Il pensiero di Peter Singer
di Concetta Malvasi
Peter Singer è nato a Melbourne da una famiglia
di ebrei viennesi scappati
durante la seconda
Guerra Mondiale. Dopo gli
studi in legge,
storia e filosofia presso
la University of
Melbourne, nel 1969 ottiene
una borsa di
studio presso l'Università
di Oxford dove
otterrà il bachelor in
filosofia. Inizierà
la sua carriera accademica
presso La Trobe
University, per poi insegnare
alla Monash
University. Dal 1999 insegna
presso la Princeton
University e dal 2005 presso
la Melbourne
University. Noto soprattutto
per essere stato
il pioniere del movimento
per i diritti degli
animali, di cui è tuttora
uno degli attivisti
più influenti, Singer può
essere considerato
uno dei pensatori contemporanei
più importanti
nel campo dell’etica e
con le sue tesi, sempre
polemiche e al centro di
dibattiti, ha incrinato
le certezze morali dell’uomo
occidentale
mettendo pericolosamente
in crisi la “vecchia
morale”.
Il suo testo più famoso
è Liberazione animale (1975), in cui ha esposto le sue tesi contro
lo "specismo"
(il termine coniato
da Richard Ryder sul calco
di razzismo e
sessismo per riferirsi
alla minore considerazione
attribuita dagli esseri
umani, sul piano
morale, alle altre specie
animali).
La filosofia morale di
Singer è di stampo
consequenzialista ed è
impostata come una
forma di utilitarismo,
secondo la quale l'azione
moralmente giusta è quella
che massimizza
la soddisfazione delle
preferenze del maggior
numero di esseri senzienti;
categoria in
cui Singer include anche
gli animali dotati,
al pari della specie umana,
della capacità
di soffrire (e quindi della
preferenza a
non soffrire).
Secondo Singer, la differenza
di specie quindi
non è in sé una differenza
moralmente rilevante,
sebbene possa esserlo indirettamente
nella
misura in cui si traduce
in una differenza
di preferenze o nell'intensità
delle stesse.
Considerare la differenza
di specie come
moralmente rilevante in
sé, è una forma di
indebito pregiudizio al
pari del razzismo
o del sessismo, in cui
si considerano differenze
moralmente neutre, come
la razza o il genere
sessuale, come fondanti
differenze di trattamento
o di considerazione morale.
Le sue riflessioni non
si fermano, però,
ai diritti degli animali
ma abbracciano ampie
problematiche nel campo
dell’etica e in particolare
dell’etica applicata: dal
rispetto per l’ambiente,
all’etica politica, dalla
squilibrata distribuzione
della ricchezza, alla responsabilità
dei
paesi ricchi verso il Terzo
Mondo fino agli
scottanti temi di etica
biomedica come l’aborto,
l’eutanasia e la ricerca
che coinvolge la
sperimentazione animale.
Tra le sue tesi
che hanno fatto più discutere
vi è la "Tesi
della sostituibilità"
in cui Singer
sostiene l'eutanasia neonatale,
affermando
che "è preferibile
sopprimere un bambino
malato in fase neonatale
e sostituirlo con
un nuovo progetto creativo".
Le sue tesi derivano principalmente
da 4
premesse:
Il dolore, inteso come
qualsiasi tipo di
sofferenza fisica o psicologica,
è negativo
a prescindere da chi lo
provi.
La specie umana non è l'unica
in grado di
provare sofferenza o dolore.
Ed è innegabile
che ciò succede anche a
tutti animali di
specie non umana, molti
dei quali sono in
grado di provare anche
forme di sofferenza
che vanno al di là di quella
fisica (l’angoscia
di una madre separata dai
suoi piccoli, la
noia dell’essere rinchiusi
in una gabbia
senza aver nulla da fare).
È proprio questo
che ci rende uguali agli
animali non-umani
e che porta a ritenere
la sperimentazione
scientifica sugli animali
e il consumo di
carne atti ingiustificabili,
dettati unicamente
dalla nostra concezione
specista, profondamente
radicata nella civiltà
occidentale odierna.
Nel soppesare la gravità
dell’atto di togliere
una vita, bisogna prescindere
da specie,
razza e sesso, ma guardare
ad altre caratteristiche
dell’essere che verrebbe
ucciso, come il
suo desiderio di continuare
o meno a vivere,
la qualità della vita che
sarebbe in grado
di condurre, ecc.
