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questa sezione verranno esposti i vari tipi di soste; esse potranno essere eseguite
sia su roccia che su ghiaccio. In base alle situazioni, al carico applicato
od alla qualità degli ancoraggi una sosta sarà preferibile
rispetto ad un'altra.
Innanzi tutto una distinzione
tra ancoraggio e sosta; l'ancoraggio è il singolo punto di connessione
tra roccia (o ghiaccio) e moschettone; la sosta è l'insieme di più
ancoraggi uniti tra loro da uno spezzone di corda od una fettuccia su cui è
fissato il moschettone di sosta. Un ancoraggio può essere un chiodo,
un cordino in una clessidra, una piccozza...
Vediamo le due principali
categorie di soste ed in quale situazione esse vanno utilizzate.
La sosta
mobile: indipendentemente
dal numero di ancoraggi, la modalità di allestimento è sempre
la medesima.
Si monta un moschettone su ogni ancoraggio, con la ghiera rivolta verso l'esterno
della sosta e si fa passare l'anello di corda in ogni moschettone. Si tirano
verso il moschettone di sosta le singole tratte di corda, tra ancoraggio
ed ancoraggio, e si esegue una torsione sulla tratta più esterna. Questo
giro di corda risulta indispensabile se la sosta è eseguita su soli due
ancoraggi; nel caso uno di questi ceda, esso evita lo sfilarsi dello spezzone
di sosta dall'unico ancoraggio rimasto.
Una sosta di questo tipo prende
il nome di "Garda" ed è spesso utilizzata anche su ghiaccio e neve
a prescindere dai tipi di ancoraggi utilizzati.
Nell'arrampicata su ghiaccio o
roccia questa è la sosta per eccellenza. L'anello di corda deve essere
almeno da 9 mm e viene chiuso con un nodo doppio
inglese a contrasto.
La sosta
fissa: è utilizzata
prevalentemente nelle operazioni di soccorso dove i carichi applicati sono notevoli
e si ha a disposizione materiale sufficiente per allestirla. Solitamente si
utilizza una corda intera da 50 m ed i punti di ancoraggio sono in numero sempre
superiore a tre (tranne il caso in cui si utilizzino spit nel qual caso se ne
possono avere anche solo tre). Si determina per prima cosa la direzione di calata
o recupero. Una persona sorregge il moschettone di sosta (che chiameremo in
questo caso attacco principale) in questa posizione; si esegue ora un guide
con frizione all'estremità
della corda e verrà fissato a questo moschettone. Si fa passare quindi
la corda nel moschettone dell' ancoraggio e si esegue su esso un barcaiolo.
Si lascia ora un tratto di corda lasca e si esegue un secondo barcaiolo nel
moschettone del secondo ancoraggio; si torna ora con la corda verso l'attacco
principale e si esegue un secondo guide con frizione con l'accortezza di mantenere
i due nodi sfalsati (uno più lungo ed uno più corto) in modo che
non si ostacolino a vicenda. Ora si esegue il cosiddetto cavallotto,
ossia un anello di corda lasca e poi ancora un guide con frizione fissato ancora
sull'attacco principale. Si esegue così un terzo barcaiolo sul terzo
ancoraggio; si procede quindi come dall'inizio se è presente un quarto
ancoraggio lasciando la corda lasca e rifacendo un barcaiolo sul moschettone.
Una volta finita
la sosta si procede con la messa in tensione delle varie tratte di corda;
si agisce sui barcaioli tirando o allentando le singole tratte in modo
da distribuire al meglio il carico sui singoli ancoraggi. Un particolare;
data l'elasticità della corda sarebbe buona norma tenere leggermente
più tese le tratte più lunghe in modo da compensare il loro
maggiore allungamento.
Tenere presente che il numero di
asole sull'attacco principale deve essere pari al numero di ancoraggi presente;
se così non fosse c'è qualche errore di esecuzione. Il moschettone
dell'attacco principale, solitamente, è ad alto carico (50 kN); le sue
grosse dimensioni permettono, oltre tutto, di accogliere tutti inodi guide.
E' facile osservare come il cedimento di un ancoraggio non modifichi la posizione
dell'attacco principale; fatto non da poco in luoghi impervi o ristretti.
La sosta semi-mobile: è, come già accennato, un ibrido tra i due tipi di sosta sopra visti. In pratica si eseguono dei guide con frizione sulle due tratte di corda permettendo un minimo di mobilità della sosta ma non come un garda. Essa è utilizzata in due casi particolari:
Un ultimo tipo di sosta semi-mobile
prevede un allestimento simile alla sosta Garda ma vengono eseguiti dei barcaioli
sui moschettoni di ancoraggio e non viene eseguito il giro di corda sulla tratta
esterna necessario per la sosta dinamica. Questo tipo di sosta è comunque
entrato in disuso.
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