Gaius Cato

31 maggio 2002
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Egregio Signore,
La contatto per avere qualche informazione in merito ad una moneta che solo oggi (per caso, visitando il sito di un museo) sono venuta a sapere essere di Gaius Cato (123 a.C.).
Dal momento che ho notato, data la innumerevole mole di informazioni presente sul suo sito, che Lei è peritissimo in materia, La pregherei se per cortesia sa dirmi qualcosa di più su questa moneta e, se si, come è stimata.
Confidando in una cortese risposta, Le porgo i più distinti saluti.
Le allego il sito del Museo Civico di Rovereto da cui ho tratto la foto della moneta che possiedo: E' IDENTICA
http://www.museocivico.rovereto.tn.it/MuseoAperto/numismatica/numismaticaRomaneDenario.htm
Paola

fig. 1
tratta dal sito internet del Museo Civico di Rovereto
Roma, 2.6.2002
Gentile Lettrice,
sul sito Internet:
http://www.amnumsoc.org/lookup.cgi?string=1001.1.12809
troverà una scheda descrittiva della moneta in suo possesso, oltre ai riferimenti bibliografici canonici delle monete repubblicane (C.274.1 / S 417 ) di cui mi varrò per evadere la Sua richiesta.

Dunque il Crawford  (C.274.1) così descrive la moneta di cui in fig. 1 riproduco l'immagine:

274/1 - C.CATO zecca di Roma 123 a.C.
Denario
D. Testa elmata di Roma a destra; "X" dietro alla testa. Bordo perlinato.
R. Vittoria su biga a destra che sorregge le redini con la sinistra e la frusta con la destra. Sotto "C.CATO"; "ROMA" in esergo. Bordo perlinato.

Si apprende dal C. che della serie monetale coniata dal magistrato monetale C. CATO facevano parte anche un semisse - valore di ½ asse (addirittura unico per rarità) e un quadrante - valore di ¼ di asse. 
Che la nostra moneta sia proprio un denario ce lo conferma la "X" del dritto che in lettere romane indicava il segno del valore, 10 assi appunto. Il peso di 3,81 g. indicato dalla scheda descrittiva è quello tipico del denario, la classica moneta romana di buon argento. Se la Sua moneta ha effettivamente quel peso e quella composizione metallica, è verosimilmente autentica.

Il Sydenham (S 417) fornisce qualche elemento in più su questa moneta, indica che si tratta di un'emissione piuttosto abbondante, a cui attribuisce il grado 1 di rarità ("estremamente comune") in una scala il cui massimo è 10. La datazione fornita dall'autore è però un po' diversa (137-134 a.C.) da quella fornita dal C. e la zecca viene genericamente localizzata in un sito posto a nord di Roma sulla base dell'osservazione della larghezza del tondello metallico (20-21 mm) e di alcuni particolari stilistici: teste esageratamente grandi e rozzamente disegnate, caratteri della leggenda larghi e scomposti ("heads overspread and coarsely designed, letters large and sprawling"). 

Le discordanze tra i due autori in realtà sono ascrivibili, da un lato, al metodo induttivo della datazione basata, almeno in parte, su elementi stilistici, dall'altra ad una non certa identificazione del personaggio che ha firmato la moneta, C.CATO. Sostiene il Crawford debba trattarsi presumibilmente di C. Porcius Cato e altrettanto fa il Sydenham.. Ma cosa nasconde la "C" di Cato, Caius/Gaius, oppure Cneius, come trovo indicato su Internet da:
http://www.wildwinds.com/coins/rsc/porcia/t.html ?
Io propendo per "Caius" dal momento che l'abbreviativo di Cneius è Cn e in questo trovo conferma nei siti:
http://www.tesorillo.com/1web/republica/porcia/porcia.htm
http://www.romanrepublicancoins.com/C_Porcius_Cato.html (notare una bella immagine della moneta di fig. 1).
Resta da chiarire chi fosse Caius Porcius Cato. Il Dizionario Enciclopedico Italiano (DEI) menziona un Gaio Porcio Catone (C.Porcius Cato), figlio di Catone Liciniano, nipote di Catone il Censore, console nel 114 a.C., vinto dagli Scordisci in Tracia; successivamente esiliato per essersi lasciato corrompere da Giugurta (*). La domanda che si pone è se il monetiere del 123 e il console del 114 siano la stessa persona, cosa plausibile, a mio avviso, ma non suffragata da elementi di prova, dato che non si conoscono né i dati anagrafici del console (v. in proposito http://users.pipeline.com.au/edpa/geneanc/d0000/g0000037.html#I1020), né tanto meno quelli del monetiere

Cliccando su "text" troverà indicati i valori delle basi d'asta per 6 esemplari di questa moneta, a suo tempo in vendita on line sul sito della "windwinds" sopra citato.

Nella certezza di essere stato tutt'altro che esaustivo, La saluto cordialmente.
Giulio De Florio

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Note:

(*) Nella Storia di Roma" - vol. IV - Cappelli ed. Bologna 1980 si sostiene tuttavia che l'incriminazione e la successiva condanna di C.Porcio Catone (ad una semplice pena pecuniaria di 4000 sesterzi e non all'esilio) fossero il risultato delle lotte politiche del momento e in particolare della parentela che il nostro aveva con Lucio Emilio Paolo, suo zio.
 

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