Tutti noi non siamo responsabili
solo di
quello che facciamo, ma
anche di quello che
avremmo potuto impedire
o che abbiamo deciso
di non fare
La teoria filosofica di
Singer, come abbiamo
visto, è quella utilitaristica
della preferenza
(l’eguale considerazione
degli interessi)
la valutazione sulla liceità
etica di una
azione deve tenere conto
delle conseguenze
che queste provocano all’intero
sistema coinvolto,
non sommando le singole
conseguenze ma valutando
le preferenze di tutti
gli esseri coinvolti.
Le preferenze degli animali
non umani sono
da tenere in considerazione
o meno rispetto
a quelle degli umani? Singer,
come Bentham
(fondatore dell’utilitarismo)
afferma che
si perché la valutazione
della liceità etica
delle azioni umane nei
confronti degli animali
si elabora non confrontando
le loro intelligenze
ma le loro capacità di
soffrire.
E’ la capacità di soffrire
che fa nascere
nell’autore la convinzione
che ogni essere
senziente, umano o non,
abbia diritto ad
una equa considerazione
morale, il non riconoscere
ciò è condannato con una
forma di razzismo
denominata “specismo”.
Lo specismo è un atteggiamento,
un pregiudizio
di prevenzione a favore
degli interessi degli
appartenenti alla propria
specie e a sfavore
di quelli membri di un’altra
specie.
Il nostro interesse, la
nostra preoccupazione
per gli altri deve andare
al di là delle
loro specifiche capacità,
tutti gli esseri
umani devono avere eguale
considerazione
e devono essere trattati
nel rispetto dei
loro interessi.
Noi siamo abituati che
uccidere un uomo sia
più grave che uccidere
un essere appartenente
ad una specie diversa,
Singer ci fa riflettere
su una considerazione:
perché deve essere
così?
La mera differenza di specie
non basta a
giustificare questa discriminazione,
si può
sostenere che è più grave
perché gli esseri
umani hanno un anima senziente,
ma Singer
afferma che non c’è nessuna
prova scientifica
dell’esistenza di questa
anima. Per questo
Singer mette sotto accusa
la tradizione giudaico-cristiana
occidentale che ha posto
gli uomini su un
piedistallo, solo gli uomini
sono creati
ad immagine e somiglianza
di dio e solo questi
hanno un’anima e la terra
e tutto quello
che c’è sulla terra è a
disposizione dell’uomo.
Questa visione antropocentrica
tipica dell’occidente,
ha legittimato lo sfruttamento
degli esseri
non umani da parte dell’uomo.
Nel 1871 Darwin pubblica
“l’origine della
specie” dove si afferma
la teoria evoluzionistica
dell’uomo.
L’ETICA DELLA SACRALITA’
DELLA VITA
Le idee di Singer sull’eutanasia,
sull’aborto
hanno infiammato i dibattiti
bioetica.
Singer sostiene che uccidere
non è sempre
sbagliato e che non tutte
le vite hanno lo
stesso valore, questo perché
egli rifiuta
di attribuire un valore
assoluto alla vita.
Il che non significa che
la vita non abbia
un valore elevato o che
non sia grave uccidere,
ma significa che nel caso
fossimo costretti
ad uccidere qualcuno, non
dovremmo guardare
alla razza, al sesso o
alla specie ma solo
alla volontà ed al desiderio
o meno di continuare
a vivere del soggetto in
questione ed alla
qualità della vita che
condurrebbe.
Su queste basi Singer sostiene
l'eutanasia:
sostituendo all'etica della
sacralità della
vita un'etica della qualità
della vita secondo
la quale non è la vita
in sé ad essere sacra
ma il progetto di vita
ad essere intoccabile
(che me ne faccio di una
vita di dolore??????)
le scelte che si fanno
come essere senziente,
autocosciente e capace
di pianificare il
futuro e tra queste scelte
anche la possibilità
di non continuare a vivere
in condizioni
di particolare sofferenza
che non rispecchiano
il modo con cui si è deciso
di vivere la
propria vita.
