Roma, 23.6.2002
Caro Lettore,
di seguito Le fornisco
una descrizione sintetica della moneta di figura, con la solita convenzione
di evidenziare in rosso la parte abrasa della leggenda.
D. HADRIANVS AVGVSTVS
PP. Testa nuda di Adriano a destra.
R. HILARITAS
PR (1).
S
C
a sinistra e a destra nel campo. COS III in esergo.
Hilaritas seminuda, in piedi a sinistra sorregge una lunga palma dritta
con la mano destra e una cornucopia con la sinistra. Ai suoi piedi, a sinistra,
una figurina maschile, nuda, in piedi a destra, mentre tocca la palma;
sulla destra una figurina femminile drappeggiata, in piedi a sinistra,
mentre tocca il vestito di Hilaritas.
La tipologia del rovescio
appartiene al gruppo delle personificazioni, coniato tra il 121 d.C. e
il 124 d.C., come stanno ad indicare in parte il COSIII (cioé il
terzo consolato, concesso ad Adriano nel 120 d.C.), oltre ad altre considerazioni
legate allo stile ed al messaggio dlla moneta. Le moonete del gruppo intendevano
mettere in stretto risalto la connessione tra l'opera del sovrano rappresentato
sul dritto e le Virtù personificate del Popolo Romano (le due lettere
PR, sono le iniziali di Populi Romani), Speranza, Clemenza, Felicità
e, nel caso in esame, Gioia o Hilaritas. Il Mattingly
rimarca
come Hilaritas sia talora associata ad "Hilaria", festa della resurrezione
di Attis nel culto della Magna Mater. La dea è rappresentata nella
sua iconografia più comune, mentre sorregge la palma, simbolo della
festa e la cornucopia, simbolo dell'abbondanza, affiancata dai bambini,
prodotti dell'unità coniugale.
La classificazione
della moneta, univocamente determinata dalle leggende del dritto e del
rovescio, oltre che dalla testa nuda del sovrano, riporta a RIC
rep 1370 (1)
ovvero C 817 e si
riferisce ad un sesterzio di bronzo. I due esemplari del British Museum
possiedono le seguenti caratteristiche fisiche: peso 23,43 g. / diametro
31,75 mm, il primo, peso 25,23 g. / diametro 35,56 mm, il secondo.
A titolo di raffronto,
può osservare:
E veniamo ora alla sua moneta.
Non credo possa trattarsi di un originale antico per le ragioni di seguito
esposte:
-
RIC
rep 1370 e C 817
erano sesterzi, dunque monete di bronzo;
-
nessun aureo fu coniato con
la tipologia della Sua moneta;
-
la coniazione dell'oro era
una prerogativa imperiale, sicché le monete d'oro non portavano
la firma del Senato, come accadeva invece per le monete bronzee attraverso
la presenza delle lettere SC (Senatus Consulto - per decreto del Senato);
-
significative differenze di
stile sono riscontrabili tra l'originale e la copia in suo possesso (si
veda in particolare la testa di Adriano).
La saluto cordialmente.
Giulio De Florio
_______________
Note:
(1) Ritengo
che sia da addebitare ad una svista editoriale il fatto che in RIC
rep 1370 la leggenda del dritto non sia riportata per intero, HADRIANVS
AVGVSTVS PP, come ci si attende coerentemente con la figura associata (Pl.
83.13).
C 817
riporta invece per esteso la leggenda menzionata.
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