DIVUS AUGUSTUS PATER

28.12.2001
rev.
La disturbo nuovamente per una consulenza. Ho fatto ricerche su una terza moneta più leggibile e interpretabile delle altre due le cui foto le ho inviato. Dovrebbe trattarsi di un dupondio di restituzione coniato da Tiberio in memoria di Augusto. Sul dritto è scritto "Divus Augustus Pater".
Sul rovescio "PROVIDENT" sotto ad altare quadrangolare fra S C. Il diametro della moneta è di 28 mm ed il peso di 6,8 g. Vorrei sapere se la moneta è originale (ho dubbi sul peso in quanto ho letto che dovrebbe essere di 13,65 g). In effetti appare molto sottile. Vorrei anche sapere la data di coniazione (se corrisponde a qualche celebrazione particolare verso Augusto da parte di Tiberio nei primi anni di regno di quest'ultimo). La ringrazio nuovamente.
Cordiali saluti
Claudio
fig. 1

fig. 2


fig. 3
Roma, 31.12.2001
Caro Claudio,
il Mattingly così descrive l'asse di fig. 2 (BMC rep. 149 - pl. 26.2 - v. nota (1)):

Asse di rame
D. Testa di Augusto radiata a sinistra. DIVVS.AVGVSTVS.PATER a partire dal basso a sinistra.
R. Altare con porta pannellata di fronte; al di sopra fiammelle a sinistra e a destra. SC grande, a s. e a d. nel campo. PROVIDENT in esergo.

Il M. sostiene che la suddetta moneta sia stata coniata da Tiberio, probabilmente nell'ultimo periodo del suo regno, durato dal 14 al 37 d.C., per onorare la memoria del padre adottivo. Di qui la parola "PATER" che allude tuttavia più probabilmente al titolo di "PATER PATRIAE" di cui il defunto si fregiava in vita. Il dritto della moneta riporta verosimilmente l'immagine di Augusto rappresentata nella statua che Tiberio e Livia avevano eretto in suo onore nei pressi del teatro Marcello. La testa radiata dell'imperatore, mutuata dal culto del dio Sole dei re d'Egitto e di Siria, comincia ora ad apparire sulle monete imperiali. Si ricorderà in proposito che lo stesso Augusto aveva eretto due obelischi al Sole, il 10 a.C., al Circo e al Campo Marzio. L'altare costituisce un riferimento diretto al culto del sovrano defunto. La leggenda "PROVIDENT" in esergo va intesa come allusione alla saggezza e alla vista lunga dello scomparso. Il rovescio della moneta rappresenta il recinto e la porta d'accesso pannellata ad un altare. Più che fiammelle, gli oggetti rappresentati in alto a d. e a s. del recinto, sono probabilmente corni d'altare.
Si ricorderà inoltre che, con la riforma di Augusto, il bronzo veniva coniato nei seguenti nominali:

  • il sesterzio, in oricalco, del valore di 1/4 di denario;
  • il dupondio, in oricalco, del valore di 1/8 di denario;
  • l'asse, di rame, del valore, del valore di 1/16 di denario;
  • il quadrante, di rame, del valore di 1/4 di asse.
L'asse, in particolare quelli della serie "DIVVS AVGVSTVS PATER", pesavano mediamente 10,83g e avevano un diametro di 30÷32 mm. Tuttavia il criterio di produzione era tale che da una libbra di rame si dovesse ricavare un certo numero di monete per cui  l'aderenza allo standard era solo approssimativa. Ad esempio presso il British Museum è conservato un asse della serie succitata, del peso di addirittura 20,35g e del diametro di c. 34 mm..
I dupondi della stessa serie (ma non ne esistono col tipo dell'altare pannellato) pesavano in media 14,51g.

Concludo, osservando che le mie perplessità riguardo alla tua moneta (in fig. 1 ne ho riportato l'immagine) derivano, non tanto dallo scarso peso e dal conseguente ridotto diametro, quanto:

  1. da quella leggenda di cui ci sono pervenute le sole prime cinque lettere (il che potrebbe ancora ascriversi al fatto che il conio era eccentrico rispetto al tondello) ma che non è centrata con la "I" esattamente sotto l'asse centrale della porta, come si evince, non solo dalla fig. 2, ma anche dalla fig. 3 ripresa dal Cohen (C228, v. nota(2));
  2. da quella porta rappresentata in modo così rozzo.
Ti saluto cordialmente.
Giulio De Florio

Note:
(1)"A catalogue of the Roman Coins in the British Museum" - vol. I di Harold Mattingly ed. 1976
(2)Henry Cohen- "Description historique des monnais frappées sous l'empire romain"- vol. I

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