KTM
400 EXC Racing
Uno
specialista, un mostro adatto a tutti
Una
competizione di enduro non è un incontro pomeridiano per il caffè. Se si tiene
presente che alla Sei Giorni i migliori piloti del mondo impiegano 9 ore per
superare un percorso di 200 km, ci si rende conto delle pretese poste a uomini e
materiali (i ciclisti alla Tour de France vanno sicuramente più veloci). Per
noi, come costruttore di moto, questo tipo di sollecitazioni estreme però sono
indispensabili ed in fondo impagabili. Perché i banchi prova migliori e più
raffinati del mondo non sono in grado di simulare neanche approssimativamente
quello che succede in una corsa del mondiale. Per questo il nostro impegno nello
sport motociclistico (non solo nei mondiali, ma anche nello sport di massa) non
è mai fine a se stesso, ma una parte irrinunciabile dello sviluppo dei nostri
modelli. Le esperienze che otteniamo qui provvedono direttamente al costante
miglioramento dei nostri modelli da anno in anno. Perché vogliamo assicurare
che in ogni gara possiate torturarvi con una KTM fino all'arrivo. Per questo
privilegio avete in fondo anche pagato la tassa d'iscrizione.
Queste
sono le dichiarazioni della casa per quello che riguarda il loro reparto gare di
cui fa parte la 400 EXC Racing la moto di cui parleremo.
Indubbiamente
apprezzata nel campo enduro da tutti i frequentatori dei questa disciplina a
volte anche in maniera maniacale, spesso attribuendogli prestazioni e
caratteristiche che sono più legate alla bravura del pilota che alla moto
stessa.
La
moto è sicuramente un mezzo eccezionale sia per manovrabilità che in potenza,
ne ha da vendere, ma ricordiamoci che la moto di cui stiamo parlando è una moto
da competizione vera e propria e non un mezzo per andare in giro con la donna la
domenica, deve dunque cambiare il nostro metro di misura, e guardare le
prestazioni del motore con un occhio più legato al complesso del mezzo, Telaio,
elasticità, manovrabilità.
Guardando
la moto da un punto di vista più ampio notiamo per prima cosa il notevole
sviluppo tecnologico del mezzo con tante piccole caratteristiche rendono la moto
più leggera e comoda da guidare nel difficile a partire dal manubrio privo del
tradizionale tramezzino di rinforzo che risulta superfluo con la resistenza del
nuovo materiale impiegato.
Anche
l’arco di manovra è risultato molto ampio per una manovrabilità nello
stretto invidiabile per qualsiasi mezzo, ideale per l’enduro che conosciamo
noi europei, indubbiamente oltre oceano non la penserebbero nello stesso modo
visto che gli spazzi cambiano e anche le caratteristiche delle moto.
La
frizione è forse un tasto dolente per questa moto, una frizione idraulica e di
sicuro effetto per chi prova la moto la prima volta sempre precisa ed efficiente
nello staccare, inoltre molto precisa, ma l’enduro non è certo una disciplina
precisa ed in effetti non devo fare sempre la stessa curva e staccare al limite,
con l’ausilio di una frizione perfettamente regolata, per poter aprire il gas
non appena l’asfalto e la moto melo permette, queste sono più caratteristiche
da motomondiale che da enduro. Certo non bisogna lamentarsi meglio una frizione
precisa
che
una imprecisa ma l’affidabilità della tradizionale frizione a filo è
sicuramente superiore, per carità anche lei non è infallibile ma se per un
qualsiasi problema mi ritrovo con il filo rotto posso rimediare con un piccolo
sforzo il che non è cosa da poco in mezzo a un bosco con un percorso
sicuramente non facile da fare, inoltre la manutenzione della frizione idraulica
e molto più laboriosa rispetto alla più tradizionale frizione che quasi non ha
mai bisogno di essere controllata.
Sui
freni niente da dire perfetti e ben dimensionati con un ottima risposta sia sui
terreni veloci che nelle impervie mulattiere, efficaci e decisamente affidabili
Le
sospensioni sono il vero punto di forza di questa moto, indubbiamente la casa
tedesca a dato particolare attenzione a questo componente essenziale trovando un
giusto connubio tra robustezza e precisione. La risposta della forcella è
sempre precisa sulle curve strette e sui salti lasciando sempre le molle in
condizione di affrontare con disinvoltura qualsiasi imprevisto si presentasse
all’ultimo momento. Il mono posteriore non è da meno sempre pronto ed
efficace anche se abbiamo notato una certa fragilità, se sollecitato
eccessivamente, si verificano alcune perdite d’olio, ma forse per noi è stato
un caso l’abbiamo provata su un terreno da cross e una volta riparata la
perdita non si è più verificata.
Il
motore un vero gioiello, si resta facilmente impressionati dalle sua potenza e
versatilità sia ai regimi più alti che a bassi giri. L’erogazione è fluida
al punto da sembrare poco preformante in prima battuta ma quando apri il gas
continua a dare fin che non molli, sembra che possa crescere all’infinito. Ci
vuole molto coraggio per spingere la moto veramente al massimo, forse è meglio
farlo fare a chi ha un ottimo allenamento alle spalle, a noi è bastata così e
è pure avanzata parecchio.
Motore
DELLA
KTM 400 EXC Racing
Motore
|
monocilindrico,
4-tempi
|
Cilindrata
|
398 cc
|
Alesaggio x
corsa
|
89 / 64 mm
|
Compressione
|
11:1
|
Avviamento
|
kick starter ed
elettrico / 4 Ah
|
Cambio
|
6 rapporti
|
Carburante
|
95 RON
|
Carburatore
|
Keihin MX FCR 39
|
Distribuzione
|
4 V / albero a
camme in testa con bilancieri a rullo
|
Lubrificazione
|
a circolazione
forzata con 2 pompe Eaton
|
Olio motore /
cambio 2T
|
1,2
l Shell Advance Ultra 4
|
Trasmissione
primaria
|
33:76
|
Raffreddamento
|
raffreddamento a
liquido
|
Frizione
|
Multidisco in
bagno d'olio, comando idraulico
|
Accensione
|
Kokusan digitale
4K-3B
|
Candela
|
NGK CR8 EK
|
|