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Elettrostimolazione per L’Off-Road

 

L’elettrostimolazione  è diventata, al giorno d’oggi, un nuovo mezzo a disposizione degli atleti per migliorare le proprie prestazioni in condizioni di sforzo diverse tra loro.
Gli stessi risultati che si ottengono con l’elettrostimolazione si possono ottenere anche in palestra con esercizi mirati e con uno sforzo costante, tuttavia questa tecnica ha un vantaggio dalla sua parte che non è da poco, il tempo. Infatti con la strumentazione adatta e con la consulenza di un esperto (un fisioterapista specializzato), si può ottenere splendidi risultati standosene tranquillamente seduti davanti al televisore e in meta del tempo che dovremmo trascorrere in palestra, inoltre possiamo decidere di allenare solo determinati muscoli, andando a fare un allenamento mirato, risolvendo così i propri difetti di allenamento e di resistenza.
clik per ingrandireNaturalmente questa non è la soluzione che si può sostituire ad un allenamento completo ma la sua integrazione da risultati inimmaginabili, migliorando le prestazioni e la resistenza, come potrebbe fare una sostanza dopante.
Esistono diversi elettrostimolatori sul mercato, sia con prezzi che non superano i 100,00 €, sia con prezzi che sfiorano i 1.000,00 €, naturalmente il principio di funzionamento è lo stesso ma, queste differenze di prezzo hanno il loro perché, infatti il prezzo dipende dalla quantità di ricerca che è alle spalle dell’apparato e dalla funzionalità specifica.
Esistono stimolatori che sono dedicati a scopo medico e riabilitativi, e stimolatori specifici per lo sport, questi ultimi posseggono uno svariato tipo di programmi che consentono diversi tipi di sviluppo muscolare che vanno dall’aumento della forza al miglioramento dello staccing.
Il numero e la differenziazione di questi programmi, che si dividono oltre che per comportamento anche per fasce muscolari, determina il grado di specificità dell’apparato e dunque la relativa funzionalità, maggiore è il numero di programmi migliore è l’oggetto che si è deciso di acquistare, visto che risponderà in maniera più specifica alle nostre esigenze.
Il principio si basa sul fatto che per far contrarre un muscolo il nostro cervello manda un impulso elettrico verso il muscolo che deve contrarsi, questo segnale determina sia l’intensità, della contrazione, sia la durata. Il nostro elettrostimolatore non è altro che un generatore di impulsi elettrici che simula l’impulso del cervello determinandone sia l’intensità che la durate della contrazione, essendo però uno strumento meccanico può, a seconda del risultato che si vuole ottenere, differenziare i tipi di impulsi, cosi come faremmo in palestra cambiando attrezzo o sequenza di esercizi, per migliorare qualunque tipo di prestazione vogliamo ottenere da determinati muscoli.
A questo punto un esempio e d’obbligo per chiarire bene la cosa:
Se durante un allenamento dopo un periodo di riposo ci rendiamo conto che i nostri avambracci non riescono a reggere più bene come prima e dopo pochi giri di pista si irrigidiscono perdendo di forza e resistenza dovremo correre a i ripari cominciando un allenamento specifico per migliorarne le prestazioni e tornare in forma.
Se non si dispone di un elettrostimolatore l’unica maniera e di tornare in palestra per rinforzare gli avambracci, altrimenti, se lo si possiede, potremmo scegliendo il programma giusto e iniziare un periodo di allenamento specifico per la resistenza e potenziare i nostri avambracci abituandoli ad uno sforzo prolungato nel tempo (programma di resistenza aerobica), in successione potremmo fare un altro programma per migliorare la forza (programma di forza esplosiva), concludendo l’allenamento con una seduta di Capillarizzazione per  migliorare la circolazione sanguigna e consentire al muscolo la sopportazione di uno sforzo maggiore.
Questo tipo di allenamento ha una durata di circa 80 minuti che possiamo tranquillamente svolgere guardando il nostro programma preferito alla TV.
Naturalmente questo è un allenamento e come tutti gli allenamenti a bisogno di costanza per riuscire ad assaporarne l’efficacia; non basta una seduta per risolvere un problema come quello nell’esempio ma con un ciclo di allenamento di tre settimane con tre sedute alla settimana, vi assicuro un risultato di forza e resistenza eccellente, se poi integriamo il tutto con esercizi classici per il potenziamento il risultato e cero e di sicuro effetto.
Abbiamo cosi risolto un problema specifico e lo abbiamo fatto il brevissimo tempo, sono bastate tre settimane, ma abbiamo allenato solo gli avambracci.
Infatti il problema di questo tipo di allenamento e che è mirato, sviluppa un'unica fascia muscolare o gruppo di fasce muscolari lasciando completamente sprovviste di allenamento quelle circostanti.
Questo può essere considerato un difetto se si ha bisogno di un allenamento completo ma è ideale se si deve risolvere un problema specifico.

