Roma, 29.12.2001
Caro Claudio,
premesso che ho colorato
in rosso le parti abrase della leggenda della tua moneta, eccone di seguito
riportata una prima descrizione/ricostruzione:
D.
. Testa di Antonino Pio laureata a destra.
R.
. S C
a sinistra e a destra nel campo. Libertas in piedi a sinistra, sorregge
il pileo con la mano destra e un'asta con la sinistra (v. nota
1).
Il Cohen (v. bibl.
nota(3)) segnala l'esistenza di due monete con caratteristiche di affinità
alla tua, classificandole, C446 e C533. Entrambe aggiungono però
alla leggenda del dritto, "AVG", sicché la suddetta leggenda andrebbe
letta "ANTONINVS AVG PIVS PP TRP COSIII"; la seconda aggiunge un "LIBERT"
nell'esergo del rovescio.
Dato lo stato di usura
del bordo della tua moneta, essa é associabile all'una o all'altra
delle due del Cohen.
Ho fatto una verifica anche
sul Mattingly (v. bibl. nota(4)) il quale conferma
la classificazione del Cohen, sia per quanto concerne la C533 (BMC rep.
1633, nella classificazione di Mattingly) che per la C446 (BMC rep. 1618,
sec. M.). Per quest'ultima però M. aggiunge in nota che "Rev,
should read LIBERT", il che sembrerebbe alludere alla presenza di "LIBERT"
anche nella leggenda del rovescio di questa moneta. Infine lo stesso Mattingly
rende conto di un terzo esemplare della stessa tipologia monetale (BMC
rep. 1633 bis sec. M.), con LIBERT in esergo ma TO di IMPERATOR mancante.
Di seguito fornisco le
caratteristiche fisiche di due delle tre monete classificate da M.:
-
BMC rep. 1633 - peso, 12,47g;
diametro, c. 28 mm;
-
BMC rep. 1633 bis - peso 9,96g;
diametro, c. 25,4 mm.
Viste le caratteristiche fisiche
della tua moneta e il relativo stato di usura, mi sembra che essa sia compatibile
con le monete di cui sopra che M. indica come assi.
In considerazione che il
dritto della tua moneta è comune a svariate serie monetali che differiscono
solo nel rovescio, per tua comodità, riporto in fig. 2, il dritto
di cui dispongo, afferente ad un'altra moneta, la BMC rep. 1622, comunque
identico alla tua e il rovescio della BMC rep. 1633 sopra citata.
Il Cohen data la moneta
140÷143 d.C. . Il Mattingly ipotizza invece come probabile la data
del 143÷144. In realtà 143 d.C. è la data della seconda
acclamazione (IMP II) di Antonino Pio e quindi rappresenta il limite
ante quem la moneta non può essere stata coniata.
Ti saluto cordialmente.
Giulio De Florio
Note:
(1)La
Libertà è spesso rappresentata nelle vesti di una figura
femminile stante che sorregge l'asta e il pileo, entrambi simboli di libertà.
Si noterà infatti che, al momento di venire affrancato, lo schiavo
veniva dal padrone toccato con un bastone, denominata "rudis" o "vindicta"
e riceveva in dono un pileo, berretto di lana a forma piramidale, simbolo,
come si è detto, di libertà (v. bibl. nota(2))
(2)"A
Dictionary of Roman coins" - Seth W. Stevenson - London Seaby ed. 1982
(3)"Description
historique des monnais frappées sous l'empire romain"- vol. II -
Henry Cohen
(4)"A
catalogue of the Roman Coins in the British Museum" - vol. IV di Harold
Mattingly ed. 1976
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