Denario repubblicano anonimo
rev.
18.12.2002
Possiedo un denario d'argento che allego a questa mia. Il diametro della moneta è di cm. 1,9 - 2,00. Lo spessore del tondello (escluso rilievo delle figure) è di mm. 1.  Benchè non sia un'esperta del settore, mi pare che la moneta sia in ottime condizioni.
Mi interesserebbe conoscere il suo attuale valore di mercato. Quando l'acquistai, nel dicembre 1983, la pagai £.500.000 e mi dissero che era stato un affare.
La ringrazio della sua collaborazione e le invio i miei migliori auguri per un sereno Natale.
fig. 1
Roma, 19.12.2002
Gentile Signora,
di seguito riporto la descrizione che il Crawford (287/1) fornisce della sua moneta (fig. 1):

Anonimo(1) - Zecca di Roma 115 oppure 114 a.C.
Denario
D. Testa elmata di Roma a destra (elmo corinzio alato) con ricciolo sulla spalla sinistra; sotto ROMA; dietro X(2). Bordo perlinato.
R. Roma che indossa un elmo corinzio, seduta a destra su una pila di scudi, mentre sorregge con la mano sinistra un'asta; ai piedi, accanto alla pila di scudi, un elmo; dinanzi lupa a destra che allatta i gemelli; un uccello in volo su ciascun lato(3). Bordo perlinato.

Nel sito internet:
http://62.138.42.66/nbe/zeig.FAU?sid=4A9715BB16&DM=1&IND=2&IPOS=115
troverà due monete della stessa tipologia, di una delle quali viene riportato il peso (3,88g.). 
Ai fini della valutazione di mercato le suggerisco di consultare i seguenti siti:

In assenza di indicazioni sul peso e di un'immagine più chiara della sua moneta non mi è possibile entrare nel merito dell'autenticità.

La saluto cordialmente.
Giulio De Florio
 

Note:
(1) La moneta non è firmata e il magistrato monetale responsabile della zecca è sconosciuto. La tipologia del rovescio, con la scena di Roma che osserva la lupa mentre allatta i gemelli, appartiene all'ambito pubblico e rappresenta un'inversione di tendenza rispetto alla tipologia prevalente del tempo che privilegiava invece i tipi personali, legati cioè alle storie della gens di appartenenza del magistrato monetale.
(2) La X è il segno del valore (1 denario = X assi).
(3) Nel mito della lupa che allatta i gemelli le fonti letterarie riportano talora la presenza del picchio che porta il nutrimento ai gemelli (Ovidio, Fasti iii 54): "Lacte quis infantes nescit crevisse ferino, et picum expositis saepe tulisse cibos?" (chi non sa che gli infanti [Romolo e Remo; n.d.r.] crebbero con latte di fiera e che un picchio spesso portò agli «espositi» il cibo)

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Questa pagina é stata revisionata il 1.1.2003