A proposito di Axel Honneth
Nato nel 1949 a Essen, in Germania, Honneth
ha conseguito il Master in filosofia presso
l'Università di Bonn e Bochum nel 1974, e
il dottorato di ricerca in filosofia presso
Freie Universität di Berlino nel 1982. Salvo
cambiamenti, Honneth è ora docente di Filosofia
presso la Johann-Wolfgang-Goethe di Frankfurt
/ Main dal 1996, e direttore del l'Istituto
per la Ricerca Sociale dal 2001
Axel Honneth è filosofo e studioso di scienze
sociali di fama internazionale. Ha raccolto
l'eredità della teoria critica della Scuola
di Francoforte. Sotto la sua direzione, l'Istituto
di Ricerca Sociale di Francoforte ha recuperato
la sua primitiva vocazione di combinare una
attentissima analisi sociale e politica con
la più rigorosa ricerca filosofica. Basandosi
su una revisione critica del lavoro di Habermas,
ed avviando contemporaneamente un confronto
in particolare con Foucault, Honneth ha esplorato
i temi del riconoscimento (il primo potente tema hegeliano incontrato
nella Fenomenologia dello spirito) e del potere, uno dei temi centrali in Foucault. Muovendo i suoi primi passi all’interno della
Teoria dell’Agire Comunicativo, Honneth ha cercato di superare gli elementi
più astratti e formali presenti in Habermas.
La prima fase del lavoro culminò nel volume
Critica del Potere del 1985. Lavorando sulla teoria del riconoscimento,
Honneth si rende conto di essere arrivato
ad un nodo ancora irrisolto della storia
umana: articolare in un coerente quadro teorico
la compresenza di conflitto e progresso, due concetti che i paradigmi dominanti
nella filosofia e nella ricerca sociologica
difficilmente riescono a coniugare e far
convivere senza escludere, o ridurre ai minimi
termini, l'altro.
Riconoscimento e conflitto di classse - di
Rosario Rispoli
Reification: A Recognition-Theoretical View (dalle Tanner Lectures)
Il cambiamento: vecchi_concetti_nuove_realta
- di Elisa Magri
Axel Honneth e Nancy Fraser Redistribuzione o riconoscimento? Una controversia
politico-filosofica
una buona parte del libro
- edito da Meltemi
editore nel 2007 - è disponibile all'indirizzo.
Per comodità del lettore
riproduciamo parte
dell'introduzione:
«Il riconoscimento è diventato una parola chiave del nostro
tempo. Categoria venerabile della filosofia
hegeliana, resuscitata di recente dai teorixci
della politica, questa nozione si dimostra
fondamentale per gli sforzi di concettualizzare
le lotte contemporanee intorno all'identità
ed alla differenza. Che la questione riguardi
la rivendicazione degli indigeni riguardo
la terrao o il lavoro di cura delle donne,
il matrimonio omosessuale o il velo islamico,
i filosofi morali usano sempre più il termine
riconoscimento per ricostruire le basi normative delle
rivendicazioni politiche. Questi ritengono
che una categoria che condiziona l'autonomia
dei soggetti da un punto di vista intersoggettivo
colga bene le poste morali in gioco in molti
conflitti contemporanei. E non c'è da meravigliarsene.
L'antica figura hegeliana della lotta per il riconoscimento trova una nuova rilevanza nel momento in
cui un capitalismo in via di rapida globalizzazione
accelera i contatti transculturali, frantumando
schemi interpretativi, pluralizzando orizzonti
di valore e politicizzando identità e differenze.
Se la rilevanza del riconoscimento è oggi
indiscutibile, il suo rapporto con la redistribuzione
rimane molto meno investigato. Quest'ultimo
termine rivestiva un ruolo centrale tanto
nelle filosofie morali quanto nelle lotte
sociali dell'era fordista, Articolato all'interno
delle grandi filosofie del liberalismo ugualitario
successive alla seconda guerra mondiale,
il paradigma della giustizia distributiva,
in quel periodo sembrava molto adatto ad
analizzare le rivendicazioni dei lavoratori
e dei poveri. All'interno dei Welfare state democratici, le cui basi nazionali erano
date ampiamente per scontate, i conflitti
ruotavano prevalentemente intorno alle risorse.ed
erarno disputati in chiave distributiva,
appellandosi a norme universalistiche. Quando
le questioni relative alla differenza erano
relegate ai margini, le rivendicazioni attorno
alla redistribuzioni ugualitaria sembravano
epitomizzare il significato della giustiza.
Non si percepiva alcun bisogno di esamonare
il rapporto da esse intrattenuto con le rivendicazioni
di riconoscimento.
Oggi però questo rapporto richiede con forza
un riesame. Come l'11 settembre ha reso dolorosamente
palese, le lotte intorno alla religione,
alla nazionalità e al genere sono fra loro
interconnesse in modi che rendono impossibile
ignorare la questione del riconoscimento.
Poiché gli assi della differenza sono strettamente
interrelati, tale questione continuerà ad
occupare il centro della scena nel futuro
prevedibile. Allo stesso tempo, però, l'ingiustizia
distributiva non è scomparsa. Al contrario,
nella misura in cui le forze neo-liberali
promuovono la globlizzazione delle multinazionali
e indeboliscano le strutture di governance che precedentemente rendevano possibile
una qualche redistribuzione tra paesi, le
diseguaglianze economiche sono in crescita.
Se queste sono le premesse, la questione
della giustizia distributiva non può essere
ignorata. Il punto è che né il riconoscimento
né la redistribuzione possono essere trascurati
nell'attuale congiuntura. Forzati dagli eventi,
i filosofi della politica non hanno altra
scelta se non esaminare le relazioni fra
di esse. Questo è appunto lo scopo del presente
volume...»
Nancy Fraser nega che la distribuzione possa
essere sussunta sotto il riconoscimento
Axel Honneth concepisce il riconoscimento
come la categoria morale fondamentale sovraordinata,
mentre tratta la redistribuzione come derivata
Fraser propone dunque un dualismo di prospettive.
Honneth un monismo normativo.
La recensione di Alex Grossini a Redistribuzione o riconoscimento
Bibliografia delle opere di Honneth disponibili
in italiano
Critica del Potere. La teoria della società
in Adorno, Foucault e Habermas edizione Dedalo.
Lotte per il Riconoscimento. Proposte per
un’etica del conflitto edizione il Saggiatore.
Riconoscimento e Disprezzo. Sui Fondamenti
di un’etica post-tradizionale edizioni Rubbettino.
Il dolore dell’Indeterminato. Una attualizzazione
della filosofia politica di Hegel, edizioni Manifestolibri.
La Reificazione edizioni Meltemi.
Redistribuzione o Riconoscimento? (con Nancy Fraser) edizioni Meltemi
moses agosto 2012
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