[ HOME PAGE ]       [ ITINERARI ]


Monte Cevedale

Notizie : Il gruppo dell'Ortles - Cevedale
 

Scheda tecnica:

GRUPPO
Cevedale
QUOTA
3769 m
DIFFICOLTA'
F
DISLIVELLO RIFUGIO
  1100 m
DISLIVELLO CIMA
500 m
SCIALPINISTICA
SI
ATTREZZATURA
Da ghiacciaio
    A sinistra la cima Cevedale (3700m); a destra il monte Cevedale (3769 m) dalla vedretta del Cevedale. Si intravede, a destra, la traccia del sentiero che risale la cima; all'estrema sin. la "terza punta" a quota 3700 m.

  E' lo spartiacque tra le valli di Pejo, di Martello e Valfurva. Più che di una singola cima si può parlare di un gruppetto di tre punte, a partire dalla più alta a SO (3769 m) a quella di NE con i suoi 3757 m e la vicina di 3700 m; sono collegate da una sottile cresta di circa 700 m che offre una bella via di ritorno dalla cima più elevata (difficoltà PD+).

Percorso:
ACCESSO DAL RIFUGIO CASATI:

    Il divieto di proseguire agli automezzi obbliga a lasciare la macchina presso il rif. Gh.io dei Forni a quota 2170 m. E' disponibile un servizio jeep che, nella stagione estiva, permette di raggiungere velocemente il Rif. Pizzini Frattola a quota 2700 m. In alternativa si può andare a piedi lungo la strada sterrata, oppure seguire il soprastante sentiero, raggiungendo comodamente il rifugio in un paio d'ore. Ammirevole lo spettacolo che si presenta osservando la svettante cima del Gran Zebrù immediatamente a N del rifugio.
  Si prosegue ora lungo un tratto di strada che aggira cave provvisorie di terreno, pali per i cavi elettrici, sfasciumi di vario genere sino ad arrivare ad una incerta costruzione in legno che funge da partenza per la teleferica del soprastante rif. Casati. Si imbocca ora il sentiero che serpeggia tra le cordine arrugginite utilizzate un tempo per la teleferica.

Tratto di strada appena lasciato alle spalle il rif. Pizzini Frattola

   Il sentiero è comunque ben battuto e permette di raggiungere il Rif. Casati (3269 m) in circa un'ora dal rif. Pizzini superando l'erto sbalzo che separa i due rifugi. Oltre al groviglio di cavi dalle varie funzioni sospesi a mezz'aria non si può non ammirare ancora una volta il Gran Zebrù che offre da questa posizione il suo crinale più spettacolare; bella è anche la visuale che offre, nelle giornate di sole, il ghiacciaio del Cevedale coronato dalle cime che gli danno il nome. Ci si lega in cordata e si supera un primo tratto pianeggiante; poi si comincia a prendere quota ma sempre con gradualità; Si punta a SE verso la cima del Cevedale; in giornate senza nebbia non c'è pericolo di uscire dalla traccia ideale. L'ambiente è meritevole e compensa ciò che si è visto nelle ore precedenti. Occorre sempre una certa attenzione per la presenza dei crepacci; frequenti soprattutto ai piedi della cima dove la pendenza aumenta. Un ultimo gradone (pendenza max 40°) porta alla cresta sommitale che, con un minimo di attenzione in caso di forte vento, porta alla panoramicissima cima. Si distinguono in modo distinto le cime dell' Adamello, della Presanella, il Brenta, il Bernina ed il Monte Rosa. La cima è abbastanza spaziosa anche se non particolarmente elegante.