 

I primi approcci all’elettrostimolazione

Dopo aver visto le potenzialità di questo strumento, ora incominciamo con un approccio più approfondito, visto che stiamo parlando di applicare elettrodi che portano della corrente elettrica sul nostro corpo, è meglio sapere bene quello che stiamo facendo.
Un elettrostimolatore, come abbiamo gia detto è un generatore che produce impulsi elettrici che fanno contrarre i nostri muscoli ha seconda di come posizioniamo gli elettrodi, ma visto che la contrazione cosi ottenuta non è comandata dal nostro cervello (contrazione involontaria) si può incorrere durante il primo utilizzo in una sensazione di panico.
Il nostro cervello non abituato a determinati situazioni non riesce bene a capire cosa stia succedendo e si incarta per qualche minuto, niente di serio naturalmente ma può capitare di svenire.
Una volta incominciato l’esercizio dobbiamo incominciare a dosare l’intensità della contrazione, con gli appositi pulsanti. Ricordiamoci che l’importante in questo tipo di allenamento è che non ci siano movimenti delle articolazioni, e che il muscolo non si estenda fino in fondo alla massima estensione, per non incorrere in danneggiamenti, come strappi e lacerazioni del muscolo dei tendini.
Per questo motivo è meglio bloccare le parti del corpo che potrebbero muoversi durante l’esercizio e se possibile allenare contemporaneamente sia il muscolo estensore che contrattore della stessa articolazione, questo per equilibrare il più possibile le due forse.
Quindi prese le relative precauzioni (come indicato nei manuali allegati allo strumento al momento dell’acquisto), possiamo incominciare il nostro allenamento.
Ogni programma sportivo (o per lo meno i più comuni) sono divisi in tre fasi principali: riscaldamento, lavoro e defaticamento. Ciascuna di queste fasi è importantissima; il riscaldamento e il defaticamento servono  per favorire l’assorbimento dell’acido lattico prodotto dal muscolo durante lo sforzo, mentre il lavoro e la fase di sforzo effettiva, quella che macina e migliora.
Se si vogliono ottenere risultati bisogna, come sempre quando ci si allena, dare il massimo e spingere lentamente le correnti utilizzate al massimo della sopportazione, normalmente gli apparecchi indicano il momento in cui dobbiamo alzare le correnti con un allarme acustico ma è solo indicativo, aumentare sempre quando è possibile ma, fondamentale, senza mai entrare nella soglia del dolore. Solo cosi si ottengono ottimi risultati con un allenamento costante, sempre al massimo e senza strafare; se bene sia un ottimo mezzo per facilitare l’allenamento sempre di allenamento si tratta non dobbiamo dimenticarcelo.
In ogni caso per iniziare questo tipo di allenamento è meglio farlo con la collaborazione di un esperto, in modo da avere e comprendere tutti e passaggi e poter così iniziare ad allenarci in piena sicurezza e consapevoli di quello che si fa.

Autore: Giorgi Riccardo