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Regole

Prendo parte al dibattito, perché momentaneamente dotato di connessione internet. Evviva.

Sabato non c'ero, ma le ultime masse mi sono sembrate più creative che dormienti. In ogni caso, faccio alcune considerazioni generali.

1. mi pare che i comportamenti siano un pò mutati nel corso del tempo: alcuni tabù sono stati infranti. prima non si passava nei viali centrali, ed ora è la norma; prima non si usciva da Via Roma e Via Po, ora almeno C.so Casale, Vittorio e Regina sono stati conquistati. Questo è bene, presto oseremo superare le colonne d'Ercole di Piazza Statuto. Evviva.

2. io mi diverto di più; è vero, con una maggiore dose di trasgressione, ma a mio avviso le masse stanno diventando più divertenti. L'altra faccia della medaglia però è che adottiamo più comportamenti per divertimento nostro che per accogliere nuovi adepti e popagandare l'uso della bici. Mi diverto un sacco a passare 4 volte da Via Bertola, bloccare tutto, ecc... però forse è vero che così ci attiriamo un pò di ire... Questo è un cambiamento importante, chiaramente spontaneo come il resto, ma su cui forse dobbiamo riflettere un pò: meglio il divertimento di chi partecipa o allargare la partecipazione?

3. mettiamo sempre meno volantini in giro. io per primo. Mi impegno ad ogni semaforo a dare volantini a chi passa. lo giuro.

4. Concordo con chi dice: certe cose te le puoi permettere se sei in 100, non puoi se sei in 30. Ho letto una critica a MC da parte di un autosauro, non so dove, che diceva più o meno "me ne batto le palle se voi mi bloccate quindici metri del corso taldeitali. fate ridere".
Che la massa faccia ridere, è buona cosa; ma che ridano gli autosauri, questo mi preoccupa. In 30 forse è inutile occupare il senso inverso dei corsi, girotondare attorno al monumento al Re "cul pi cit", etc...

5. voto contrario a tutti i contromano possibili e immaginabili. personalmente, anche quando la massa occupava aree contromano, io me ne sono ben guardato. Io voglio essere un cittadino della strada, con la mia bici, ed anzi pretendo di esserlo a maggior ragione degli automobilisti, perché la mia circolazione è intelligente e sostenibile, la loro no, per mille motivi. Per questo evito le aree pedonali, i contromano, i marciapiedi. Ecco: la bici è un mezzo ibrido, che può comportarsi da pedone o da vettura, e quindi soggiacere o no alle regole di circolazione. Io credo alla bici come mezzo con pari dignità nella circolazione, e faccio di tutto per non assimilarmi ad un pedone. Se no, vincono gli automobilisti, per i quali la bici non ha dignità di mezzo di locomozione pari alla loro quattroruote o a qualunque cosa abbia un motore. Quindi io rispetto le regole della strada, adattandole un pò alla mia condizione. mi comporto esattamente come una macchina, ad esempio mettendomi in mezzo ad un incrocio per girare a sinistra: questo mi attira notevoli rischi, ed è per questo che faccio massa, e infrango qualche regola per ribaltare la mia condizione subordinata e diventare, almeno per qualche ora, il re della strada.

Se cediamo ad usi della bicicletta più "da pedone", facciamo il gioco di chi ci vuole fuori dal grande gioco della circolazione stradale.

Invece la strada è anche mia, anche se non ho un motore, a patto che
io ne rispetti le regole, e le pieghi un pò per sopravvivere, visto
che quelle regole non sono state pensate per me e mi escludono.

tutto qua. Ora non potrò partecipare al dibattito fino a domani pomeriggio, boia faus...ah... la connessione in casa, che sogno...

P.
14-aprile-2003