..ancora Settimio  Severo
21.1.2002
rev.
Salve.
Mi chiamo Alessio e sto effettuando una ricerca per conto di un amico sprovvisto di computer. Vorrei sottoporre alla Vostra cortese attenzione una moneta di colore argenteo di 1.8 cm di diametro e 1 mm di spessore del peso di circa 2 g. quest'ultimo dato non è molto attendibile in quanto non posseggo una bilancia di precisione. A prima vista sembrerebbe trattarsi di una moneta romana, ma confido nella vostra esperienza per avere notizie più precise.
Vi ringrazio Alessio 

fig. 1

fig. 2

fig. 3

fig. 4
fig. 1
Roma, 22.1.2002
Caro Alessio,
siamo a quota tre! Tanti sono coloro che da ottobre mi hanno chiesto un parere sulla moneta di fig. 1/2. Puoi in proposito esaminare quanto ho già scritto (v. Settimio Severo e Nerone e Settimio Severo): si tratta di un riconio moderno, le monete sono sovrapponibili con le altre due. Per la verità una piccola differenza l'ho riscontrata per la tua che presenta una R in basso a sinistra nel campo del rovescio, variante che non è descritta in letteratura. In teoria la moneta potrebbe essere l'imitazione di un denarius (argento) del 210 d.C. coniato sotto Settimio Severo, classificato dal Cohen al n° 729. Sennonché il Cohen (1) si limita ad identificare le monete attraverso la descrizione del tipo e della leggenda. Viceversa il Mattingly (2), più precisamente, fornisce anche la descrizione di come la leggenda si dispone lungo il bordo del tondello e si scopre così che la tua moneta è un riconio del dritto di una moneta (quella di fig. 3) e del rovescio di un'altra (quella di fig. 4), classificate in letteratura, rispettivamente, RIC rep 51 e RIC rep 57. Le altre due monete pesavano 2,8÷2,9, probabilmente anche la tua sarà così, dato che lo stampo che le ha prodotte è lo stesso. Non era così una volta, le monete venivano prodotte ad una ad una, schiacciando un tondello tra il conio di incudine e quello di martello e la percussione veniva effettuata a mano, sicché era assai difficile che due monete risultassero ben centrate e tra loro uguali (peso e diametro a parte).
Ad ogni modo un denarius originale del tipo C727 , nella classe NC di rarità (3) veniva stimato dal Montenegro (4), 600/289/120 mila lire (prezzi 1988), a seconda dello stato di conservazione, SPL, BB, MB (5).

Ti saluto cordialmente.
Giulio De Florio


Note:
(1)Henry Cohen - "Description historique des monnais frappées sous l'empire romain"- vol. V
(2)"A catalogue of the Roman Coins in the British Museum" - vol. V di Harold Mattingly ed. 1976;
(3)La scala di rarità del Montenegro parte da "C" (Comune), prosegue con "NC" (Non Comune), "R" (Raro), "R2" (molto rara), "R3" (rarissima), "R4" (estremamente rara), "R5" (conosciuta in pochissimi esemplari), "UNICO"  (se ne conosce un solo esemplare)
(4)Montenegro - Monete Imperiali Romane - ed. Montenegro SAS - 1988
(5)le classi di conservazione, internazionalmente riconosciute, delle monete sono: "mint state" (fior di conio- FDC), "extremely fine" (splendido - SPL), "very fine" (bellissimo - BB), "fine" (molto bello - MB), "good" (bello - B), a cui si affiancano i diminutivi  "quasi" (q) e "meglio" (m) per attenuare o accrescere l'appellativo di classe (es. qSPL, quasi splendido o mSPL, meglio che splendido).
 

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