Singer si schiera a favore
dell'aborto come
mezzo per evitare la sofferenza
inutile,
quando il bambino non è
un essere senziente,
non ha autocoscienza né
desiderio di continuare
a vivere quindi la sua
vita non ha più valore
di un qualsiasi essere
non umano senziente
ed autocosciente, perchè
per PERSONA Singer
definisce un essere capace
di pensare al
futuro, di avere bisogni
e desideri.
I bambini appena nati non
hanno niente di
tutto ciò per cui uccidere
un bambino malato
o meno è meno grave che
uccidere un essere
con il senso del tempo
e dell'esistenza,
cioè un essere che vuole
continuare a vivere.
Singer afferma ancora che
comunque rimane
una cosa orribile da fare
(uccidere un bambino
appena nato o un feto)
ma in alcuni casi
l'aborto, soprattutto nel
caso di disabilità,
permetterebbe la nascita
di bambini con maggiori
opportunità di felicità.
CARITA' E DOVERE MORALE
Noi siamo responsabili
non solo di quello
che facciamo ma anche di
ciò che abbiamo
deciso di non fare, questa
è la differenza
tra carità e dovere morale.
Se ci sono persone che
vivono in condizioni
tali da non poter soddisfare
i propri bisogni
primari noi abitanti dei
paesi ricchi siamo
direttamente responsabili
di questa situazione.
Tesi di partenza di Singer:
soffrire e morire
di fame, freddo e malattia
è un male di conseguenza
se è in nostro potere poter
impedire un male
senza con ciò sacrificare
nulla che abbia
una analoga importanza
morale siamo di fronte
all'obbligo morale di agire.
Questa è la differenza
con un atto caritatevole,
se io mando del denaro
per far mangiare un
famiglia del terzo mondo
è carità ed io sono
una persona generosa ma
questo è sbagliato
perchè io ho l'obbligo
morale di dare quel
denaro ed è un male non
farlo.
Interrogativo: qual'è il
limite del nostro
doveroso impegno nei confronti
dei paesi
poveri?
Singer afferma che dovremmo
donare tanto
da far si che la società
dei consumi, dipendente
com'è dal fatto che le
persone spendono soldi
in banalità invece che
aiutare le vittime
delle carestie, si indebolisca
e forse perisca
del tutto.
Singer afferma ancora che
è giusto riflettere
ogni volta che spendiamo
del denaro in banalità
dovremmo pensare che con
quel denaro potremmo
fare qualcosa di meglio,
conoscere la strada
è il primo passo per camminare
verso la giusta
direzione.
NUOVA MORALE
- primo comandamento vecchio “tratta tutte
le vite umane come dotate
di ugual valore”
- primo comandamento nuovo “riconosci che il
valore della vita umana
varia”per cui una
vita priva di coscienza,
senza intereazioni
sociali, non ha alcun
valore
- secondo comandamento vecchio “non sopprimere
mai intenzionalmente
una vita umana innocente”
- secondo comandamento nuovo “assumiti la responsabilità
delle conseguenze delle
tue azioni” per cui
noi non siamo solo responsabili
di quello
che facciamo ma anche
di quello che non facciamo
- terzo comandamento vecchio “non toglierti
mai la vita e cerca di
evitare che lo facciano
gli altri”
- terzo comandamento nuovo “rispetta il desiderio
delle persone di vivere
e di morire”
- quarto comandamento vecchio “crescete e moltiplicatevi
- quarto comandamento nuovo “metti al mondo
dei bambini solo se sono
desiderati” così
Singer ammette l'aborto
sostenendo che il
feto non ha razionalità
né desiderio di vivere
né in grado di provare
sofferenza
- quinto comandamento vecchio “tratta ogni
vita umana come più preziosa
di ogni vita
non umana”
- quinto comandamento nuovo “non operare discriminazione
sulla base della specie”
Bibiografia:
Diritti animali, obblighi umani Gruppo Abele, 1987
Etica pratica - Liguori, 1989
Liberazione animale - Arnoldo Mondadori Editore, 1991
Il progetto grande scimmia - Theoria, 1994
Ripensare la vita, la vecchia morale non
serve più - il Saggiatore, 1996
Una sinistra darwiniana Comunità, 2000
Scritti su un vita etica, le idee che hanno
messo in discussione la nostra morale - 2000, Net
La vita come si dovrebbe - il Saggiatore, 2001
One World. L'etica della globalizzazione Einaudi, 2003
CM - aprile 2012 |
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