Un raro sesterzio di Nerva

02.12.2001
rev.
Salve, gentile signor Giulio, si ricorda di me, penso di si; le scrivo perchè da diversi giorni ho un piccolo problema che mi assilla.
Sono riuscito a trovare un raro sesterzio di Nerva "Modius". Il problema è che questo tipo di sesterzio riporta la seguente dicitura "PLENEI VRBANAE......" e non "PLEBEI VRBANAE..... . e l'originalità è garantita.
All'inizio ero dell'opinione che fosse un errore di conio ma mi è stato segnalato che questo tipo di sesterzio era già stato riscontrato dal Cohen e che un esemplare simile si trova alla Bibliothèque Nationale a Parigi.
Quello che volevo sapere da lei se tutto questo è verosimile dato che non ho riscontrato tale moneta nei cataloghi da me posseduti.
Per aiutarla le invio in allegato la foto scannerizzata del sesterzio in questione. Il diametro della moneta è di circa 30 mm ed il peso è attorno i 28 g.
Rimanendo nella speranza che riesca a chiarirmi questo dubbio la ringrazio anticipatamente.. 
Sam

fig. 1

fig. 2

fig. 3
Roma, 3.12.2001
Caro Sam,
in fig. 1 ho riprodotto la tua moneta, in fig. 2 l'immagine tratta dal rif.to bibl. 1 (plate 6.1 del testo), in fig. 3 l'immagine tratta dal Cohen (nota bibliografica n° 2 -  C127). Di seguito riproduco la leggenda della tua moneta, indicando con lettere di colore rosso le parti abrase ma comunque ricostruibili sulla base delle indicazioni bibliografiche.
Dunque:

D. IMP NERVA CAES AVG PM TR P COSIII PP
R. PLENEI VRBANAE FRVMENTOCONSTITVTO SC

Esistono diverse varianti di questa moneta, tra cui una, definita dal Mattingly come "accidental"  (casuale), con la leggenda "PLENEI" al posto di quella classica, "PLEBEI". Il Cohen indica in una nota del suo trattato che "su alcuni esemplari, tra cui uno conservato presso il Cabinet des Médailles di Parigi, si legge PLENEI".
Dunque, assodato che "PLENEI" è una variante casuale di "PLEBEI" e che "PLEBEI" è una forma arcaica di "PLEBIS", possiamo tranquillamente dire che, con questo "tipo della propaganda", Nerva rendeva noto di aver determinato la distribuzione gratuita del grano alle classi più disagiate, la plebe urbana, appunto. Ciò sarebbe avvenuto nel 97 d.C., al tempo della prima potestà tribunizia di Nerva e del suo terzo consolato, come si desume dalla leggenda del dritto. Il modio o moggio (antica misura di capacità per aridi, corrispondente a 8,752 litri) indicava forse la misura dell'elargizione o semplicemente lo strumento da utilizzare per la distribuzione, mentre le sei spighe di grano e la pianta di papavero che fuoriescono dal moggio accennano al culto di Cerere, dispensatrice di messi.

Fin qui dunque tutto chiaro, avremmo un sesterzio della variante "PLENEI"  e il piccolo problema che ti assilla sembrerebbe risolto. Il tuo problema, non il mio! Ci sono infatti alcune cose che non quadrano: 

  1. le dimensioni della tua moneta, del peso di 28 g a fronte di soli 30 mm di diametro. Gli esemplari conservati al British Museum pesano rispettivamente:
    • 27,54 g  a fronte di 34,3 mm di diam. (l'esemplare di fig. 2);
    • 21,88 g  a fronte di 33,1 mm di diam. (una variante che vede un'interruzione dopo la parola CONSTITUTO);
    • 27,00g  a fronte di 35,5 mm di diam. (idem c.s.)
  2. 9 sesterzi non usurati conservati al British Museum, di tipologia diversa dalla tua moneta ma coniati da Nerva nel 97 d.C. e classificati dal Mattingly (v. rif.to bibl. n°1), hanno un peso medio di 26±4 g e un diametro di 35±2 mm. Dunque, il tuo sesterzio sarebbe compatibile come peso ma sembrerebbe di qualche millimetro (tre almeno) al di sotto dello standard;
  3. la "N" di PLENEI mi pare un po' striminzita rispetto alle altre due "N" della leggenda del rovescio;
  4. quel tuo papavero che fuoriesce verticalmente dal moggio, con il suo stelo dritto ed il fiore a forma di palla è diverso da quello rappresentato nelle fig. 2 e 3 (stelo ricurvo  e fiore a forma allungata); così anche le spighe di grano nell'originale appaiono più flesse verso il bordo del moggio rispetto alla tua moneta;
  5. ed infine il colore, la moneta, più che di bronzo, sembra di rame ma, a questo proposito, devo fare un passo indietro perché non posseggo una documentazione a colori di riferimento.
Noto infine che, quanto alla disposizione delle lettere nella leggenda del rovescio, la tua moneta appare più simile a quella disegnata dal Cohen che a quella rappresentata dal Mattingly ma ciò significa solo che furono utilizzati conii diversi per la stessa tipologia monetale. Infine lo stile della tua moneta mi appare compatibile  con l'originale.

Concludo dicendo che non giurerei sull'autenticità della moneta che mi sentirei di attribuire solo al 50%.
Ti saluto cordialmente.

G.D.F.


Note:
(1)"A catalogue of the Roman Coins in the British Museum" - vol. III di Harold Mattingly ed. 1976
(2)Henry Cohen- "Description historique des monnais frappées sous l'empire romain"- vol. II 

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