a Trapani (parte 3)
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