Bruto e le Idi di Marzo |
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6 maggio 2002
Ciao, mi chiamo Giuseppe e sono
della provincia di Lecce. Possiedo una moneta romana ma siccome sono incompetente
in materia vorrei delle delucidazioni. Assieme a degli amici abbiamo fatto
delle ricerche ed è emerso che la moneta risale all'imperatore Brutus.
Sarei felicissimo di ricevere delle informazioni o essere indirizzato per
approfondire l'argomento. La moneta con la calamita non si attacca, il
peso non ho potuto constatarlo ma credo sia all'incirca quello della "10
lire".
rev Se mi saprai dare qualche risposta vorrei sapere anche il suo valore. Aspettando tua risposta ti porgo cordiali saluti. Giuseppe. |
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Roma, 16.5.2002
Caro Giuseppe,
la moneta di fig. 1 viene così descritta dal Crawford al n° 508/3 del suo trattato sulla monetazione repubblicana (v. bibliografia): Denarius 43-42 a.C.
La moneta fu coniata in Oriente, dove Marco Giunio Bruto e Caio Cassio Longino, gli assassini di Cesare, erano andati governatori per nomina senatoriale, rispettivamente di Macedonia e di Siria, dopo una fuga precipitosa da Roma per sfuggire alla vendetta dei cesariani dopo l'assassinio del loro leader. I due si erano ricongiunti a Sardi, città della Lidia (Turchia) ad Est dell'odierna Smirne e lì si erano accordati per raccogliere truppe da opporre, in nome degli ideali repubblicani, ad Antonio e all'astro nascente della politica romana, Ottaviano, erede designato di Cesare. Lì avevano ricevuto dalle truppe l'acclamazione e con essa il diritto di fregiarsi dell'attributo di "imperator" (2), che veniva conferito ai generali vittoriosi. Fu così che una zecca itinerante al seguito di Bruto, a quel tempo sotto la responsabilità del magistrato monetale Lucius Plaetorius Caestianus, coniò questa moneta che, con lugubre simbolismo, sul dritto recava l'immagine di Bruto (3) e sul rovescio il pileo (il berretto, simbolo della libertà) tra due daghe, le armi servite per giustiziare Cesare nelle Idi di Marzo (15 Marzo) del 44 a.C.. Il messaggio della moneta è perciò trasparente: Bruto rivendicava a sè il regicidio, in nome della libertà conquistata con la spada e difesa con le armi (Brutus imperator). Dello stesso monetiere si conoscono altri due conî, uno in oro e uno in argento, del tutto diversi, per tipo e leggenda., rispetto a quello in esame. E veniamo alla tua moneta.
In fig. 2 ne ho riprodotto, a titolo di confronto, la copia originale esposta
nel Münzkabinett - Staatliche Museen zu Berlin, del peso di 3,81 g
che è il valore normale del denario. Presso il sito internet:
___________________ Note:
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